(Minghui.org) Una donna di settantadue anni è stata da poco segretamente condannata a tre anni per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

La signora Xing Deqin, residente nella città di Tonghua, in provincia dello Jilin, è stata arrestata a casa il 28 luglio 2020. La polizia le ha confiscato i libri del Falun Gong, i relativi materiali, la foto del suo fondatore, un laptop e una stampante. La donna è stata trattenuta per trenta ore presso l'ufficio di sicurezza interna della contea di Liuhe e poi trasferita al centro di detenzione della città di Tonghua.

La famiglia di Xing ha assunto un avvocato, ma le autorità hanno usato la pandemia come scusa per impedire al legale di farle visita. Il centro di detenzione ha anche chiesto che l'avvocato si registrasse presso l'ufficio di giustizia locale per la sua rappresentanza, anche se nessuna legge impone che gli avvocati lo debbano fare.

Il 13 ottobre 2020, quando la figlia di Xing è andata al dipartimento di polizia della contea di Liuhe per presentare una denuncia contro la detenzione arbitraria di sua madre, è stata anche lei arrestata e detenuta per sette ore; la polizia ha portato via la sua lettera di denuncia ed il suo cellulare. Un agente l'ha monitorata da vicino per tutto il tempo in cui è stata trattenuta nella stazione di polizia, seguendola anche quando andava in bagno. Inoltre l'agente Liu Jianlin, minacciando di non rilasciarla se si fosse rifiutata di obbedire, l'ha costretta a firmare una dichiarazione in cui la donna prometteva di non presentare più la denuncia.

Il 23 novembre l'avvocato di Xing è andato alla Procura della contea di Liuhe per indagare sul suo caso. Il procuratore gli ha detto di aver restituito il caso della donna alla polizia per prove insufficienti. L'avvocato ha chiesto di incontrare di nuovo la sua cliente, ma il pubblico ministero ha risposto di non aver ricevuto alcuna risposta dal centro di detenzione e di non potergli concedere il permesso in quel momento.

Il 3 dicembre il giudice Lu Xu del tribunale della contea di Liuhe ha chiamato l'avvocato di Xing e gli ha detto che la sua cliente era stata incriminata e che aveva in programma di tenere un'udienza nei giorni successivi. Lu ha anche affermato che Xing aveva rifiutato di farsi rappresentare da lui.

Considerato il breve periodo di dieci giorni trascorsi da quando aveva contattato la procura, l'avvocato si è chiesto se il procuratore gli stesse mentendo riguardo alla restituzione del caso alla polizia. Sospettava anche che il tribunale avesse bloccato la difesa di Xing mentendo sul fatto che la donna lo avesse licenziato.

Quando la famiglia di Xing ha chiamato il giudice Lu il 23 dicembre per chiedergli informazioni sul suo caso, questi ha detto di aver già tenuto un'udienza sul caso della donna intorno al 4 dicembre, tuttavia nessuno dei suoi familiari, né l'avvocatone era stato informato. Il giudice ha anche affermato che avrebbe condannato Xing entro la fine del mese.

I familiari della donna hanno chiamato di nuovo Lu il 28 dicembre ed è stato detto loro che Xing era stata condannata a tre anni e che aveva rinunciato ai diritti di appello contro il verdetto. Il giudice inoltre si è rifiutato di inviare una copia del verdetto della donna, alla sua famiglia ed al suo avvocato.

La famiglia di Xing, in seguito, ha contattato diversi avvocati locali e li ha incaricati di farle visita, ma tutte le loro richieste di visita sono state respinte dall'ufficio di giustizia, dal tribunale e dal centro di detenzione. Poiché non hanno potuto parlare alla donna di persona, sospettano che il giudice abbia mentito dichiarando che Xing non volesse appellarsi alla sentenza.

Un precedente arresto

Non é la prima volta che Xing viene presa di mira per la sua fede. Il 12 gennaio 2016 un gruppo di agenti ha fatto irruzione nella sua casa ed ha arrestato lei, suo fratello e sua nuora Xue Lili.

Quando suo figlio Liu Xiaofeng ha cercato di impedire alla polizia di portare via sua madre e sua moglie, la polizia l’ha spinto sul divano e l’ha colpito sul volto ferendolo; dopodiché ha iniziato a perquisire la casa.

Il brutale arresto ed il raid hanno terrorizzato la sorella minore di Xing, che era appena venuta a trovarla in occasione delle vacanze di capodanno cinese. La donna ha avuto un attacco di cuore per la paura, ma la polizia l'ha accusata di fingere un infarto. Nonostante le sue condizioni, diversi agenti l'hanno tirata giù dal letto ed hanno perquisito lo spazio sotto il letto. Hanno anche confiscato il suo laptop, i documenti di identità di suo marito, il cellulare dell'altra sorella di Xing e il cellulare di Liu.

I giorni seguenti tutti quelli che erano a casa di Xing, compresa sua sorella che si stava ancora riprendendo dall'infarto, sono stati convocati alla stazione di polizia per l'interrogatorio. Gli agenti hanno minacciato di arrestarli se non avessero obbedito. Hanno anche costretto i membri della sua famiglia a riconoscere cose di cui non erano a conoscenza. La sorella di Xing è stata costretta a firmare un accordo secondo il quale polizia poteva sequestrare il suo pc portatile.

Diversi altri membri della famiglia di Xing hanno sviluppato malattie cardiache dopo l'incidente. Sua cognata ha dovuto ricevere delle flebo, mentre suo fratello aveva palpitazioni cardiache, si sentiva debole, non riusciva a stare fermo ed in più occasioni ha rischiato di cadere a terra.

Quando la figlia di Xing, Liu Jing, è andata all'ufficio di sicurezza interna e ha chiesto che la polizia le restituisse gli oggetti confiscati, l'agente Wang Guangren le ha urlato contro e ha minacciato di arrestarla.

La famiglia di Xing ha quindi assunto un avvocato. La donna, dopo essere stata reclusa presso il centro di detenzione della città di Liaoyuan per sei mesi, è stata rilasciata su cauzione l'11 luglio 2016.

La polizia è tornata a molestare di nuovo Xing e sua figlia nell'agosto 2017.