(Minghui.org) Recentemente i media controllati dal Partito Comunista Cinese (PCC) hanno adulato il Partito definendolo “un uomo di parola”.

Un utente della rete si è chiesto: “Di tutte le cose che il PCC ha promesso al popolo cinese: terra, elezioni democratiche, diritti umani, Stato di diritto, libertà di religione, ecc., quale ha mantenuto? In realtà nessuna. Invece sono all’ordine del giorno torture, soppressioni e crimini”.

Uno dei migliori esempi che illustra come il PCC abbia “onorato le sue promesse” è stato il movimento anti-destra degli anni ‘50. Mao Zedong, allora capo del PCC, lanciò inizialmente la campagna sollecitando le persone a sollevare tranquillamente critiche verso il PCC. “Se vedete problemi, per favore parlate; se parlate, per favore dite quello che volete e non ci saranno conseguenze”. Colpite da questo atteggiamento “umile” e “sincero” del PCC, molte persone iniziarono a esprimere le proprie opinioni pensando che, in quel modo, avrebbero aiutato il Partito.

Tuttavia, non appena fatte queste osservazioni, Mao e il PCC cambiarono idea, etichettando queste persone come “di destra”, e seguirono denunce e persecuzioni. Mao definì il suo invito alla critica come un “attirare i serpenti fuori dal proprio covo”.

Il PCC ha creato questi “nemici” in ogni campo, anche nell’esercito. Diamo un’occhiata a cosa è successo nell’aeronautica.

Il numero uno di destra nell’aeronautica

Dopo Mao, l’allora comandante dell’aeronautica, Liu Yalou, chiese ai quadri del Partito di prendere l’iniziativa pubblicando critiche alla dirigenza dell’aeronautica. Il Political Team of the People’s Air Force Magazine, commosso dalle parole di Liu, pubblicò una leggera critica su una bacheca. Li Ling, capo della squadra politica, la firmò.

Tre giorni dopo, tuttavia, la dirigenza dell’Air Force lanciò una campagna contro Li, definendolo il numero uno della destra dell’aereonautica.

Rinchiusero Li in un bagno abbandonato, con le finestre sigillate e delle guardie a presidiare l’esterno.

Organizzarono un incontro di denuncia della durata di 6 giorni, con la partecipazione di 2.000 membri dello staff dell’aeronautica. Tirarono fuori i vecchi documenti che Li aveva scritto prima, e che un tempo erano stati usati come prova del suo eccezionale lavoro nell’Aeronautica Militare e usarono gli stessi come prova del reato di “controrivoluzione” di Li.

Lo inviarono in un campo di lavoro forzato in un’area rurale nel nord-est per coltivare. Doveva lavorare 16 ore al giorno ricevendo solo 9 kg di cibo ogni mese. Gli venne ordinato di scrivere rapporti, monitorare e spiare i compagni di cella.

Li cercò di suicidarsi più volte ma fallì. In seguito, nel 1963, fu mandato in un sobborgo di Pechino per allevare maiali. Venne successivamente denunciato di nuovo durante la Rivoluzione Culturale (1966-1976), e venne alla fine “rieducato” nel 1979.

Il pilota che è costato 66 kg d’oro per l’addestramento

In modo simile a Li, anche molti altri funzionari vissero la sua stessa sorte. Wang Qingkai, un laureato diventato pilota dell’aeronautica militare, venne etichettato come un uomo di destra dopo aver affermato che la vita dei contadini era dura. Venne poi posto in un campo di lavoro forzato dove si impiccò, incapace di sopportare le innumerevoli torture a cui veniva sottoposto.

Ma l’autorità del PCC organizzò immediatamente una mostra “prima e dopo” per diffamare Wang. Mostrarono alcuni cesti, ciotole e barattoli rotti su un lato e il suo orologio Enicar, la biancheria da letto di seta e abiti casual di tweed.

