(Minghui.org) Dai Penshun, di settant’anni, è un residente della città di Kaiyuan, nello Yunnan. Ha scontato due pene detentive ed una in un campo di lavoro, per un totale di dodici anni, per la sua fede nel Falun Gong, una pratica spirituale e di meditazione perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
Dai era un dipendente della fabbrica di fertilizzanti Kaiyuan, ed è stato arrestato per la prima volta nel febbraio 2001 e condannato, l'11 agosto dello stesso anno, a scontare tre anni nella prigione n. 1 dello Yunnan. Dopo il suo arresto ha perso il lavoro.
L'11 febbraio 2005 la polizia ha perquisito la casa di Dai, l’ha arrestato e poi portato al campo di lavoro forzato n. 2 dello Yunnan per scontare un periodo di due anni.
Dopo il suo rilascio, le autorità hanno continuato a controllare da vicino i suoi spostamenti tramite il suo cellulare. La sua famiglia ed i parenti sono stati coinvolti e le loro carriere ne hanno risentito. Ovunque Dai lavorasse, la polizia locale molestava il suo datore di lavoro, di conseguenza non ha potuto trovare un lavoro stabile ed è stato costretto a spostarsi da un luogo all'altro.
Il suo ultimo arresto risale al 5 maggio 2012, quando più di una dozzina di poliziotti dell'Ufficio per la Sicurezza Interna del Dipartimento di Polizia di Kaiyuan hanno fatto irruzione nella sua casa e l'hanno perquisita. Hanno confiscato il suo computer, la stampante ed i libri del Falun Gong, oltre ad altri effetti personali. Dai è stato portato alla stazione di polizia di Xichen, dove è stato torturato sulla panca della tigre per quattordici ore. Il giorno dopo è stato portato al centro di detenzione di Kaiyuan per un esame medico.
Dai è stato di nuovo condannato ad un periodo predeterminato di sette anni, da scontare nella prigione n. 1 dello Yunnan. Non appena è stato ammesso in prigione, è stato messo in cella d’isolamento per un mese, ed in seguito è stato spostato in diversi reparti fino al suo rilascio nel 2019.
Le autorità l’hanno molestato otto volte nei sei mesi successivi, inoltre la sua pensione è stata sospesa e gli è stato chiesto di restituire i 18.000 yuan (circa 2.500 euro) che aveva già ricevuto. Le autorità hanno citato una nuova politica secondo la quale i praticanti del Falun Gong imprigionati per la loro fede non hanno diritto ad alcuna pensione durante la loro pena, nonostante le leggi cinesi sul lavoro non prevedano tale clausola.
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