(Minghui.org) “Intorno alle ore 19 del 13 marzo 2002, mentre dal mio ufficio al sesto piano scendevo al secondo, ho sentito delle urla e il rumore di qualcuno che veniva picchiato provenire da una delle stanze. Ho aperto la porta e ho trovato diversi agenti che torturavano il signor Liu Haibo. Era stato spogliato nudo e incatenato per le ginocchia su una ʻpanca della tigreʼ; gli avevano bloccato anche la testa. Due agenti gli stavano dando la scossa con un bastone elettrico mentre glielo spingevano a forza nell'ano. Sul lato c’erano diversi pezzi di legno rotto. Una vasta area del corpo di Liu era già gonfia e rossastra”.

Quanto sopra non è tratto da un film o da un libro, ma dalla testimonianza di Huo Jiefu, che all’epoca (nel 2002) era un supervisore dell’Ufficio di Protezione Interna presso il Dipartimento di Polizia di Kuancheng nella città di Changchun, provincia del Jilin. Huo è nato nel 1970 e si è laureato alla Scuola di Polizia della città di Jilin nel 1993. Prima di accettare un lavoro al Dipartimento di Polizia di Kuancheng era stato il capo della stazione di polizia di Nanguangchang.

Il 5 marzo, una settimana prima della tortura del signor Liu, i praticanti del Falun Gong di Changchun si avevano intercettato le frequenze televisive della TV statale e trasmesso informazioni sul Falun Gong, una disciplina spirituale basata sui principi di Verità, Compassione e Tolleranza.

Le informazioni trasmesse dalla TV via cavo includevano fatti sul Falun Gong e sulla repressione nei suoi confronti da parte del Partito Comunista Cinese (PCC). In particolare, i programmi mostrati hanno rivelato che l’incidente dell’auto-immolazione avvenuto il giorno della vigilia del nuovo anno cinese, il 23 gennaio 2001, è stato inscenato dal PCC per demonizzare il Falun Gong e i suoi praticanti.

Huo ha ricordato: “Jiang Zemin, l’allora leader del PCC che ha lanciato la persecuzione contro il Falun Gong nel 1999, era furioso e aveva criticato il segretario di Partito della provincia del Jilin, Wang Yukun, ordinandogli di risolvere il caso il prima possibile. Pertanto, questo caso è passato sotto il diretto controllo del Ministero della Pubblica Sicurezza”.

“Uccidere senza pietà”

Alle ore 19 del 6 marzo 2002 il capo della polizia di Kuancheng, Zhou Chunming, ha tenuto una riunione speciale per trasmettere un messaggio del Dipartimento di Polizia municipale, che includeva l’ordine di “uccidere senza pietà” ricevuto da Jiang. Più specificamente, Zhou ha detto: “Tutti devono essere mobilitati per ‘rimanere fedeli a Jiang e al PCC’ e per realizzare questo difficile compito con un ‘accresciuto senso di responsabilità politica’”. Huo ha ricordato: “Il Dipartimento di Polizia municipale ha anche giurato di infliggere ai praticanti del Falun Gong punizioni severe e di sconfiggere la disciplina spirituale senza dover seguire procedure legali. Più di 6.000 agenti di polizia sono stati inviati per indagare sul caso e per evitare che un’intrusione televisiva simile si ripetesse”.

Questo ha portato all’arresto di più di 5.000 praticanti nella città di Changchun. Il 12 marzo gli agenti della Seconda Brigata di Investigazione Criminale del Dipartimento di Polizia di Kuancheng hanno arrestato Liu Haibo, un medico, e sua moglie Hou Yanjie per aver dato rifugio ad altre persone coinvolte nel fatto. Diversi agenti hanno poi picchiato duramente i due coniugi fino al giorno successivo (13 marzo).

Huo, che ha assistito alla tortura del signor Liu, come descritto all’inizio di questo articolo, ha aggiunto: “Anche Wei Guoning della Divisione di Investigazione Economica era nella stanza. Lui ed io abbiamo chiesto al capitano Ai Limin perché lui e i suoi uomini avessero torturato così duramente il signor Liu. Ai ha detto che dovevano costringerlo a consegnare altri praticanti perché questo era un ordine dei piani alti. Ha aggiunto che le cose si sarebbero sistemate e ci ha chiesto di andarcene”.

Stava pensando di contattare un altro capitano, Sun Lidong, per fermare quello che stava accadendo, ma Wei ha detto che non erano affari loro. Non avendo trovato Sun, Huo è tornato nel suo ufficio, ma circa dueci minuti dopo è uscito di nuovo. Ha detto: “Sono andato al terzo piano per cercare di nuovo Sun. Sulle scale, ho sentito Sun urlare al piano di sotto: ‘Smettila di picchiare!’. Un’altra persona è uscita per chiedere cosa stesse succedendo e Sun ha detto: ‘Qua dentro è morta una persona!’”.

Huo ha ricordato: “Dopo essere entrato nella stanza ho visto che il signor Liu era già stato rimosso dalla panca della tigre e messo sul pavimento, morto. Diversi agenti si sono affrettati a mettergli i vestiti, ma non è stato facile. Anche Wei è entrato e ha visto la scena. Mentre chiedeva a noi di andarcene e ad Ai di tacere su quanto accaduto, Sun è andato a riferire l’incidente al capo Zhou”.

Propaganda di odio

Perché Jiang e i suoi funzionari del PCC erano così spaventati dal fatto che i fatti fossero trasmessi in TV e la gente li vedesse? Questo perché i programmi mostrati smascheravano le bugie create dalla macchina propagandistica del PCC per calunniare e attaccare il Falun Gong.