Dissero alla gente che “Wang era solito elemosinare il cibo dalla madre. Era stato il PCC ad addestrarlo come pilota, con un costo totale di 66 kg d’oro... Tuttavia ha dimenticato il suo passato e ha vissuto una vita corrotta nella borghesia. Invece di rimediare alle sue colpe, ha scelto di impiccarsi per minacciare il Partito e condurre il popolo all’autodistruzione”.

Nessuno sapeva come il PCC avesse calcolato quei “66 kg d’oro”, ma questo non era importante per loro. Ciò che contava era dichiarare un numero per indicare il crimine di Wang e fuorviare le persone.

I 165 di destra nell’aeronautica

Oltre a Li e Wang, 165 ufficiali dell’Air Force vennero etichettati come di destra. Vi sono inclusi ufficiali politici, insegnanti pilota, piloti, ingegneri e altri. Circa un terzo di loro aveva combattuto per il PCC durante la guerra civile cinese o la guerra di Corea.

Senza un regolare processo militare, nell’aprile 1958, il PCC emise verdetti di colpevolezza contro di loro escludendoli dall’esercito e dal Partito. Dopo averli designati come “destristi”, abbassò i loro ranghi da 2 a 5 livelli e li inviò nei campi di lavoro forzato a lungo termine.

Solo nel 1980 il PCC “riparò” i loro casi. Non è chiaro quanti di loro siano stati uccisi o siano morti di fame durante quei 22 anni. Se tutti i 165 agenti fossero riusciti a sopravvivere ai 22 anni, sarebbero stati detenuti per un totale di 3.630 anni.

Simile a questi 165 ufficiali dell’aeronautica, le tragedie e il numero totale di vite dei cittadini cinesi presi di mira ingiustamente dal PCC sono innumerevoli.

Una delle 165 vittime fu il candidato pilota Wang Yulin, che disse: “La cosiddetta Repubblica popolare cinese è in realtà la dittatura di un solo Partito e di un solo uomo. In questa “Repubblica” dire la verità porta guai, mentre dire bugie porta alla promozione. Quindi tutti dicono bugie; nessuno osa non farlo! Non dire bugie non solo ti impedirà di diventare ricco o di arrivare a una promozione, ma ti condurrà anche in prigione o nei campi di lavoro forzato”.

La gente si pente di ascoltare il PCC

Mao pubblicò un articolo editoriale per spiegare la sua strategia di “attirare i serpenti fuori dal proprio covo” nella campagna anti-destra: “Alcune persone hanno detto che il nostro lasciar parlare la gente è una cospirazione segreta. Diciamo che è una cospirazione aperta... Tu devi attirare la tigre fuori dalla sua tana sulla montagna prima di poterla distruggere”.

Zhang Bojun, un “uomo di Destra”, come il PCC lo etichettò, sospirò dopo aver letto le osservazioni di Mao: “Questa volta, sono stato truffato alla grande”.

Fu Dongju fu la figlia del generale Fu Zuoyi, un comandante del Kuomintang per la battaglia di Pechino durante la guerra civile cinese tra il Kuomintang e il PCC. Fu Dongju si unì al PCC e gli venne detto che era nell’interesse del popolo aiutare il PCC a sconfiggere suo padre. Rubò informazioni militari e lo arrivò persino a tradire per conto del PCC. Alla fine, l’uomo si ribellò al Kuomintang e a Pechino, consegnandosi al PCC senza combattere.

Tuttavia, il PCC non accettò mai veramente Fu Dongju nonostante il suo importante contributo. Fu più volte denunciata durante la Rivoluzione Culturale. Quando divenne anziana non ebbe un posto dove vivere e non poté permettersi le spese di una badante.

Nei suoi ultimi anni, Fu Dongju volle scrivere una biografia di suo padre, ma si rese conto che non lo conosceva davvero abbastanza per farlo. Disse che, col passare del tempo, gradualmente riuscì a capire perché suo padre inizialmente aveva combattuto contro il PCC, ma era ormai troppo tardi.

Gli imbrogli e le persecuzioni accadono ancora oggi

Sebbene le storie sopra menzionate siano diventate storia, conoscerle è fondamentale per la nostra comprensione dei veri colori del PCC.

