(Minghui.org) Zhou Qiang, capo della giustizia e presidente della corte suprema del popolo cinese, è un membro del comitato centrale per gli affari politici e legali (PLAC) e dell'ufficio 610. In passato è stato primo segretario della Lega della Gioventù del Partito Comunista Cinese (PCC), governatore della provincia dell'Hunan e segretario del partito della provincia dell'Hunan.

In queste posizioni Zhou ha attivamente partecipato alla persecuzione del Falun Gong lanciata dall'ex leader del PCC Jiang Zemin. Il coinvolgimento di Zhou include la supervisione diretta della Lega della Gioventù e del sistema giudiziario nella repressione dei praticanti del Falun Gong e di altri cittadini innocenti. Le sue azioni hanno anche incitato all'odio pubblico nei confronti del Falun Gong.

I praticanti del Falun Gong hanno presentato informazioni su Zhou ai governi di ventinove Paesi. È stata presentata una richiesta per imporre sanzioni contro di lui e i suoi familiari, inclusa la limitazione dei loro visti ed il congelamento dei loro beni.

Esperienza lavorativa

Zhou Qiang (周强) appartiene al gruppo etnico Han ed è nato nell'aprile 1960 nella contea di Huangmei, situata nella provincia dell'Hubei. Oltre ad essere il capo della giustizia e presidente della corte suprema, Zhou è anche un membro del comitato giudiziario della corte.

Di seguito sono riportate le posizioni che Zhou ha ricoperto:

1998-2006: primo segretario del segretariato centrale della lega della gioventù del PCC

2006-2006: vice segretario del partito e governatore ad interim della provincia dell'Hunan, primo segretario del segretariato centrale dalla lega della gioventù del PCC

2006-2006: vice segretario del partito e governatore ad interim della provincia dell’Hunan

2007-2010: vice segretario del partito e governatore della provincia dell’Hunan

2010-2010: segretario del partito della provincia dell’Hunan

2010-2013: segretario del partito della provincia dell’Hunan, direttore del comitato permanente del congresso nazionale del popolo nella provincia dell’Hunan

2013-oggi: capo della giustizia e presidente della corte suprema del popolo cinese, membro del comitato giudiziario della corte suprema.

Zhou inoltre è stato membro del 16°, 17°, 18° e 19° comitato centrale del PCC e del comitato permanente del IX congresso nazionale del popolo.

Resoconti di crimini gravi

Di seguito è riportato un elenco del coinvolgimento di Zhou nella persecuzione del Falun Gong dal 1999.

1999-2006: Primo Segretario del Segretariato Centrale della Lega della Gioventù del PCC

In quanto organizzazione giovanile del PCC, la lega della gioventù è composta da tre milioni di organizzazioni di livello primario con oltre sessanta milioni di membri attivi. Da quando Jiang Zemin ha emesso un ordine per reprimere ufficialmente il Falun Gong il 20 luglio 1999, la lega della gioventù ha avuto un ruolo importante nella produzione e distribuzione di propaganda d'odio e menzogne sul Falun Gong. Emettendo ordini a tutti i livelli, dall'alto verso il basso, le leghe giovanili hanno mobilitato studenti e giovani adulti in varie attività per diffamare il Falun Gong e convincere le persone ad evitarlo.

Ad esempio il 23 luglio, tre giorni dopo l'inizio della persecuzione, il comitato centrale della lega della gioventù ha emesso quanto segue: "Avviso che vieta ai membri della Lega della Gioventù di praticare la Falun Dafa". Successivamente ha emesso un altro avviso riguardante la "seria attuazione" della politica di persecuzione e delle attività progettate per calunniare il Falun Gong in tutto il sistema della lega della gioventù. Costringendo ogni membro a dire "no" al Falun Gong, ha incitato l'odio di studenti e giovani adulti per la pratica.

In un forum "Vedere attraverso il Falun Gong" ospitato dal comitato centrale della lega della gioventù il 24 luglio 1999, Zhou ha promesso di "sostenere ed eseguire risolutamente" la politica di repressione e rimanere strettamente allineato con il PCC centrale.

Durante una conferenza il 10 settembre 1999, per pianificare la pubblicità e la distribuzione del China Youth Daily e della China Youth, nel 2000 Zhou ha apertamente calunniato il Falun Gong ed il suo fondatore, il signor Li Hongzhi, per alimentare ulteriormente l'avversione dei lettori.

