(Minghui.org) Una residente della città di Nanchang, nella provincia del Jiangxi, è stata arrestata tre mesi dopo aver perso suo padre a causa della persecuzione della loro fede condivisa nel Falun Gong. La signora Fu Jinfang è stata detenuta per oltre un mese ed ora sta affrontando il suo processo.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale perseguitata dal 1999 dal regime comunista cinese.

La signora Fu Jinfeng

Il 17 ottobre scorso la signora Fu, un'infermiera di cinquantanove anni precedentemente impiegata presso la banca del sangue della città di Nanchang, è stata arrestata dagli agenti della stazione di polizia di Dunzitang per aver parlato con la gente del Falun Gong. Nel suo primo arresto ha scontato quindici giorni di carcere nella prigione di Erqibeilu e poi, intorno al 1° novembre, è stata sottoposta a reclusione penale presso il centro n. 1 della città di Nanchang.

Durante questo ultimo anno, prima del suo ultimo arresto, Fu a causa della sua fede è stata molestata diverse volte. Anche suo padre, il signor Fu Mingzhen, di novant’anni, è stato preso di mira ed è morto poco dopo un episodio di molestie da parte delle autorità.

Padre e figlia molestati

Alle 10 del mattino del 23 giugno di quest’anno Wan Wenjun, un membro dello staff della comunità di Xingguang, ha chiamato Fu chiedendole cosa stesse facendo e lei gli ha risposto che, siccome il tempo era buono, stava aiutando suo padre a fare il bucato.

Wan le ha chiesto se stesse ancora praticando il Falun Gong e poi le ha intimato di non promuovere la pratica in pubblico.

Un'ora dopo un agente di sicurezza del quartiere ha condotto due agenti di polizia (di cognome Wan e Xu) a casa di Fu. Uno di loro indossava una telecamera sul petto.

La polizia le ha ordinato di andarsene, poichè volevano "parlare con suo padre da soli".

Fu è andata in giardino, ma ha visto arrivare altre due persone: il direttore Lan ed il suo assistente Dong Wei della compagnia petrolifera di Nanchang, ex datori di lavoro di suo padre. Fu ha notato che quella era la prima volta che l'azienda inviava delle persone a molestare la sua famiglia.

Quando i colleghi di suo padre se ne sono andati, la polizia gli ha detto: “Chiedi a tua sorella di venire qui a prendersi cura di tuo padre. Tu non puoi vivere qui”.

Fu gli ha detto che sua sorella doveva già prendersi cura della sua famiglia e che lei era l'unica ad accudire suo padre. (Il marito di Fu ha divorziato da lei a causa della persecuzione e suo figlio vive a Guangzhou, nella provincia del Guangdong, che dista circa 500 miglia da Nanchang).

Fu inoltre gli ha detto: "Devo ottenere l'approvazione dalla polizia per poter vivere con mio padre?".

La polizia le ha chiesto di nuovo se praticasse il Falun Gong e perchè recentemente avesse visitato un negozio locale. Lei si è rifiutata di rispondere e gli agenti se ne sono andati.

Il padre di Fu ha detto che la polizia l’ha interrogato riguardo alla sua denuncia penale che aveva presentato nel 2015 contro Jiang Zemin, l'ex capo del regime comunista che ha ordinato la persecuzione. Lui ha detto agli agenti di polizia di aver presentato tale denuncia perché era nei suoi diritti legali farlo.

A luglio, poco tempo dopo le molestie subite, il padre di Fu è deceduto.

Molestie e arresti continui

Il 18 settembre scorso Wan Wenjun della comunità di Xingguang e Huang Lele dell'Ufficio 610 locale, sono tornati di nuovo a molestare Fu. Wan ha ordinato ai suoi familiari di persuaderla a rinunciare al Falun Gong, ma loro si sono rifiutati di obbedire.

Il 4 ottobre Fu, mentre parlava con la gente del Falun Gong, è stata segnalata da un ufficiale in borghese. Gli agenti della stazione di polizia di Dunzitang hanno perquisito la sua borsa e le hanno confiscato dodici amuleti del Falun Gong e cinque banconote con sopra stampate informazioni sul Falun Gong (a causa della rigida censura delle informazioni in Cina, molti praticanti del Falun Gong usano modi creativi per sensibilizzare le persone sulla persecuzione, inclusa la stampa di brevi messaggi sulle banconote).

Fu si è rifiutata di firmare qualsiasi documento o di rispondere alle domande della polizia, chel'ha portata al carcere di Erqibeilu, dove non è stata accettata perchè non aveva fatto il vaccino contro il coronavirus. Sebbene quella notte la polizia le abbia permesso di tornare a casa, l'ha arrestata di nuovo due settimane dopo e da allora è tenuta in custodia.

Negli ultimi ventidue anni, Fu è stata ripetutamente arrestata per la sua fede. Ha scontato due condanne in un campo di lavoro forzato, per un totale di quattro anni e otto mesi ed una pena detentiva di tre anni. Suo marito ha divorziato da lei mentre era detenuta nel campo di lavoro. Gli è stata data la piena custodia del figlio, che è stato vittima di bullismo a scuola per la fede di sua madre.

Oltre a suo padre scomparso di recente, nel 2016 la madre di Fu è morta dopo aver vissuto per anni nella paura e nell'angoscia mentre sua figlia era ancora in prigione. Suo fratello è stato costretto a lasciare il lavoro per non aver collaborato con le autorità nel persuadere sua sorella a rinunciare al suo credo. Fu è stata licenziata dal suo lavoro presso la banca del sangue della città di Nanchang e privata della sua pensione, solo un anno prima di iniziare a percepirla.

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