(Minghui.org) Una residente di Qiqihar, nella provincia dell’Heilongjiang, ha avuto un esaurimento nervoso sei mesi dopo essere stata arrestata per aver praticato il Falun Gong, una pratica per il benessere della mente e del corpo perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

La signora Liang Shuiqing, quarantenne, proprietaria di un salone di bellezza, è stata convocata alla Procura del distretto di Jianhua il 23 giugno dello scorso anno. Ha risposto alle domande del pubblico ministero, ma si è rifiutata di firmare il verbale dell'interrogatorio.

Il 9 luglio, l'agente di polizia Li Yize, l'ha arrestata dicendole che stavano chiudendo il caso riguardo al suo precedente arresto del 14 novembre 2018, a seguito del quale la praticante è stata detenuta per un mese per poi essere rilasciata su cauzione nel giugno 2019, dopo aver estorto a sua madre 2.000 yuan (circa 255 euro).

L'agente Li, ha affermato che l'arresto di Liang era stato approvato ed ha chiesto 500 yuan (circa 63 euro) alla famiglia per pagare il suo test sul coronavirus.

Quando i suoi familiari hanno chiesto di visionare i documenti del suo arresto, l’agente ha risposto gridando contro di loro, che non ne avevano il diritto e li ha portati via. La donna è stata poi condotta al centro di detenzione della contea di Tailai.

La praticante è stata incriminata nell'agosto scorso ed il suo caso è stato inoltrato al tribunale distrettuale di Jianhua. Il 29 dicembre, è stata condannata per aver sostenuto la sua fede con la sospensione condizionale della pena. Prima di essere rilasciata è stata anche costretta a scrivere dichiarazioni di rinuncia al Falun Gong. Al suo ritorno a casa era già in stato delirante. Non è chiaro quali abusi abbia subito in custodia oltre alla pressione mentale.

Negli ultimi due decenni, Liang ed i suoi familiari sono stati ripetutamente presi di mira per la loro fede. L’attività di parrucchiera della donna ha subito pesanti ripercussioni. È stata anche arrestata e detenuta per un mese nel novembre 2015 per aver presentato una denuncia penale contro Jiang Zemin, l'ex capo del regime comunista cinese che ha ordinato la persecuzione del Falun Gong nel 1999.