Ad esempio, nel 1997 il PCC ha promesso al mondo che la struttura “un Paese, due sistemi” di Hong Kong non sarebbe cambiata per altri 50 anni. Ma, 20 anni dopo, ha completamente infranto la sua promessa e ha affermato che la Dichiarazione congiunta sino-britannica su Hong Kong era superata. Sta ora lavorando per trasformare Hong Kong in una città completamente sotto il dominio del PCC.

Nel 1982 il PCC ha promesso la politica dei “Tre No” sui sistemi di qigong e sui fenomeni soprannaturali: “Nessun attacco, nessun dibattito e nessuna segnalazione”.

La Falun Dafa, una pratica di miglioramento personale conosciuta anche come Falun Gong, è stata presentata al pubblico in Cina nel 1992. Ha attirato rapidamente 100 milioni di studenti in soli 7 anni, grazie ai suoi profondi principi e ai suoi miracolosi poteri di guarigione.

Successivamente il capo del PCC, Jiang Zemin, spinto dalla sua gelosia per la vasta popolarità del Falun Gong, ha ordinato a giornali, riviste e TV di diffamare la pratica, violando apertamente la sua politica dei “Tre No”.

Jiang ei suoi seguaci hanno iniziato la campagna di persecuzione mirata al Falun Gong nel luglio del 1999.

Il signor Yu Changxin, professore presso l’Air Force Command College, è un ufficiale militare in pensione con il grado di vicecomandante dell’esercito. Era un pilota dell’aeronautica di prima generazione che ha volato per più di 30 anni e il capo redattore di un manuale di insegnamento avanzato dell’aeronautica. La sua ricerca ha portato a ridurre notevolmente gli incidenti di volo nell’Air Force. Lui e sua moglie hanno iniziato a praticare il Falun Gong nel giugno 1992 e dopo poco hanno visto la loro salute migliorare e la loro moralità elevarsi.

Dato che si trattava di un eroe dell’aeronautica, Jiang ha ordinato di formare una squadra di oltre 20 membri per lavorare sul suo caso. Lo hanno arrestato e hanno cercato di ingannarlo e minacciarlo, oltre a torturarlo con la privazione del sonno.

Nel gennaio 2000, il PCC ha condannato il signor Yu a 17 anni di carcere. Alcuni ufficiali militari di alto rango sono rimasti scioccati e hanno chiesto alle autorità del PCC di essere indulgenti nei confronti dell’allora quasi 80 enne Yu, ma il PCC non ha voluto ascoltarli. Ha spinto la moglie del signor Yu fuori dalla propria casa nell’Air Force Command College e ha sigillato la porta dell’abitazione. La donna di oltre 70 anni non ha avuto più un posto dove dormire.

L’ex pilota Liu Ping è stato perseguitato per aver praticato il Falun Gong. È stato torturato in un campo di lavoro forzato a Tianjin. È morto nel campo intorno al Capodanno del 2002. Tutto il suo corpo era infettato da sangue, carne e pus, e i suoi vestiti gli si erano attaccati addosso. Per nascondere i loro crimini, il campo di lavoro forzato ha fatto sì che un ospedale rilasciasse un certificato che dichiarava che Liu fosse morto nell’ospedale.

Così la persecuzione del PCC, iniziata con una falsa promessa di non persecuzione, continua ancora oggi.

Un utente ha postato:

“Puoi chiamare il PCC ladro, ma un ladro è più civile di lui;

puoi chiamarlo bandito, ma un bandito è più bravo a onorare le promesse di quanto non lo sia lui;

puoi chiamarlo gangster, ma un gangster è più bravo di lui a seguire le regole;

puoi chiamarlo assassino, ma la sua natura spietata lascerebbe a bocca aperta molti assassini;

puoi chiamarlo miserabile, ma un miserabile ha più senso della vergogna di lui:

Il PCC è un demone malvagio e uno spirito marcio che si dedica a distruggere la Cina e il popolo cinese, mettendo in pericolo il mondo e l’umanità”.