Il 31 gennaio 2001, il comitato centrale della lega della gioventù si è riunito per organizzare una "Campagna nazionale anti-sette nella comunità civilizzata della gioventù". Il giorno successivo ha inviato in codice "Il piano di lavoro sulla 'Campagna nazionale anti-sette nella comunità civilizzata della gioventù'" tramite telegrafo a tutte le sue agenzie a livello provinciale, chiedendo loro di "sottolineare con attenzione, distribuire ed implementare coscienziosamente" l'incarico.

Il 31 gennaio 2001, il comitato centrale della lega della gioventù e la federazione giovanile di tutta la Cina hanno tenuto un forum a Pechino per diffamare il Falun Gong e fomentare l'odio basato sulla bufala dell'auto-immolazione di piazza Tiananmen orchestrata qualche giorno prima. Zhou ha tenuto un discorso come primo segretario del segretariato centrale per far avanzare ulteriormente la campagna. Più specificamente ha sottolineato che tutti i livelli delle agenzie della lega della gioventù devono essere “completamente chiari” sulla lotta “a lungo termine, intensa e complessa” contro il Falun Gong.

Dal 7 febbraio 2001 a Pechino è stata lanciata una serie di "Campagne per negare i culti nel campus". Il comitato municipale della lega della gioventù di Pechino ha compilato un Manuale di insegnamento per i presidi del sistema legale municipale di Pechino - Parte 1: Riconoscere il Falun Gong. Il primo giorno di scuola, quasi 2.000 presidi del sistema legale hanno tenuto conferenze a tutti gli studenti delle scuole elementari e secondarie sulla base di questo materiale per incitare all'odio per il Falun Gong.

Sotto la direzione del comitato centrale della lega della gioventù otto milioni di studenti e giovani adulti hanno lanciato attività promozionali il 6 febbraio 2001 in quasi 1.000 comunità in 100 città della Cina. Hanno citato parole fuori dal contesto ed inventato bugie per diffamare il Falun Gong e promuovere la persecuzione. Zhou ed altri funzionari hanno partecipato alla cerimonia di apertura.

All'incontro di propaganda della lega della gioventù del 2002, che ha avuto luogo il 1 marzo 2002, Zhou ha dichiarato un'altra vittoria nella "guerra contro il Falun Gong", vale a dire che il rifiuto delle "sette" era diventata una norma tra i giovani.

Durante il 15° congresso nazionale della lega della gioventù comunista cinese nel luglio 2003, Zhou ha passato in rassegna i progressi del lavoro della lega stessa. Uno degli elementi era "organizzare i giovani per combattere con il Falun Gong".

2007-2013: Governatore e Segretario del Partito della Provincia dell’Hunan

Dopo essere diventato governatore della provincia dell’Hunan nel febbraio 2007 e segretario del partito dell'Hunan nell'aprile 2010 (era vice segretario dal settembre 2006), Zhou ha continuato la persecuzione del Falun Gong.

Di conseguenza il comitato per gli affari politici e legali dell'Hunan, l'Ufficio 610 e la polizia hanno arrestato i praticanti e li hanno mandati nei campi di lavoro forzato o nelle prigioni. L'Hunan è diventata una delle prime dieci province in Cina ad avere il maggior numero di praticanti del Falun Gong morti a causa della persecuzione. I dati raccolti da Minghui mostrano che trentotto praticanti dell'Hunan hanno perso la vita a causa della persecuzione tra il 2007 e il 2012. Molti altri sono stati detenuti per lunghi periodi di tempo, gravemente torturati ed impoveriti a causa di enormi multe ed estorsioni. Zhou è innegabilmente responsabile di queste tragedie. Di seguito ne sono riportati alcuni esempi.

Il signor Xu Xingguo è stato arrestato per aver parlato con la gente del Falun Gong il 28 febbraio 2007. Un agente dell'Ufficio 610 aveva un medico privato e ha fatto iniettare nella fronte del signor Xu una droga sconosciuta, causandogli pianto, rinite, vertigini e perdita di memoria. Dopo essere stato rilasciato, Xu era molto debole e soffriva di vertigini e problemi di vista. Spesso cadeva senza motivo. É morto il 14 novembre 2007.

