(Minghui.org) La signora Yan Weibin, cinquantaquattro anni, della città di Zhumadian, provincia dell’Henan, è diventata la prima praticante del Falun Gong ad essere stata condannata nell’ultima campagna "Zero Out" del Partito comunista cinese (PCC), uno sforzo coordinato per costringere ogni praticante del Falun Gong sulla lista nera del governo a rinunciare alla propria fede.

Questa campagna è orchestrata dal Comitato per gli Affari Politici e Legali, un'agenzia del partito comunista a cui è stato dato il potere di scavalcare il sistema giudiziario e che ha il compito di perseguitare il Falun Gong. Molti praticanti ed i loro familiari in tutta la Cina sono stati molestati e minacciati, negli ultimi mesi, durante la campagna: mentre la maggior parte dei praticanti è stata rilasciata alcuni giorni dopo l'arresto, Yan è stata la prima praticante a ricevere un mandato di sette anni.

L’incontro con il Falun Gong

A Yan, direttrice d'albergo, è stata diagnosticata l’epatite B nel 1996. Preoccupata per la sua salute, sua madre, la signora Yang Xiuxia, l’ha introdotta al Falun Gong.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è un'antica disciplina spirituale che segue i principi di "Verità, Compassione, Tolleranza" ed integra cinque serie di esercizi dolci e lenti. I suoi enormi benefici per la salute hanno rapidamente attirato quasi 100 milioni di praticanti in Cina, sette anni dopo la sua introduzione pubblica nel maggio 1992. Grazie alla sua immensa popolarità il PCC ha ordinato una persecuzione nazionale del Falun Gong nel luglio 1999. La persecuzione continua ancora oggi.

Subito dopo che Yan ha iniziato a praticare, ha riacquistato la salute, così ha potuto passare più tempo a prendersi cura dell'anziana suocera e del padre costretto a letto. Ha detto di averlo fatto per adempiere ai suoi obblighi familiari ed anche per permettere ai suoi fratelli e sorelle di concentrarsi maggiormente sullo sviluppo della loro carriera.

Anche sul lavoro Yan ha ottenuto ottimi risultati. Ha vinto molti premi ed è stata spesso invitata in altri hotel per fornire formazione ai propri dipendenti. Ha donato tutti i suoi stipendi ai suoi datori di lavoro specificando che erano loro ad averle dato l’opportunità.

Quando è stata rilasciata nel 2001, dopo aver scontato un anno in un campo di lavoro forzato per aver praticato il Falun Gong, il suo manager l'ha riassunta nonostante l'enorme pressione che ha dovuto affrontare.

Le ha detto: «Voi praticanti del Falun Gong siete davvero incredibili! Sai perché ho insistito per farti tornare nonostante tutte le pressioni? Perché ho visto con i miei occhi quanto sei stata brava nel tuo lavoro dopo aver imparato il Falun Gong. Sei altruista. Non ti lamenti mai di fare gli straordinari e non ti interessa competere con gli altri per un guadagno personale. È così difficile trovare qualcuno come te nella società di adesso!».

Quattro arresti, un periodo di campo di lavoro e sette anni di detenzione

Dopo che il regime comunista cinese ha iniziato la persecuzione del Falun Gong il 20 luglio 1999, Yan si è recata a Pechino per fare appello al diritto di praticare la sua fede, ma è stata arrestata.

Il 5 marzo 2000 è stata arrestata di nuovo quando è tornata a Pechino ed ha srotolato uno striscione con un messaggio del Falun Gong in piazza Tienanmen. Per i sei mesi in cui è stata trattenuta al centro di detenzione di Pechino le guardie le hanno impedito di comunicare con la sua famiglia. Suo marito ed i suoi colleghi sono andati ripetutamente a Pechino a cercarla, per poi tornare ogni volta delusi.

Sei mesi dopo hanno finalmente scoperto che le era stato dato un anno al campo di lavoro forzato di Tuanhe a Pechino.

Nel 2019 è stata arrestata ancora una volta per aver parlato con la gente del Falun Gong. Sebbene sia stata rilasciata dopo aver trascorso quindici giorni al centro di detenzione della città di Zhumadian l’Ufficio 610, un'agenzia extra-legale creata appositamente per perseguitare il Falun Gong, ha continuato a monitorare attentamente la sua vita quotidiana anche in seguito.

