(Minghui.org) L'8 ed il 9 ottobre scorsi i praticanti della Falun Dafa hanno tenuto attività di chiarimento della verità davanti al Museo del Premio Nobel a Stoccolma, la capitale della Svezia.
I praticanti mostrano gli esercizi della Falun Dafa davanti al Museo del Premio Nobel, a Stoccolma
Stoccolma è la città natale del chimico svedese Alfred Nobel. Il Premio Nobel consiste in cinque premi separati che, secondo il testamento del 1895, vengono assegnati “a coloro che, durante l'anno precedente, hanno conferito il maggior beneficio all'umanità”. Il primo premio è stato assegnato nel 1901. Quest'anno i vincitori sono stati annunciati dal 4 all'11 ottobre. Molte persone provenienti da tutto il mondo si recano in Svezia durante la settimana del Premio Nobel, pertanto c'era una folla infinita al museo.
I praticanti hanno allestito banconi per chiarire la verità, tavoli informativi di fronte al museo ed hanno mostrato gli esercizi della Falun Dafa. Molte persone sapevano già qualcosa riguardo al Partito Comunista Cinese (PCC) ed alla vera natura del comunismo. La descrizione dei praticanti sul genocidio perpetrato dal PCC ha scioccato tanto i residenti quanto i turisti di tutto il mondo. Intorno al banco informazioni c'era una folla gremita di gente e spesso si formava una fila di persone che aspettavano di firmare la petizione per condannare la persecuzione.
Residenti e turisti da tutto il mondo si fermano a leggere i tavoli allestiti per il chiarimento della verità ed a parlare con i praticanti; molte persone hanno firmato la petizione per condannare la persecuzione
I residenti di Stoccolma sostengono la Falun Dafa
Per tante persone era la prima volta che sentivano parlare della Falun Dafa e del genocidio dei praticanti da parte del PCC. Veronica, che vive a Stoccolma, è una di loro.
Dopo che la pianista russa Veronica ha firmato la petizione, ha invitato i praticanti ad unirsi a lei in un forum di discussione sulla persecuzione, in modo che più persone possano conoscere i fatti
La signora Veronica ha sorriso affermando: “Questa meravigliosa musica (degli esercizi) mi ha attirato. Sono particolarmente sensibile alla musica”. Originaria della Russia, Veronica è una pianista e si è trasferita in Svezia più di quarant’anni fa. Ha detto che la musica degli esercizi ha catturato il suo cuore e gli armoniosi movimenti le hanno fatto illuminare gli occhi. Stava in piedi di fronte all'area della dimostrazione, conversando entusiasta con un praticante. Il praticante le ha spiegato la pratica e di come il PCC la perseguita, compresa la terribile atrocità del prelievo forzato di organi da persone ancora in vita, autorizzata dal regime cinese. L'espressione del suo viso è divenuta solenne ed ha affermato in cinese: “Lo so! Lo so!” Ha detto che aveva una certa esperienza personale riguardo alla violenta dittatura comunista, quindi capiva bene perché i praticanti si trovavano lì. Suo padre musicista è stato perseguitato dal regime dell'ex Unione Sovietica ed è stato mandato in esilio per dieci anni. Tutta la sua famiglia è stata perseguitata dalla dittatura comunista.
Dopo aver firmato la petizione, Veronica ha detto che avrebbe partecipato ad un forum di discussione sulla persecuzione attuata dai dittatori ed ha invitato i praticanti ad unirsi a lei. I praticanti hanno accettato volentieri il suo invito. Lei spera che attraverso questo forum i praticanti possano chiarire la verità in profondità a molte persone, rivelare la persecuzione del PCC ed esporre il loro crimine del prelievo forzato di organi. Spera che più persone possano prestare attenzione a questo problema e che tutti quanti possiamo unirci per fermarla.
Cittadini svedesi regalano ai praticanti colombe di pace fatte a mano
Venerdì 8 ottobre sono stati annunciati i vincitori del premio Nobel. Un gruppo di 5 o 6 persone, che appartengono ad un'organizzazione svedese di lavoro a maglia, hanno portato al museo le colombe della pace, fatte da loro. Tutti si sono fermati ad osservare i praticanti che mostravano gli esercizi ed ascoltarli mentre chiarivano la verità.
Sono stati molto toccati dal fatto che i praticanti, pur cercando di essere brave persone e di attenersi ai principi di Verità, Compassione e Tolleranza, sono stati crudelmente perseguitati dal PCC per ventidue anni. Non solo hanno firmato la petizione, ma hanno anche tirato fuori le loro colombe della pace da regalare ai praticanti ed esprimere così, a nome del popolo svedese, il desiderio di pace nel mondo, sperando che prevalga sempre la rettitudine.
Prima di andarsene, hanno accettato con gioia dei piccoli fiori di loto fatti a mano con la tecnica dell’origami, con impresse le parole “La Falun Dafa è buona” e “Verità, Compassione e Tolleranza sono buone”. Hanno anche fatto una foto di gruppo con i praticanti, per ricordare l'occasione.