Il signor Guo Huisheng e sua moglie, la signora Li Jumei, hanno scritto una lettera al capo della polizia della contea di Lanshan, Xi Xiaogang, nel luglio 2009, in cui hanno chiesto di rilasciare la praticante detenuta Xiao Silan. Xi ha riferito questo all'ufficio 610 di Hunan, che ha ordinato alla polizia della contea di Jiahe di arrestare la coppia il 6 agosto. La polizia ha saccheggiato la loro residenza e ha preso oggetti di valore per centinaia di migliaia di yuan. Hu Yonghui, capo della divisione di sicurezza interna di Lanshan, ed altri tre funzionari hanno legato le mani di Guo dietro la sua schiena e l’hanno spinto a terra per picchiarlo fino a fargli sanguinare la testa. Durante la sua udienza, Guo aveva ancora ferite sulla testa e sangue sui suoi vestiti. Diversi membri del personale hanno dovuto portarlo fuori a causa delle sue condizioni.

Il signor Guo è morto il 12 ottobre 2009 all'età di cinquantadue anni. Sua moglie, la signora Li, ha avuto un grave sanguinamento vaginale dopo essere stata incarcerata in un centro di detenzione per quattro mesi. È svenuta ed è stata rilasciata su cauzione medica. Nel marzo 2010 Xiao è stata condannata a tre anni di prigione.

La signora Jiang Meilan, sessantacinque anni, è stata arrestata a casa il 7 settembre 2012 da cinque agenti della divisione di sicurezza interna su ordine dell'Ufficio 610. L'hanno portata al centro di lavaggio del cervello Laodaohe a Changsha. Quando suo figlio è andato a prenderla il 30 settembre, Jiang era in pericolo di vita e non aveva la mente lucida. Un esame medico ha mostrato che aveva ferite dappertutto causate da scosse ricevute con i bastoni elettrici. La sua bocca e gli organi interni erano danneggiati e aveva un forte sanguinamento vaginale. Nonostante l'intervento medico,è morta la notte del 2 ottobre 2012.

Marzo 2013-Oggi: Presidente della Corte Suprema

Jiang Zemin e i suoi seguaci hanno mobilitato l'intero apparato statale per adempire il genocidio contro il Falun Gong, compresa la polizia, le procure, i tribunali ed il sistema giudiziario. Hanno seguito da vicino la persecuzione conducendo arresti illegali di massa, emettendo pene detentive senza basi legali e spingendo su varie "politiche" nel tentativo di legalizzare la repressione. Negli ultimi ventun anni dall'inizio della persecuzione, molte leggi, soprattutto penali, sono state violate dalle forze dell'ordine e dai sistemi giudiziari.

La situazione è peggiorata dopo che Zhou è diventato presidente della Corte Suprema. Non solo ha continuato la persecuzione e ha ordinato ai tribunali di grado inferiore di condannare praticanti innocenti, ma ha anche respinto tutti gli appelli relativi al Falun Gong e confermato i verdetti iniziali, di conseguenza un gran numero di praticanti è stato imprigionato ed alcuni hanno perso la vita.

Il 1° maggio 2015 la corte suprema ha annunciato che avrebbe "archiviato tutti i casi e accettato tutte le controversie". Sulla base di ciò, molti praticanti hanno presentato denunce penali alla procura suprema ed alla corte suprema contro Jiang Zemin per aver lanciato la repressione del Falun Gong. Quest’ultima ha quindi restituito illegalmente decine di migliaia di casi alle autorità locali, portando molti praticanti ad essere arrestati e molestati. Alcuni di loro sono stati condannati al carcere o sono morti a causa delle torture.

Le informazioni di Minghui mostrano che nel 2015 si sono verificati almeno 7.056 episodi di persecuzione relativi a queste cause contro Jiang Zemin. Nel 2016, almeno 2.547 persone hanno subito ritorsioni per aver presentato denunce penali contro Jiang utilizzando le loro informazioni di contatto reali. Sette hanno perso la vita: il signor Wang Genfa (provincia del Gansu), il signor Wu Yuanqing (provincia dello Shandong), la signora Liu Cuirong (provincia dell’Hebei), il signor Zhang Nianjie (provincia dell’Hubei), la signora Dai Fengzhen (provincia del Liaoning), la signora Wang Xiulan (provincia dell’Henan) e la signora Jiao Guiying (provincia del Gansu). Inoltre, 167 praticanti, di cui il più anziano aveva ottantun anni, sono stati condannati al carcere per aver presentato denunce penali contro Jiang. Il signor Liu Dianyuan, settantanove anni della provincia del Liaoning, è stato condannato ad undici anni. In totale, per aver presentato denunce penali contro Jiang, 1.459 praticanti sono stati molestati, 349 sono stati arrestati, 427 sono stati detenuti amministrativamente e 312 sono stati detenuti penalmente.

