(Minghui.org) (Continua Parte 1)

Il ‘Libro dei Riti’ delinea così le aspettative per le relazioni umane: i genitori dovrebbero trattare i figli con compassione, mentre i figli dovrebbero mostrare pietà filiale verso i loro genitori. I fratelli più anziani dovrebbero essere gentili con i più giovani, mentre i più giovani dovrebbero essere umili nei confronti degli anziani. Un marito dovrebbe trattare sua moglie con dignità, mentre la moglie dovrebbe essere disponibile verso suo marito. Le generazioni più anziane dovrebbero proteggere e prendersi cura dei più giovani, mentre i più giovani dovrebbero rispettare e seguire i desideri degli anziani.

Di seguito sono raccontati diversi esempi di queste relazioni tradizionali.

Un figlio riconosciuto per la sua pietà filiale

Durante la tarda dinastia Shang, il re Tai di Zhou aveva tre figli: il primogenito Taibo, il secondo figlio Zhongyong e il terzo figlio Jili. Jili ebbe un figlio chiamato Jichang, che sarebbe poi diventato il re Wen di Zhou.

Quando nacque Jichang, un passero rosso si fermò alla porta d’ingresso con una lettera rossa in bocca. Vedendo questo segno di buon auspicio, il re Tai progettò di passare il trono a Jili, che poi l’avrebbe passato a Jichang. Questa non era un’usanza tipica dei tempi antichi, poiché il trono solitamente passava al figlio maggiore.

Venuto a conoscenza del piano del padre, Taibo prese suo fratello Zhongyong e fuggì in una regione lontana per sostenere la decisione del padre. Si tagliò anche i capelli e si fece tatuare come segno della sua decisione di stare lontano dalla civiltà. In questo modo il re Tai passò il trono a Jili e poi a Jichang senza alcuna interferenza.

Taibo chiamò presto la regione in cui fuggì lo stato di Wu, che si trova nell’odierna provincia dello Jiangsu. Circa 1.000 famiglie locali lo scelsero come re della regione.

Otto generazioni dopo, il trono di Wu passò a Shoumeng, il 19° re di Wu. Shoumeng, progettò di passare il trono al suo quarto figlio Jizha a causa della buona reputazione di Jizha. Ma Jizha rifiutò il trono perché sarebbe stata una violazione delle regole della società. Shoumeng lo chiese a Jizha tre volte, ma fu rifiutato ogni volta. Anche il popolo di Wu voleva che Jizha diventasse il re. Alla fine egli partì e diventò contadino.

Confucio parlò molto bene di Taibo, lodandone il carattere e l’umiltà.

La gentilezza di un fratello anziano

Secondo il ‘Jia Fan’ (Istruzione familiare) di Sima Guang, l’antico saggio Shun trattava sempre bene gli altri anche quando incontrava ostilità da parte loro.

Il padre di Shun, la matrigna e il fratello minore Xiang lo maltrattavano spesso. Dopo che il re Yao nominò Shun come suo successore, la loro invidia si intensificò talmente che progettarono di ucciderlo e appropriarsi dei suoi beni.

Una volta chiesero a Shun di riparare il granaio. Dopo che lui salì sul tetto, però, rimossero la scala e diedero fuoco al fienile. Fortunatamente Shun riuscì a scappare sano e salvo.

Un’altra volta gli chiesero di scavare un pozzo, mentre era dentro a scavare la sua famiglia iniziò a seppellirlo; quando il pozzo fu riempito di terra, Xiang progettò di dare il bestiame e il grano di Shun ai suoi genitori, tenendo il resto dei beni per sé e volle anche prendergli la moglie.

Miracolosamente, Shun riuscì ad uscire da un tunnel laterale del pozzo. Quando tornò a casa, Xiang ne fu scioccato ma rimase serio e disse: “Mi sei mancato davvero tanto!”.

Shun lo perdonò e gli chiese di aiutarlo a gestire il Paese.

L’eredità di Shun fu venerata in tutta la storia cinese. Anche se viveva in un ambiente avverso, era in grado di trattare tutti con rispetto e gentilezza. ‘Shang Shu’ (Libro dei Documenti) ha riportato: “Shun è salito a grandi altezze senza arrampicarsi, e (la sua reputazione) è andata lontano senza che lui viaggiasse”.

Grazie alla sua virtù, la gente lo cercava naturalmente. La leggenda dice che ovunque andasse Shun, quel luogo in un anno diventava un villaggio, un paese in due anni e una città in tre anni.

Un umile fratello minore

Nella dinastia Jin, c’era una coppia di fratelli: Wang Xiang e Wang Lan. La madre di Lan era la matrigna di Xiang. Di conseguenza, lei preferiva Lan a Xiang.

Quando Lan iniziò a crescere, vide spesso sua madre Zhu frustare il fratellastro maggiore Xiang con rami d’albero. Ogni volta che ciò accadeva, Lan abbracciava Xiang per proteggerlo dalle percosse.

Man mano che i fratelli crescevano, Lan chiedeva spesso alla madre di non picchiare Xiang, e le cose migliorarono un po’. Più tardi, entrambi i fratelli si sposarono, e Zhu pretendeva sempre che Xiang e sua moglie facessero cose per lei. Lan aiutava la coppia ogni volta che poteva.

Dopo la morte del padre dei due fratelli, Xiang divenne noto per la sua virtù e il suo buon carattere. Zhu invidiosa, pianificò di uccidere il suo figliastro con del vino avvelenato.

Lan si accorse di questo piano e prese la tazza di vino. Anche Xiang capì che qualcosa non andava e non desiderava che suo fratello morisse. Vedendo i fratelli litigare per il vino avvelenato, la madre ebbe paura che Lan potesse berlo, così lo buttò via.

In seguito, ogni volta che Zhu serviva del cibo a Xiang, Lan lo assaggiava sempre per primo. La madre smise così di cercare di fare del male a Xiang.

Il generale Lu Qin ammirò il carattere di Xiang e gli regalò una spada, dicendo che solo agli alti funzionari era permesso brandire una spada del genere. Alla sua morte, Xiang lasciò in eredità la spada a Lan, augurando a lui e ai suoi discendenti buona fortuna.

Di sicuro, molti dei figli di Lan divennero alti funzionari. Il suo pronipote, Wang Xizhi, divenne uno dei più famosi calligrafi della storia cinese.

(Continua)