Il prelievo forzato di organi deve essere fermato
“È vero che in Cina esiste il prelievo forzato di organi da persone ancora in vita”, ha detto un signore italiano, dopo aver firmato la petizione, “L'ho capito ancora di più dopo aver letto tutti questi cartelloni, oggi”. L'uomo ha spiegato che un suo amico cinese gli ha confidato che se uno ha abbastanza denaro, può comprare un trapianto di organi in Cina; però deve farlo di nascosto e non ne può parlare pubblicamente. Devono stare molto attenti quindi e non possono scrivere niente al riguardo, su WeChat o su altre piattaforme di social media. In Cina, le parole e le azioni di tutti sono monitorate dalla polizia. Se trapelano informazioni su tali argomenti, le autorità faranno in modo di farti sparire. L'uomo era molto arrabbiato ed ha ribadito: “Il PCC è davvero malvagio. Il prelievo forzato di organi deve essere fermato!”.
Non solo ha firmato lui stesso la petizione, ma ha anche preso le informazioni che il praticante stava usando per chiarire la verità, è andato a riferire tutto alla sua famiglia ed ai suoi amici, spiegando ciò che ha sentito sugli atti criminali del PCC nei confronti del popolo cinese e di tutti il mondo. In seguito, anche i suoi familiari ed amici si sono avvicinati per firmare. Era felice e ha sottolineato l'importanza di ciò che i praticanti della Falun Dafa stavano facendo. Due signore somale sono rimaste scioccate quando hanno letto le informazioni sul prelievo forzato di organi. Una di loro aveva le lacrime agli occhi mentre ascoltava: “Tutta la mia mente ed il mio corpo sono turbati. Non mi aspettavo una tale crudeltà. Tutto questo è decisamente inaccettabile!” Ha tradotto in somalo ciò che è stato detto alla sua amica. Esprimendo la loro rabbia, entrambe hanno firmato la petizione. Prima di andarsene, hanno preso alcuni volantini di chiarimento della verità per informare i loro amici e familiari.
Rispetto per il coraggio dei praticanti della Falun Dafa
Sabato 9 ottobre, altre persone sono accorse al museo. Dopo che Pauline, proveniente dall'Irlanda, e la sua amica hanno finito di leggere tutte le informazioni sulle bacheche, sono andate subito a firmare la petizione.
Ha detto: “Sono stata a Pechino nel 2018. Durante la visita in Piazza Tienanmen, ho menzionato alla guida turistica il movimento degli studenti nel 1989, ma lui ha subito cambiato argomento e non mi ha più permesso di parlarne. In questo modo ho sperimentato personalmente il fatto che in Cina non si ha nemmeno il diritto di dire la propria opinione, tanto meno di salvaguardare i propri diritti”. Lei crede che il PCC ha sempre dipinto una falsa immagine di pace e stabilità, allo scopo di ingannare il mondo intero. Ha detto che l'attività di sensibilizzazione dei praticanti sulla persecuzione e lo smascheramento del PCC è molto importante. “State aiutando tutto il mondo a conoscere la vera situazione dei cittadini cinesi, sottomessi al regime del PCC. Tutto ciò merita davvero rispetto”.
Due studenti dell'Università di Lund si sono soffermati davanti ai cartelloni e li hanno letti attentamente. Sembravano avere delle domande, così un praticante ha iniziato a rispondere, iniziando da cos'è la Falun Dafa, perché il PCC calunnia la pratica spirituale e perseguita brutalmente i praticanti. Ha spiegato che, in Cina, il PCC esegue il prelievo forzato di organi da praticanti della Falun Dafa ancora in vita. Ha detto che il regime teme che milioni di cinesi credano nei principi di Verità, Compassione e Tolleranza. Dopo aver capito la verità, entrambi hanno sospirato ed uno di loro ha affermato: “Vi sono davvero grato per averci messo al corrente di una questione tanto importante, oggi. Voi tutti siete veramente grandi!”. Entrambi hanno firmato la petizione, esprimendo il loro sostegno agli sforzi dei praticanti per porre fine alla persecuzione.
Due studenti dell'Università di Lund hanno letto a lungo i tabelloni. Un praticante (il primo a sinistra) ha spiegato perché i praticanti si trovavano lì
Dopo che una signora svedese di mezza età ha firmato in silenzio la petizione, se n'è andata e poi è ritornata. Si è presentata come reporter e traduttrice per un giornale nel nord della Svezia. Ha detto: “Non conoscevo veramente la situazione in Cina. Le persone e i praticanti della Falun Dafa sono oppressi dal regime comunista. In seguito, leggendo della persecuzione del PCC e dei rapporti di Gui Min Hai, che è di nazionalità svedese, ho iniziato a prestare attenzione alle questioni relative alla persecuzione dei diritti umani da parte del regime”.
Ha ringraziato il praticante che le ha chiarito la verità: “Il vostro coraggio di stare qui oggi, non per voi stessi, ma per i diritti umani e la giustizia, mi ha davvero commosso”. Li ha anche incoraggiati a persistere, affermando che sempre più persone verranno a sostenere i loro sforzi per chiedere la fine della persecuzione.
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