Il 14 gennaio 2017 Zhou ha diffamato il Falun Gong in una conferenza per i presidenti delle alte corti e ha chiesto di intensificare la persecuzione. Il signor Zhang Shuyong, un praticante nella provincia dello Shanxi, ha appreso la notizia dalla China Central Television (CCTV). Ha contattato la stazione televisiva, chiedendo di rendere pubblici i relativi documenti legali, il personale coinvolto nella diffamazione e le registrazioni video e audio della conferenza.

La CCTV non gli ha risposto, ma l’ufficiale della divisione di sicurezza interna locale Zhang Xiangdong, insieme ad altri ufficiali, l’ha arrestato diverse settimane dopo, il 16 febbraio. L’hanno picchiato duramente, di conseguenza Zhang era così debole e debilitato che riusciva a malapena a muoversi. Dopo averlo rilasciato su cauzione medica nell'aprile 2017 la polizia l’ha arrestato ancora nel giugno 2018 e l’ha torturato di nuovo brutalmente. Più tardi Zhang è stato costretto a stare lontano da casa per evitare ulteriori ritorsioni.

Il 25 gennaio 2017 la procura suprema e la corte suprema cinesi hanno pubblicato interpretazioni giudiziarie aggiornate, suggerendo che alcune delle reinterpretazioni potrebbero essere usate contro i praticanti del Falun Gong. In Cina la legislatura è il congresso nazionale del popolo, e né la procura suprema né la corte suprema hanno l'autorità di emanare od interpretare le leggi poiché fanno parte del sistema giudiziario. Emettendo ordini e politiche extralegali contro il Falun Gong, Zhou ha violato la Costituzione cinese ed altre leggi nei suoi sforzi per fare pressione sui funzionari di livello inferiore affinché continuassero la persecuzione.

I dati mostrano che, durante il mandato di Zhou alla corte suprema, sono stati condannati almeno 6.489 praticanti, in particolare: 796 nel 2013; 633 nel 2014 (con durata fino a tredici anni e età fino ad ottantatré); 878 nel 2015; 1.294 nel 2016; 974 nel 2017; 933 nel 2018 con 942 udienze e multe nei confronti dei praticanti per un totale di 2.463.000 yuan (circa 312.000 euro); novantanove praticanti avevano sessantacinque anni o più); 789 nel 2019 (con multe per un totale di 3.731.000 yuan (circa 472.000 euro) inflitte a 309 praticanti); e 192 nei primi sette mesi del 2020.

Anche le morti sono sorprendenti. Tra luglio 2013 e giugno 2020 almeno 199 praticanti sono morti in prigione a causa della tortura. Zhou deve essere ritenuto responsabile delle torture, delle morti e dei casi di disabilità.

Casi selezionati

Su ordine di Sun Yongbo, direttore del dipartimento di pubblica sicurezza dell'Heilongjiang, la sera del 29 marzo 2013 sono stati effettuati arresti di massa. Le forze di polizia coinvolte provenivano dal dipartimento provinciale di pubblica sicurezza nella città di Harbin, contee di Yilan, Fangzheng e Tonghe. Almeno sessantuno praticanti sono stati arrestati, interrogati e detenuti e le loro case sono state saccheggiate. Quattordici di loro sono stati condannati al carcere. La signora Fei Shuqin, sessantatré anni, è stata condannata a quattordici anni.

Il signor Dong Hanjie, sessantenne, ingegnere senior della provincia dell’Hebei, è stato arrestato il 25 febbraio 2014 da Yang Yugang della divisione di sicurezza interna di Zhuozhou e da acuni agenti dell'ufficio per la sicurezza dello Stato di Pechino. Mentre si trovava nel centro di detenzione di Zhuozhou Dong ha avuto due udienze ed è stato condannato a cinque anni dal tribunale di Zhuozhou l'11 febbraio 2015. Il 10 ottobre 2015 Dong è morto nella prigione di Jidong.

