(Minghui.org) Dopo aver sopportato sei anni e mezzo di prigionia e torture, un ex chirurgo ortopedico è stato nuovamente arrestato l'8 aprile di quest’anno per aver diffuso informazioni sul Falun Gong.

Il Falun Gong noto anche come Falun Dafa, è un'antica disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Il dottor Li Lizhuang

Il dottor Li Lizhuang residente ad Harbin, provincia dell'Heilongjiang, è stato preso di mira in un arresto di gruppo di undici persone tra il 7 e l'8 aprile, dagli agenti di polizia di Daqing, una città a circa 161 chilometri da Harbin. Due praticanti sono stati rilasciati a causa della loro età avanzata e gli altri nove, tra cui il dottor Li, sono stati trasferiti a Daqing, nel centro di detenzione di Zhaozhou.

Medico eccellente imprigionato e torturato

Il dottor Li, quarantasettenne, si è laureato all’università di Medicina di Harbin nel 1995 e ha iniziato a praticare il Falun Gong nello stesso anno. Grazie alle sue eccellenti capacità professionali, è diventato presto chirurgo ortopedico presso il primo ospedale affiliato dell’università di medicina. Era noto per fare sempre il possibile per aiutare i suoi pazienti. Uno tra questi non aveva denaro, ma aveva disperatamente bisogno di un intervento chirurgico. Il dottor Li ha pagato tutti i suoi esamipre-operatori, in totale circa 1.000 yuan (circa 121 euro), quando il suo stipendio mensile all'epoca era di 300 yuan (circa 37 euro).

Dopo che il regime comunista ha dato inizio alla persecuzione del Falun Gong nel 1999, il dottor Li è stato ripetutamente arrestato e, poiché ha sostenuto la sua fede, la sua abitazione è stata saccheggiata, ha scontato due pene nei campi di lavoro ed un periodo di detenzione, per un totale di sei anni e mezzo.

Nel maggio del 2001 è stato arrestato e privato del sonno per una settimana nel centro di detenzione locale. Le guardie hanno ordinato ad altri detenuti di sbattergli la testa contro il muro e di schiaffeggiarlo. Il suo viso è diventato così gonfio che riusciva a malapena ad aprire gli occhi ed anche le sue gambe erano gravemente gonfie per essere stato costretto a stare seduto per giorni sulla sedia per gli interrogatori.

In seguito la polizia gli ha comminato una pena di due anni da scontare nel campo di lavoro forzato di Changlinzi, dove è stato ammanettato, colpito con manganelli elettrici, picchiato, legato ad una sedia di ferro e tenuto in una cella d’isolamento per due mesi.

Il 28 settembre del 2002, prima della scadenza della sua pena nel campo di lavoro, è stato condannato a quattro anni di prigione dal tribunale distrettuale di Taiping.

I detenuti lo hanno torturato senza sosta. Gli hanno frustato la testa ed il corpo con un tubo in PVC largo un centimetro. Quando c'erano meno venti gradi Celsius, lo spogliavano, lo mettevano in un secchio di acqua fredda che gli versavano sulla testa, o gli tenevano la testa sott'acqua. Allo stesso tempo, gli tiravano il pene e gli strizzavano i testicoli, provocandogli dolori che gli sono rimasti per i dieci anni successivi. Una volta gli hanno anche infilato uno straccio sporco in bocca.

Solo quando era sul punto di svenire, i detenuti lo tiravano fuori dall'acqua e lo conducevano nudo a passeggiare nell'atrio, prima di immergerlo di nuovo nell'acqua fredda. Un detenuto gli ha persino infilato nell'ano un tubo di gomma largo un centimetro con acqua corrente e poi uno spazzolino da denti.

Quando il dottor Li ha denunciato la tortura alle guardie, una di loro ha risposto: «Non possiamo proteggervi sempre» e «I detenuti non ci ascoltano».

A seguito della tortura, ha riportato una costola fratturata, inoltre la sua schiena ed il suo occhio destro sono stati lesionati ed i suoi capelli sono diventati grigi.

Dopo il suo rilascio, è rimasto sconvolto quando ha saputo che l'ospedale lo aveva licenziato. Incapace di trovare lavoro in un altro ospedale, si è ridotto a vendere vestiti per strada.

Il 1° marzo del 2008 è stato arrestato di nuovo ed il 24 marzo gli è stato aggiunto un anno in più di pena nel campo di lavoro forzato di Changlinzi. È stato colpito da scosse con bastoni elettrici e costretto ai lavori forzati fino alle 21:00, senza pause.

Una volta le guardie l’hanno confinato in una piccola stanza buia senza finestre, poi l'hanno legato in una posizione atroce su una sedia per i successivi otto giorni. Le guardie lo torturavano a turno. Durante la notte, appena chiudeva gli occhi iniziavano a picchiarlo, gli tappavano la bocca e gli coprivano la testa con un sacchetto di plastica per soffocarlo con il fumo di sigaretta.

La situazione della sua famiglia

Durante gli anni in cui è stato incarcerato, i suoi genitori sono stati sottoposti ad un enorme stress. Ogni mese si recavano al campo di lavoro o alla prigione per fargli visita. Preoccupati per il loro figlio e per le torture che subiva, il padre è entrato in depressione e la madre ha perso circa quarantacinque chili in pochi mesi. Spesso doveva prendere dei sonniferi per addormentarsi ed i suoi capelli sono diventati grigi rapidamente. Soffriva di ipertensione, con frequenti svenimenti.

Anche dopo il suo rilascio l'ombra della persecuzione incombeva sulla famiglia. Recentemente è stato nuovamente arrestato.

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