(Minghui.org) Hu Zhanting, un uomo di settant’anni, sta scontando sette anni di carcere per la sua fede nel Falun Gong. Da quasi un anno e mezzo gli stanno negando le visite familiari e le telefonate. La sua famiglia è molto preoccupata per la sua salute.
Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è un’antica disciplina spirituale e di meditazione perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
Il 19 agosto del 2015 il praticante Hu Zhanting residente della città di Fuxin, nella provincia del Liaoning, è stato arrestato per aver pubblicato informazioni sul Falun Gong. In seguito è stato condannato a sette anni dal tribunale distrettuale di Haizhou. Il suo ricorso è stato respinto dalla Corte d’appello di Fuxin in pochi giorni, prima che la difesa potesse esprimersi.
Hu è stato trattenuto per un mese nella prigione di Jinzhou, poi nel settembre del 2016 è stato trasferito nella prima prigione di Shenyang.
Per aver rifiutato di rinunciare alla sua fede è stato messo più volte in isolamento, gli sono stati negati cibo e acqua, in più le guardie lo hanno picchiato e colpito spesso con bastoni elettrici.
Song Changde, uno dei direttori del reparto, ha picchiato e preso a calci Hu dopo aver trovato un foglio dove aveva annotato gli abusi che stava subendo in prigione, poi gli ha gridato: «Ti torturerei a morte qui, piuttosto che far uscire queste informazioni».
Dopo l’arrivo nella prima prigione di Shenyang, alla famiglia non è stato permesso di inviargli denaro o beni di prima necessità. Dall’ultima visita avvenuta l’8 marzo dell’anno scorso, gli è stato ripetutamente negato di ricevere visite.
Il 13 agosto la sua famiglia ha ricevuto una telefonata da Zhang Chao, il capo del diciannovesimo reparto, dove Hu è stato detenuto negli ultimi quattro anni, nel quale diceva che stavano trasferendo il praticante nel tredicesimo reparto, quello dedicato ai detenuti anziani.
La famiglia ha poi chiamato il nuovo reparto chiedendo di fargli visita, ma senza successo. La guardia che ha parlato con loro ha detto che Hu poteva richiedere una linea telefonica speciale per chiamarli, ma non aveva fornito istruzioni.
In seguito la famiglia è venuta a conoscenza che il carcere permette solo a coloro che hanno determinati requisiti, di richiedere una linea telefonica. Dubitano che gli saranno concessi tali diritti, dato che è stato perseguitato solo perché ha sostenuto la sua fede per tutto il tempo.
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