L’ultimo arresto della donna è avvenuto il 16 luglio dello scorso anno, dopo che è stata denunciata per aver parlato con la gente del Falun Gong.

La polizia ha saccheggiato la sua casa nel pomeriggio ed ha trovato una denuncia penale che aveva presentato nel 2015 contro Jiang Zemin, l'ex capo del PCC che ha ordinato la persecuzione del Falun Gong nel 1999. Dopo che la polizia ha portato Yan alla stazione di polizia di Laojie è tornata a casa sua mettendola nuovamente a soqquadro. Questa volta hanno trovato mille copie di volantini del[1] Falun Gong.

La donna è stata poi portata al centro di detenzione di Zhumadian. Il suo arresto è stato approvato il 31 luglio. Mentre indagavano sul suo caso, gli agenti di polizia hanno detto che i loro superiori stavano prestando particolare attenzione al suo caso a causa della campagna "Zero-Out" in corso.

A settembre, il procuratore l’ha rapidamente incriminata deferendo il suo caso al tribunale distrettuale di Yicheng. Durante un esame medico Yan ha scoperto che la sua epatite B, curata dopo aver iniziato a praticare il Falun Gong, si era ripresentata dopo due mesi di detenzione.

Durante l'udienza del 14 ottobre il giudice si è lamentato perché continuava a ricevere telefonate da praticanti del Falun Gong che lo esortavano a non condannare la donna. «Cosa sta succedendo?», ha domandato alla praticante.

Il giudice ha tenuto un'altra udienza a novembre, prima di condannarla a sette anni il 9 dicembre.

Al momento della stesura di questo articolo Yan è ancora incarcerata presso il centro di detenzione della città di Zhumadian. La sua famiglia si è appellata al verdetto.

La sentenza ha lasciato la sua famiglia in profonda disperazione. La nuora sta per entrare in travaglio ed anche la suocera di ottantanove anni ha bisogno delle sue cure. Quando la sua amica è andata a trovare i suoi familiari questi sono scoppiati a piangere diverse volte mentre parlavano della loro situazione.

Persecuzione della sua famiglia

Yan è stata presa di mira per la sua fede, ma neanche la madre e due sorelle, tutte praticanti del Falun Gong, sono state risparmiate dalla persecuzione.

La madre, Yang Xiuxia, è stata arrestata tre volte e ricattata più volte. Una volta è stata detenuta per tre mesi. Quando la seconda figlia di Yang è stata costretta a vivere lontano da casa per evitare la persecuzione, la polizia l’ha molestata diverse volte, tanto che ha ceduto alla paura ed alla pressione mentale ed è morta nel febbraio 2015.

La sorella maggiore di Yan invece, è stata arrestata quattro volte ed ha perso il lavoro di ingegnere. La polizia l'ha spesso molestata durante le principali festività o anniversari legati al Falun Gong.

La seconda sorella maggiore di Yan è stata arrestata sette volte e rinchiusa in campi di lavoro per un totale di cinque anni e tre mesi. È stata anche tenuta in centri di detenzione due volte: una per quattro mesi ed una per un mese. Suo suocero ha rinunciato al Falun Gong a causa della pressione e poco dopo è morto. Il marito ha divorziato da lei nel 2000, mentre era ancora detenuta in un campo di lavoro.

Senza un posto dove vivere la seconda sorella è stata costretta a trasferirsi dopo il suo rilascio. Nel 2004, mentre si trovava a casa della madre, la polizia è arrivata all’improvviso e l’ha arrestata. Nel 2006 è stata arrestata di nuovo a casa della madre ed è stata condannata a due anni di lavori forzati. Nel 2014 è stata arrestata di nuovo, dopo essere stata denunciata per aver distribuito materiale del Falun Gong.

Quando sua madre ha fatto domanda per un alloggio a prezzi accessibili finanziato dal governo la polizia le ha chiesto di scrivere una dichiarazione di rinuncia al Falun Gong, altrimenti non avrebbe approvato la domanda.

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