(Minghui.org) Una residente nella città di Harbin, provincia dell’Heilongjiang, è stata condannata a tre anni e mezzo il 29 dicembre scorso per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

La signora Zhang Fenglan, sessantasei anni, è una maestra elementare in pensione. Ha iniziato a praticare il Falun Gong nel dicembre 1998.

Prima della sua ultima condanna Zhang è stata arrestata il 13 novembre 2012, dopo una denuncia per aver affisso manifesti sul Falun Gong. È stata trattenuta presso il centro di detenzione di Haidian e successivamente le sono stati inflitti due anni al campo di lavoro forzato femminile di Pechino. Ha sviluppato gravi sintomi fisici a seguito delle torture subite durante la detenzione ed è stata rilasciata con la condizionale il 21 giugno 2013.

Il 18 agosto scorso la donna è stata arrestata nuovamente dopo essere stata denunciata per aver parlato con la gente del Falun Gong. La polizia ha saccheggiato la sua casa e l'ha portata al centro di detenzione n. 2 di Harbin. Sebbene quella sera il carcere abbia rifiutato la sua ammissione, la polizia ha fatto pressioni per farla accettare il giorno dopo, per poi trasferirla presso l'ospedale della polizia e metterla in quarantena, adducendo come motivazione la pandemia.

Il 31 agosto il Procuratore della contea di Yilan ha approvato il suo arresto ed è stata riportata presso il centro di detenzione il 1° settembre.

La polizia ha presentato il caso di Zhang al procuratore il 29 ottobre, ed è stata incriminata il 26 novembre.

Il 24 dicembre il tribunale di Yilan ha tenuto un‘udienza in videoconferenza sul caso della donna. Cinque giorni dopo il giudice l'ha condannata a tre anni e mezzo con una multa di 15.000 yuan (circa 1.910 euro). Ha presentato ricorso in appello contro il verdetto ed ora è in attesa del risultato.