(Minghui.org) Sono una praticante della Falun Dafa che ha continuato a chiarire la verità alla gente di persona negli ultimi anni. Qualche tempo fa, molti amici praticanti che conoscevo sono stati denunciati e arrestati, e tutti quelli con cui mi associavo sono stati arrestati. Anche io sono stata denunciata, ma sono riuscita a fuggire. Tutti i praticanti della nostra zona sono stati colpiti. Una di loro aveva paura e mi ha chiesto se poteva uscire con me a distribuire il materiale informativo sulla Falun Dafa. Ho accettato, ma ho dovuto affrontare alcuni conflitti.
Affrontare i conflitti
Per esempio, mi sono avvicinata ad un gruppo di operai edili comunali e ho iniziato a spiegare i fatti sulla Falun Dafa, che è anche chiamata Falun Gong. Nessuno ha preso i nostri opuscoli né ascoltava. Un giovane è sceso da un’auto vicina e ha chiesto: “Cosa state distribuendo? È il Falun Gong?” Ho detto di sì e gli ho dato un opuscolo. Il giovane entusiasta ha detto: “Non è fantastico? Ragazzi, venite a prenderne uno!”. Alcuni dei lavoratori si sono avvicinati e ognuno ne ha preso una copia. È stata un’esperienza molto commovente. Oltre a lodare il giovane, ho detto: “Quello che stai facendo oggi è una testimonianza per il tuo futuro”.
La praticante che è venuta con me mi ha corretto. Sosteneva che non avrei dovuto usare la parola ‘testimonianza’, perché la gente comune non l’avrebbe capita. Ho detto: “Questa persona sembrava essere consapevole”. Ha risposto che le persone che si vestono bene nelle zone rurali non sono necessariamente dirigenti. Insomma, sembrava essere sempre in opposizione a me piuttosto che felice che gli esseri senzienti si fossero risvegliati. Le ho risposto che eravamo un corpo unico e che non dovremmo avere conflitti, né farci ingannare dal male e ci siamo incamminate.
Un’altra volta, ho spiegato i fatti a un gruppo di persone ed hanno lasciato il Partito Comunista Cinese (PCC) mentre lei ha parlato solo con una e non è riuscita a finalizzare; dopo mi sono rivolta anche alla persona con la quale stava parlando lei e dopo poche parole, ha lasciato il PCC. Poi la praticante ha detto: “Non possiamo parlare della corruzione del PCC., alla gente non piace ascoltarlo. Forse anche loro sono corrotti”.
Ho chiesto: “Se non vogliono sentirne parlare, perché hanno lasciato il PCC?” In effetti, la famiglia di questa praticante aveva delle conoscenze a livello locale ed era potente. Ho continuato: “Quel poco che i funzionari corrotti guadagnano nelle zone rurali è davvero niente in confronto a quello che intascano i funzionari di alto livello. Si appropriano di quantità impressionanti di denaro. Quella è davvero gente senza speranza”.
Vivere i problemi
A causa della paura, quella praticante ha sempre messo la sua sicurezza al primo posto e faceva qualsiasi cosa le venisse in mente. A volte, dopo aver chiarito la verità, non riuscivo a trovarla; talvolta se si sentiva in pericolo, se ne andava; ogni giorno capitavano questo genere di cose. Mi guardavo sempre dentro, ma non trovavo niente da dover abbandonare.
A casa anche lei si guardava dentro e riconoscendo di non essersi comportata bene, si scusava in continuazione. Diceva che quando si sentiva nervosa, diventava fragile e senza riferimenti e allora mi chiedeva perdono, ma dopo succedeva nuovamente. Ho pensato che doveva migliorare la sua xinxing, e non è qualcosa che si può fare subito appena preso coscienza dei propri errori. Quindi, anche se qualche volta non volevo più che mi accompagnasse, rendendomi conto che aveva avuto il coraggio di fare un passo avanti, lo trovavo eccezionale e così ho continuato ad uscire con lei; il Maestro ci ha detto di migliorare come corpo unico.
Anche se facevamo bene e la gente lasciava il PCC, lei non ha mai detto una parola di incoraggiamento. Le ho detto: “Quando le cose vanno bene, anche quel momento riesci a rovinarlo. Quando i nostri pensieri retti combattono tra loro, rendiamo il male felice. Proprio come su un campo di battaglia, io combatto il male con tutte le mie forze, mentre tu mi lanci frecce nella schiena. Quando chiarisco la verità, potresti almeno aiutare inviando pensieri retti!”
Credevo che il suo modo di agire sbagliato non fosse la sua vera intenzione, piuttosto, che fosse un concetto acquisito. Il suo vero sé innato è in linea con Verità, Compassione e Tolleranza. Allora, perché questi concetti acquisiti sono apparsi nel mio campo dimensionale? Probabilmente nel mio campo dimensionale c’era qualcosa di corrotto. Non si trattava di stabilire ciò che era giusto o sbagliato, ma dei fattori che agivano dietro.
