(Minghui.org) Durante la campagna nazionale definita “riduzione a zero”, volta a costringere ogni praticante del Falun Gong sulla lista nera del governo a rinunciare alla propria fede, sono apparsi nelle aree residenziali e nei centri commerciali molti cartelloni diffamatori della disciplina spirituale. Nonostante alcuni di questi siano stati distrutti o rimossi dai praticanti del Falun Gong, in seguito ne sono sempre stati affissi di nuovi nello stesso punto.

C’è una praticante nella mia zona che ha convinto i residenti di molte aree residenziali a rimuovere i cartelloni di propria iniziativa. Come ha fatto?

Viviamo in una grande città nel Sud-Ovest della Cina. Non solo sono stati affissi cartelloni diffamatori nelle aree residenziali, ma sono apparse anche pubblicità denigratorie sui pannelli elettrici di un centro commerciale molto frequentato. Dopo che la praticante ne è venuta a conoscenza, ha contattato la persona incaricata della pubblicità nel centro commerciale.

Ha preparato due documenti: il primo mostrava che il Falun Gong non era sulla lista dei culti malvagi designata dal governo, l’altro era l’avviso emesso dall’Amministrazione cinese della stampa e delle pubblicazioni che revocava il divieto sui libri e sui materiali del Falun Gong.

Non solo ha mostrato al responsabile e ai suoi colleghi le copie cartacee dei documenti, ma ha anche guidato loro a trovare questi documenti online utilizzando Gaidu (il più grande motore di ricerca cinese). Nel vedere che questi documenti, di cui non avevano mai sentito parlare in precedenza, erano disponibili pubblicamente, il personale è rimasto scioccato.

La praticante ha spiegato loro: “Data la mia età, negli ultimi decenni ho vissuto molte lotte politiche. Durante la Rivoluzione Culturale gli intellettuali sono stati soppressi a tutti i livelli della società; erano considerati le persone più inutili! Ma ora gli intellettuali sono necessari ovunque!”

“Deve esservi costato un sacco di soldi eseguire l’ordine del governo di affiggere la pubblicità sui cartelloni. Perché mostrate slogan diffamatori senza essere pagati dal governo? Non è meglio fare pubblicità regolari e guadagnare qualcosa?”

Il responsabile ha improvvisamente capito: “Hai ragione. Il personale del comitato residenziale non spende un centesimo in pubblicità; in realtà si avvalgono gratuitamente delle nostre risorse. Bene, rimuoverò le pubblicità immediatamente!”

Poi la praticante è andata negli uffici della sicurezza stradale e nelle stazioni di polizia per chiarire loro la verità. Sebbene persone diverse abbiano reagito in modo diverso, la maggior parte di loro l’ha ascoltata e non le ha causato problemi.

A volte, quando la praticante parlava con un ufficiale, sempre più poliziotti si radunavano intorno, come se stessero ascoltando qualcosa che non avevano mai sentito prima.

La praticante diceva spesso: “Il Maestro ha organizzato tutto. Tutto quello che dobbiamo fare è agire!”

La praticante ha chiarito la verità adottando un approccio simile anche ai comitati residenziali di vari quartieri che avevano appeso cartelloni diffamatori. Quando capivano che lo faceva per il loro bene, di solito prendevano l’iniziativa di rimuoverli.

Alcuni gestori di proprietà hanno detto alla praticante: “L’abbiamo appeso non molto tempo fa, ma tra un po’ lo rimuoveremo”; in quei casi la praticante si è offerta di aiutare a rimuovere i cartelloni immediatamente. Ha inoltre raccontato che spesso, invece, riceveva un aiuto tempestivo per rimuoverli. Crede che finché manteniamo pensieri retti, il Maestro ci aiuterà in tutto ciò che facciamo.

Grazie agli sforzi di questa praticante sono stati rimossi i cartelloni diffamatori in nove comunità residenziali. La donna è sempre stata calma e amichevole, anche quando parlava alla polizia. Sono rimasto colpito dalla sua rettitudine e non vedo affatto paura in lei. Credo che i risultati che questa praticante ha ottenuto siano il frutto della sua solida coltivazione e dei suoi forti pensieri retti.