(Minghui.org) Dopo che il 27 settembre dello scorso anno il signor Liu Hongshu, un cinquantaquattrenne residente nella contea di Qishan, nella provincia dello Shaanxi, è stato arrestato per via della pratica del Falun Gong, i suoi genitori si sono recati presso il dipartimento di polizia locale per chiedere il suo rilascio, ma inutilmente. Sconvolto suo padre, mentre si trovata lì, è caduto ed in seguito è deceduto, senza poter vedere suo figlio per l'ultima volta.

Liu ha iniziato a praticare il Falun Gong all'inizio del 1999, diversi mesi prima dell'inizio della persecuzione. Attribuisce alla pratica la guarigione dalle lesioni cerebrali subite in un incidente stradale dieci anni prima, che gli avevano impedito di trovare un lavoro o di sposarsi. Recuperata la salute, è stato nuovamente in grado di provvedere a se stesso.

L’uomo lavorava in una casa editrice nella provincia dello Xinjiang quando il regime comunista cinese, nel luglio 1999, ha iniziato a perseguitare il Falun Gong, un'antica disciplina spirituale e di meditazione. Ha perso il lavoro ed è stato condannato ad un campo di lavoro per aver parlato con la gente del Falun Gong. Dopo essere stato rilasciato, è tornato nella sua città natale ma, siccome è rimasto saldo nella sua fede, negli ultimi due decenni è stato oggetto di continue vessazioni.

Il 27 settembre dello scorso anno Liu si stava prendendo una pausa dal lavoro nel campo di grano della sua famiglia, quando una dozzina di agenti ha fatto irruzione improvvisamente a casa sua e l’ha arrestato. I suoi libri del Falun Gong, il cellulare, i DVD ed il lettore multimediale gli sono stati confiscati.

Inizialmente è stato trattenuto presso il dipartimento di polizia della contea di Qishan per quattro giorni, e poi trasferito al centro di detenzione locale.

Per protestare contro la persecuzione ha fatto uno sciopero della fame per dieci giorni, durante il quale le guardie non gli hanno fornito alcun trattamento medico. Quando ha pensato che le guardie lo stessero lasciando morire, ha interrotto lo sciopero della fame.

Due pubblici ministeri della Procura di Qishan si sono recati presso il centro di detenzione nell’ottobre dello scorso anno e gli hanno ordinato di firmare una pila di documenti del caso. Uno dei due gli ha comunicato che era stato incriminato per “aver minato l’applicazione della legge con un'organizzazione di culto”.Liu ha messo in dubbio quale legge avesse minato e come. Il pm non ha saputo rispondere e, quando Liu ha cercato di chiarire loro i fatti sul Falun Gong, questi se ne sono andati in fretta.

Gli stessi pubblici ministeri sono tornati al centro di detenzione il 18 dicembre per interrogarlo e Liu ha chiesto loro nuovamente quale legge avesse violato e in che modo. Incapace di rispondergli, un pubblico ministero ha calunniato il Falun Gong.

Liu ha anche chiesto il suo rilascio immediato, ma gli è stato risposto da un pubblico ministero: “Ci sono così tanti praticanti del Falun Gong detenuti, dovremmo rilasciarli tutti?”.

“Sì! Dal momento che non puoi dire quale legge abbiamo violato o provare se abbiamo ferito qualcuno, allora su quale base ci stai trattenendo?” ha risposto Liu. I pm sono rimasti in silenzio.

Durante l’incarcerazione del praticante, i suoi genitori ottantenni si sono recati presso il dipartimento di polizia per chiedere il suo rilascio, ma senza successo. Sua madre si è ammalata per via del disagio mentale ed ha subito un intervento chirurgico. Subito dopo essere stata dimessa dall'ospedale, si è nuovamente recata al centro di detenzione per chiedere il rilascio di suo figlio e le guardie, finalmente, le hanno permesso di fare una videochiamata con il figlio. Vedendo il suo viso gonfio, è scoppiata in lacrime.

Mentre, nel giugno scorso, il grano della famiglia maturava, i genitori hanno chiesto alla polizia di rilasciare Liu per consentirgli di fare la mietitura, ma la loro istanza è stata nuovamente rigettata. Il padre di Liu, mentre si trovava al dipartimento di polizia, è svenutoe si è ferito alla testa, ed è stato portato in ospedale, dov’è stato ricoverato per dieci giorni, e si è scoperto che aveva avuto un ictus. Non potendo permettersi le spese mediche, è tornato a casa ed è deceduto poco dopo.

Liu, successivamente, è stato segretamente condannato a tre anni nel centro di detenzione.

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