L'ufficio 610 della città di Bozhou, nella provincia dell’Anhui, l’11 aprile 2016 ha segretamente incaricato i tribunali locali di condannare quattordici praticanti che erano stati arrestati nel settembre 2013. Si trattava della signora Bai Jie, del signor Fu Mingyi, della signora Li Dongmei, dei signori Wang Shoulue, Zhu Shaojun, Li Haifeng e Cui Yong, delle signore Wang Junzhi, Tang Jialing, Zhao Sulan, Zhang Sumei, Jiang Yuehua, Jia Hongjuan e Zhu Fengmin. Le loro condanne variavano da tre a dieci anni. La signora Bai Jie ha ricevuto dieci anni ed è morta il 14 aprile 2017 a causa delle torture subite nella prigione di Suzhou. La signora Li Dongmei non poteva più prendersi cura di se stessa a causa dei maltrattamenti e la signora Zhu Fengmin è diventata cieca per la tortura.

Dodici praticanti del Falun Gong nella città di Harbin, provincia dell’Heilongjiang, sono stati condannati il 14 dicembre 2017: la signora Shi Xiangyun (condannata ad 8 anni), la signora Zhu Fengying (a 7 anni e 6 mesi), la signora Zhao Xiru (7 anni), la signora Wei Xuwang (5 anni e 6 mesi), la signora Jia Yanling (5 anni), il signor Bao Yi (5 anni), la signora Liu Jun (5 anni), la signora Ren Xiuying (4 anni e 6 mesi), la signora Kong Qingyan (4 anni), La signora Wu Xi (3 anni), la signora Zhang Shuxia (3 anni) e il signor Yang Qiji (1 anno e 6 mesi). Le loro multe ammontavano a 380.000 yuan (circa 48000 euro). Le signore Shi, Wei, Zhu e Zhao, il signor Bao e la signora Liu avevano sessant’anni, mentre le signora Ren eYang ne avevano settanta.

Il 27 agosto 2018 la signora Song Zhaoheng, settantasei anni, e la signora Liu Shuyan della città di Yushu, provincia dello Jilin, sono state arrestate e detenute lo stesso giorno. Hanno avuto un'udienza il 16 novembre 2018. Il giudice ha interrogato Song il 14 gennaio 2019 ed ha minacciato di fare del male a sua figlia e di darle nove anni se si fosse rifiutata di rinunciare alla sua fede. Song è tornata nella cella ed è morta lo stesso giorno.

Il signor Wang Dianguo e sua moglie, la signora Yu Baofang, della città di Anshan, nella provincia del Liaoning, erano a casa con il loro figlio Wang Yu il 4 luglio 2017, quando un gruppo di persone ha martellato la serratura ed ha aperto la porta battendo. Hanno arrestato la coppia e li hanno portarti nei centri di detenzione locali. La signora Yu è morta in quello femminile di Anshan tredici giorni dopo, il 17 luglio 2017. Wang è stato processato il 24 aprile 2018 e condannato ad una pena detentiva di quattro anni. È stato ricoverato nella prigione di Dalian nel giugno 2018 ed è morto alle 16:00 del 16 giugno 2020.

La signora Yuan Xuefen e il signor Wen Juping, entrambi della provincia del Sichuan, sono stati arrestati e detenuti nel 2019 dopo aver rimosso un poster che diffamava il Falun Gong. Yuan è stata condannata a due anni di prigione mentre Wen ha ricevuto otto anni.

Il signor Luan Ning, sessant’anni, ex vicedirettore del centro educativo presso il dipartimento del lavoro e del personale della provincia di Ningxia, è stato arrestato dopo aver spedito lettere sul Falun Gong all'ufficio postale della città di Yinchuan. Su ordine dell’ufficio 610 e del PLAC di Ningxia, il 16 aprile 2020 il tribunale intermedio di Yinchuan l’ha condannato a dieci anni e multato di 100.000 yuan (circa 12.600 euro) per aver commesso il "crimine di sovvertimento del potere dello stato".

La repressione del Falun Gong in Cina è un genocidio. In qualità di presidente e giudice capo della corte suprema Zhou ha ignorato i diritti legali di oltre 200.000 praticanti del Falun Gong e dei loro familiari che hanno presentato denunce penali contro Jiang Zemin. Né ha mai pagato per la persecuzione durata ventun anni che ha provocato morti, prelievo forzato di organi ed abusi psichiatrici. Zhou dovrebbe essere ritenuto responsabile per la sua interpretazione illegale della legge al di là della sua autorità legale, per aver protetto i criminali reali dietro la persecuzione e per il coinvolgimento nel genocidio.