(Minghui.org) Gli appelli di tre residenti della città di Jixi, nella provincia dell’Heilongjiang, contro delle sentenze illegali per la loro fede nel Falun Gong, sono stati respinti dal tribunale superiore. Due di loro, condannati a nove e quattro anni, sono stati portati in prigione mentre la situazione di una terza praticante non è chiara.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Il 12 ottobre dello scorso anno il signor Zhou Keming, la signora Teng Shuli ed il signor Bao Wanming sono stati arrestati per aver distribuito materiale informativo sul Falun Gong. Sono comparsi innanzi al tribunale della contea di Jidong il 23 aprile di quest’anno tramite videoconferenza. Solo Bao era rappresentato da un avvocato, che ha presentato una dichiarazione di non colpevolezza per lui, mentre gli altri due praticanti hanno agito come avvocati di se stessi e si sono dichiarati non colpevoli. Il giudice ed il pubblico ministero interrompevano costantemente la loro difesa.

Il giudice ha annunciato i verdetti dei praticanti il 2 giugno scorso: Bao, di cinquant’anni, è stato condannato a nove anni di carcere e multato di 100.000 yuan (circa 13.500 euro), Teng, di cinquantuno anni, è stata condannata a sette anni e multata di 80.000 yuan (circa 10.800 euro), Zhou, di cinquantatré anni, è stato condannato a quattro anni con una multa di 50.000 yuan (circa 6.700 euro). Tutti e tre i praticanti hanno fatto appello contro i verdetti presso il tribunale intermedio della città di Jixi, che però ha deciso di confermare le sentenze originarie.

Sia Bao che Zhou sono stati portati nella prigione di Hulan il 19 ottobre scorso. La situazione di Teng non è chiara.

Prima del suo ultimo mandato, Zhou aveva già scontato un altro periodo di quattro anni per aver praticato il Falun Gong ed era sopravvissuto a malapena alle torture in prigione.

L’uomo è stato arrestato il 2 novembre 2002 e dopo due giorni trascorsi alla stazione di polizia è stato condotto al centro di detenzione n. 1 della città di Jixi dov’è stato confinato in una stanza di 28 metri quadrati con oltre 40 altri detenuti. La qualità del cibo era molto scarsa, le guardie lo costringevano a fare docce fredde in inverno con le finestre del bagno aperte, rimanendo seduto su un piccolo sgabello tutto il giorno e gli limitavano l’uso del bagno, e il più delle volte la sera lo costringevano a svolgere un lavoro non retribuito.

Nell’ottobre 2003 il tribunale distrettuale di Jiguan ha condannato Zhou a quattro anni di carcere. È stato dapprima trattenuto nella prigione di Hada, poi trasferito a quella di Jixi, e successivamente a quella di Mudanjiang, dove veniva costretto a lavorare dalle 6:00 alle 18:00. Le guardie spesso lo picchiavano e lo colpivano con bastoni elettrici, poiché si rifiutava di rinunciare al Falun Gong. A causa del lavoro intenso e delle torture, ha sviluppato sangue nelle feci e faticava a camminare.

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