(Minghui.org) Una residente della città di Yushu, nella provincia del Liaoning, è stata condannata a tre anni e mezzo di reclusione per aver fatto opera di sensibilizzazione riguardo alla persecuzione della sua fede nel Falun Gong.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale e di meditazione perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Il 26 gennaio scorso la signora Zhang Liyun, di cinquantotto anni, è stata arrestata subito dopo essere stata denunciata dal Signor Liu Jingwei, capo del villaggio di Risheng, per aver distribuito materiale informativo sul Falun Gong.

È stata trattenuta presso il dipartimento di polizia per due settimane di quarantena e, l'11 febbraio, è stata trasferita al centro di detenzione della città di Yushu.

La polizia ha sottoposto il caso alla Procura della città di Dehui. Il 23 luglio scorso è stata giudicata dal tribunale locale e condannata a tre anni e mezzo di reclusione da scontare nella prigione femminile del Jilin.

Prima della sua ultima condanna, negli ultimi ventidue anni, Zhang è stata ripetutamente molestata per la sua fede.

Il 20 febbraio 2004, per aver lavorato con altri quindici praticanti a rimuovere la neve dalla strada, Zhang e i suoi compagni sono stati arrestati. La donna è stata malmenata nel centro di detenzione di Yushu, e poi trasferita a tempo indeterminato nel campo di lavoro forzato di Chaoyanggou. È svenuta a causa delle percosse subite ed ha riportato delle lesioni ai polmoni che le hanno causato difficoltà respiratorie. Tossiva continuamente ed aveva bisogno di aiuto per camminare.

Intorno al 10 agosto 2017 un ufficiale della stazione di polizia del villaggio di Qingshan l’ha molestata: le ha scattato una foto e le ha chiesto il numero di cellulare.

Il 24 luglio dello scorso anno Wang Minghui, dell'ufficio di Giustizia del Villaggio di Qingshan e Zhou Qiyi, dell’ufficio della Sicurezza del Villaggio di Yujia, hanno molestato Zhang chiedendole se praticasse ancora il Falun Gong eordinandole di firmare una dichiarazione di rinuncia, ma lei si è rifiutata di farlo.

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