(Minghui.org) Il 14 settembre 2020 il Parlamento tedesco a Berlino ha tenuta un'audizione pubblica sull'adozione di una versione del Global Magnitsky Human Rights Accountability Act.

I praticanti del Falun Gong locali si sono radunati fuori dall'edificio del Parlamento per mostrare sostegno all'adozione dell'atto, che consentirebbe al governo tedesco di sanzionare i violatori dei diritti umani stranieri e congelare i loro beni e limitare i loro viaggi in Germania. Gli Stati Uniti sono stati il primo Paese a convertire tale atto in legge con il Magnitsky Rule of Law Accountability Act del 2012. Gli Stati Uniti si sono avvalsi della legge per sanzionare circa settanta funzionari provenienti da più di una dozzina di Paesi.

I praticanti del Falun Gong sperano che la Germania e altri Paesi europei approvino leggi come l'atto di responsabilità e smettano di fornire paradisi sicuri e mercati finanziari ai funzionari del Partito Comunista Cinese (PCC) che hanno preso parte al prelievo di organi durante i ventuno anni di persecuzione del Falun Gong.

I praticanti del Falun Gong si radunano fuori dal parlamento tedesco il 14 settembre 2020, per mostrare sostegno al Global Magnitsky Human Rights Accountability Act, che consentirebbe alla Germania di sanzionare i funzionari del PCC che hanno partecipato e stanno partecipando alla persecuzione del Falun Gong

Nell'ottobre 2019 l'ingegnere tedesco Ralf Gronau ha avviato una petizione online per chiedere al governo tedesco di adottare una legge sulla responsabilità in materia di diritti umani e sanzionare i violatori dei diritti umani. La petizione ha raccolto più di ottantamila firme, superando la soglia di cinquantamila prevista per ottenere un'audizione. La Commissione per le petizioni del Reichstag ha quindi organizzato un'audizione pubblica su un atto di responsabilità e l'ha trasmessa in diretta sul suo sito web.

Presidente della Commissione parlamentare per i diritti umani: Promuovere una legge sulla responsabilità in materia di diritti umani a livello europeo

All'udienza è intervenuta la parlamentare Gyde Jensen, membro del Partito Liberale Democratico e presidente del Comitato del Bundestag per i diritti umani e gli aiuti umanitari. Jensen ha detto che il suo comitato aveva presentato una domanda al Bundestag una settimana prima per legiferare un atto di responsabilità simile. L'atto sarà adattato per colpire la corruzione e i violatori dei diritti umani, e le punizioni includeranno il divieto di visto e il congelamento dei beni in Germania.

La parlamentare Margarete Bause, membro dell'Alleanza90/I Verdi e portavoce per gli Affari dei diritti umani, ha espresso il suo apprezzamento a Gronau per aver promosso la petizione che ha portato all'udienza pubblica. Ha suggerito che la Germania lavori per legiferare su due binari, con la legislazione tedesca e la legislazione a livello dell'Unione Europea (UE).

Prima dell'udienza, sia Jensen che Bause si sono unite a una protesta davanti alla Cancelleria federale per chiedere alla cancelliera Angela Merkel di discutere le questioni dei diritti umani con il leader del Partito Comunista Cinese Xi Jinping. Jensen ha affermato che l'Europa ha un'importanza significativa nell'economia mondiale e “dovremmo mettere tutto il nostro peso sulla bilancia”.

Ministero degli Affari esteri: Sanzioni a livello UE

Petra Sigmund, direttore generale dell'Asia-Pacifico per il Ministero degli Affari esteri tedesco, ha affermato che non vi è stato alcun disaccordo tra i membri dell'UE sulle violazioni dei diritti umani in Cina, il che include i campi di concentramento nella provincia dello Xinjiang e la legge sulla sicurezza nazionale per Hong Kong.

Alcuni paesi in Europa hanno già approvato e attuato alcune sanzioni a livello nazionale e l'UE sta ora spingendo per un accordo a livello comunitario.

Sigmund ha dichiarato: “Siamo fiduciosi che l'UE approvi sanzioni unificate sulla questione delle violazioni dei diritti umani in Cina adesso che la Germania detiene la presidenza del Consiglio dell'Unione Europea, o subito dopo”.

Gli esperti spiegano le prove del prelievo forzato di organi in Cina

Ralf Gronau, che ha avviato la petizione, è intervenuto all'udienza e ha risposto alle domande dei membri del Bundestag presenti. Ha detto che una legge sulla responsabilità in materia di diritti umani prenderebbe di mira i funzionari governativi che li hanno gravemente violati. L'atto non avrebbe alcun impatto sulla vita dei normali cittadini cinesi, ma sconvolgerebbe le menti del Partito Comunista Cinese.

All'udienza è intervenuto il professore di medicina Li Huige dell'Università di Magonza. Ha spiegato il ruolo che Wang Lijun, l'ex capo del Dipartimento di Pubblica Sicurezza di Chongqing, ha avuto nel prelievo di organi. Li ha spiegato che Wang aveva ammesso che in due anni un centro di trapianti di organi gestito dal Dipartimento di Pubblica Sicurezza di Chongqing aveva condotto più di duemila esperimenti. Esperimenti su così vasta scala hanno sollevato seri interrogativi sulla fonte degli organi.