(Minghui.org) Il 7 agosto di quest’anno Zhang Chongyue, quarantotto anni, è morto a causa di problemi respiratori. È stato trovato con le orecchie e le labbra blu e la sua mano sinistra era estremamente pallida e fredda.

La sua morte è avvenuta tre anni dopo aver scontato nove anni e mezzo di prigione per aver praticato il Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

L’uomo residente nella contea del Suizhong, è stato sottoposto a continue torture e per la maggior parte del suo mandato gli è stata negata la visita dei familiari. La sua famiglia sospetta che mentre era detenuto gli siano stati somministrati farmaci sconosciuti perché dopo il rilascio il suo comportamento era anomalo.

Il praticante lascia la madre di ottantatré anni, sua moglie e due figlie di quindici e diciannove anni.

Condannato in prigione

Zhang è stato arrestato per la prima volta nel giugno 2000 e detenuto per quindici giorni, la polizia lo ha accusato di "disturbo dell'ordine sociale", un pretesto comune usato per arrestare i praticanti del Falun Gong.

La mattina del 25 febbraio 2008 è stato nuovamente arrestato, la polizia ha fatto irruzione in casa mentre stava ancora dormendo, gli hanno saccheggiato l’abitazione confiscando molti dei suoi oggetti personali legati al Falun Gong.

Il suo arresto faceva parte di un'importante retata della polizia ordinata dal Ministero e dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza del Liaoning, lo stesso giorno sono stati arrestati ben ottantasei praticanti, di cui undici del Suizhong.

Zhang è stato messo in detenzione penale e il 18 marzo il procuratore ha approvato il suo arresto incriminandolo il 10 aprile. Un mese dopo precisamente il 14 maggio il tribunale lo ha segretamente condannato a dieci anni accusandolo di "aver minato le forze dell'ordine con un'organizzazione di culto", il pretesto standard usato per incastrare e incarcerare i praticanti del Falun Gong.

Il verdetto menzionava che era stato condannato per aver tenuto a casa sua materiale informativo sul Falun Gong e che aveva ricevuto una grande quantità di parabole satellitari prima del Capodanno cinese nel 2007 e installata una a un residente locale per ricevere i programmi dei media d'oltreoceano.

Abusato in prigione

Tra il 2008 e il 2012 Zhang è stato detenuto nella prigione del Panjin, durante questo periodo ha sofferto di pressione alta, è stato legato al letto e costretto ad assumere farmaci sconosciuti.

Il 12 giugno 2010 dopo che sua moglie è stata autorizzata a fargli visita ha trovato il marito emaciato ed estremamente debole, aveva difficoltà a camminare e a parlare, soffriva costantemente di vertigini, presentava anche mancanza di appetito con la conseguenza di non mangiare a sufficienza. La moglie preoccupata per la sua salute ha richiesto la libertà vigilata ma è stata respinta dalle autorità con la scusa che l’uomo non aveva rinunciato alla sua fede.

Il 29 luglio 2011 la famiglia si è recata in prigione per fargli visita, ma è rimasta bloccata fuori per non aver fornito prove sufficienti nel dimostrare che non stessero praticando il Falun Gong.

Nel 2012 Zhang è stato trasferito nella prigione n. 1 del Shenyang e tenuto in una cella di isolamento buia con l’ordine di stare seduto su un piccolo sgabello tutto il giorno. La sua pressione sanguigna è rimasta alta sviluppando anche un problema cardiaco e come risultato di un lungo isolamento non riusciva a parlare e mostrava segni di perdita della memoria.

Secondo un altro praticante che era detenuto più o meno nel suo stesso periodo, Zhang provava spesso una sensazione di soffocamento e aveva difficoltà a respirare, gli stessi sintomi che aveva sperimentato prima di morire.

Le guardie non hanno mai approvato la richiesta della famiglia di fargli visita, dicendole: «Non vi permetteremo di vederlo sia che rinunci al Falun Gong o meno».

L'unica volta che le autorità carcerarie hanno permesso alla moglie di fargli visita è stato per cercare di convincerlo a rinunciare alla sua fede, cosa che si è rifiutata di fare.

Condizioni anomale dopo il rilascio in carcere

Il 24 agosto 2017, dopo che è stato rilasciato in anticipo di sei mesi rispetto alla pena prevista, era molto instabile mentalmente e spesso perdeva le staffe per cose di poco conto, sembrava seguire un programma rigido nel fare le cose irritandosi se non venivano fatte come voleva.

Incapace di controllarsi a volte picchiava anche le sue figlie, prima della detenzione avevano un rapporto molto stretto con lui ed erano perplesse dai suoi cambiamenti. Come poteva il loro padre che era così gentile e pacifico essere diventato così?

La moglie ha fatto molta fatica a sbarcare il lunario durante i dieci anni di prigionia indebitandosi fortemente, il marito si è recato in una città più grande per cercare una occupazione in grado di mantenere la famiglia ma poiché era ancora molto debole, non era in grado di accettare lavori ad alta intensità di manodopera e così è tornato a casa intorno al settembre dello scorso anno.

A partire da metà luglio scorso Zhang ha iniziato a soffrire di rigidità della lingua. Verso i primi di agosto ha perso la pazienza avendo avuto persino un litigio con il suo vicino, ha cominciato ad avere difficoltà respiratorie e due giorni dopo è morto.

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