Cambiando la prospettiva sulla situazione in sé, ho riflettuto sul fatto che quando interagivo con lei poteva esserci qualcosa non in linea con la Fa. Per tanti anni, è stata molto premurosa nei miei confronti e mi ha aiutato. In passato, nella mia vita ho avuto momenti difficili a causa della persecuzione e quando mi ospitava a casa sua, potevo mangiare qualsiasi cosa avesse, e dopo averlo fatto per molto tempo, lo davo per scontato. Certe volte mi regalava anche dei vestiti e io non avrei dovuto accettarli, non ero molto esigente con me stessa.
Non è che lei mi guardasse con superiorità, era il male che guardava me dall’alto in basso. I doni accecano i nostri occhi ed è perché non mi sono attenuta agli standard della Fa che il male ha approfittato dei miei attaccamenti, e mi ha creato tribolazioni, ha distrutto la nostra relazione, e ha interferito con il nostro compito di chiarire la verità e salvare gli esseri senzienti. Sarebbe un vero peccato se i nostri sforzi per salvare le persone fossero vanificati dall’incapacità di coltivare bene noi stessi. Dopo aver chiarito razionalmente il rapporto che si mascherava tra di noi, mi sono rifiutata di accettare qualsiasi cosa lei mi desse, che fosse cibo, vestiti o altro.
La nostra cooperazione è migliorata un po’ anche se di tanto in tanto capitavano ancora dei disaccordi. Mi sono chiesta quale fosse il problema ed ho trovato un altro attaccamento: l’invidia e la convinzione che gli altri praticanti mi considerassero inferiore. Ognuno si forma e cresce in ambienti e circostanze diverse, di conseguenza acquisisce diverse abitudini. Io sono cresciuta in città e prestavo più attenzione all’auto-coltivazione e all’etichetta, mentre questa praticante è cresciuta in una zona rurale. Anche lei apparteneva a una famiglia potente, le sue parole potevano essere molto offensive, ed il suo modo di affrontare le cose poteva essere estremo. Quindi la guardavo con sufficienza a causa del suo comportamento. Anche se le avessi parlato di queste cose, non sarebbe stata in grado di cambiare. Inoltre, credevo che non fosse diligente.
Altri praticanti mi hanno detto qualcos’altro. Una praticante stava per far ristrutturare la sua casa, così ha affittato un posto e pagato un deposito. Poi la praticante che ha chiarito la verità con me ha insistito per affittare la casa del suo parente. “Lei ha conflitti con tutti”- mi dicevano; e l’affittuaria mi ha consigliato di non collaborare più con lei.
Una parte insostituibile nell’intero corpo
Tornata a casa, ci ho pensato. C’era qualcosa che non riuscivo a spiegarmi! Il male continuava a cambiare tattica: quando falliva con una, ne inventava un’altra. Il suo obiettivo era quello di demolirci come corpo unico. Il male approfittava dei nostri attaccamenti e di quelli dei nostri amici praticanti e interferiva con noi. Se l’avessimo esclusa, sarebbe stata isolata e se l’avessero perseguitata, sarebbe stata una perdita per tutti. Grazie ai suoi sforzi, le autorità della sua città natale hanno chiuso un occhio sugli affari del Falun Gong. Se venisse perseguitata, le cose nella sua città natale cambierebbero in peggio? Ogni discepolo della Dafa ha un ruolo insostituibile nell’intero corpo, e tutti noi dobbiamo migliorare.
Quando ho compreso tutto lo scenario chiaramente, improvvisamente ho sorriso e tutto è finito bene. Un’altra praticante che abitava più vicina a quella che veniva con me, si è unita a lei per distribuire il materiale informativo della Dafa, e così ha smesso di cercarmi. Il Maestro ha anche fatto in modo che un’altra praticante locale mi accompagnasse. Ci incoraggiavamo a vicenda e abbiamo cooperato bene insieme.
So che le vecchie forze avevano organizzato queste tribolazioni, ma il Maestro le ha battute al loro stesso gioco e dopo aver eliminato tutti i miei attaccamenti, non ha permesso che queste cose accadessero di nuovo. Tutto è stato organizzato al meglio.
Il Maestro ha detto: “Per un coltivatore, guardarsi dentro è uno strumento magico”. (Insegnamento della Fa alla Conferenza Internazionale della Fa di Washington DC del 2009; Insegnamento della Fa nelle conferenze IX)
Durante il periodo di rettifica della Fa, guardarsi dentro non si limita soltanto alla coltivazione personale. Dovremmo anche essere capaci di guardarci dentro dalla prospettiva di salvare gli esseri senzienti. Questo ci permette di pensare in modo più ampio alla questione e di osservare il quadro generale.
Se qualcosa non è in linea con la Fa, per favore fatemelo notare con compassione e correggetemi.
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