Dopo che, nel 1992, il signor Li Hongzhi ha introdotto il Falun Gong al pubblico a Changchun, la pratica ha rapidamente attirato numerosi studenti con i suoi profondi principi di Verità, Compassione e Tolleranza e la sua serie di cinque esercizi aggraziati. Nel 1999, c’erano circa 100 milioni di praticanti. Gli enormi benefici per la salute e il miglioramento morale erano un argomento popolare nelle famiglie, nelle comunità e in tutti i ceti sociali. Anche lo Yangcheng Evening News e alcuni altri media hanno riportato come la pratica avesse cambiato in meglio la vita delle persone.

Anche molti studiosi e alti funzionari si sono interessati al Falun Gong, e alcuni di loro sono diventati essi stessi dei praticanti. Nel 1998 Qiao Shi, ex presidente del Comitato Permanente del Congresso Nazionale del Popolo, ha guidato un gruppo di funzionari nel condurre un’indagine approfondita dalla quale è risultato che “il Falun Gong aiuta a portare innumerevoli benefici alla società senza causare alcun danno”. Dopo che questo rapporto è stato presentato al Politburo alla fine del 1998, Jiang è divenuto timoroso della popolarità del Falun Gong e ha deciso di reprimere la pratica per consolidare il suo potere e l’ideologia del comunismo.

Già nel 1996 Jiang aveva inviato agenti per indagare segretamente sul Falun Gong, cercando di trovare qualunque cosa contro la pratica. Ma le indagini a lungo termine non solo non hanno trovato alcuna prova contro il Falun Gong, ma hanno anche permesso ad alcuni agenti di polizia di conoscere il Falun Gong e diventare praticanti.

Anche se la maggioranza dei membri del Politburo non era d’accordo con la repressione della pratica, Jiang ha deciso comunque di lanciare apertamente la persecuzione il 20 luglio 1999. Diversi mesi dopo, tuttavia, molti funzionari – sia membri del Politburo che funzionari locali – hanno mostrato il loro disinteresse nel danneggiare i praticanti innocenti, rendendo difficile la continuazione della politica persecutoria.

È stato in questa circostanza che il 23 gennaio 2001, proprio alla vigilia del Capodanno cinese, Jiang e i suoi complici hanno inscenato l’auto-immolazione. Mentre quella sera numerose famiglie cinesi erano riunite davanti alla TV per guardare l’annuale Gala di Capodanno, sono apparse improvvisamente sullo schermo le scene terrificanti di cinque persone che si davano fuoco in Piazza Tiananmen. Si diceva che le persone fossero praticanti del Falun Gong che si erano auto-immolati per raggiungere il compimento come previsto dagli insegnamenti della pratica. L’incendio, gli agenti di polizia con gli estintori e una bambina che si era ustionata al punto di non essere più riconoscibile, hanno suscitato l’odio e la paura della gente nei confronti del Falun Gong.

I media hanno seguito l’evento da vicino. Nei quattro giorni successivi al 31 gennaio 2001 la Xinhua News Agency e il Chinese News Service hanno pubblicato rispettivamente 164 articoli che demonizzavano il Falun Gong, mentre cittadini “comuni” in 14 province si sono schierati “volontariamente” contro la pratica. Nel giro di un mese più di 2.000 giornali, più di 1.000 riviste e centinaia di stazioni televisive e radio hanno avviato una massiccia campagna diffamatoria. Questo ha spinto l’intera società ad allontanarsi dal Falun Gong e dai principi di Verità, Compassione e Tolleranza. Molte persone hanno completamente dimenticato le storie che avevano sentito in precedenza sul miracoloso potere di guarigione del Falun Gong e sul suo effetto nel permettere ai praticanti di diventare cittadini migliori.

Pionieri nel superare il blocco dell’informazione

Per aiutare il pubblico a sapere cosa era successo realmente quel giorno in Piazza Tiananmen e smascherare l’inganno dell’auto-immolazione, i praticanti del Falun Gong di Changchun hanno intercettato le frequenze televisive di otto canali via cavo e trasmesso un video.

Il programma è iniziato alle ore 19:19 del 5 marzo 2002. L’intera città di Changchun è rimasta scioccata nel vedere il video di 50 minuti, che spiegava che l’incidente dell’auto-immolazione era stato organizzato dal regime del PCC.

La gente ha appreso che la messa in scena aveva troppe lacune. Wang Jindong, uno degli auto-immolati, era tutto bruciato, ma i suoi capelli e la bottiglia di plastica di Sprite piena di benzina tra le sue gambe erano intatti. Liu Chunling, un’altra presunta auto-immolata, è stata in realtà colpita a morte da un oggetto pesante, mentre sua figlia, gravemente ustionata, ha potuto cantare una canzone durante un’intervista diversi giorni dopo essere stata sottoposta ad un intervento alla trachea.

Il 6 dicembre 2010 il Weekly Standard ha pubblicato un articolo sull'incidente, intitolato “Into Thin Airwaves: How a Handful of Unknown Chinese Martyrs Aided the Cause of Freedom Around the World” (Entrare nell’etere: Come un pugno di sconosciuti martiri cinesi ha aiutato la causa della libertà nel mondo), che diceva: “La trasmissione del Falun Gong è andata in onda su otto canali per 50 minuti raccogliendo un pubblico di oltre un milione di persone, gli ascolti crescevano man mano che la voce si diffondeva, le persone si chiamavano tra loro, dicendosi che avrebbero dovuto accendere immediatamente la TV. In alcuni quartieri, i funzionari locali del Partito si sono disperati e hanno tagliato la corrente, facendo precipitare le strade nell’oscurità”. L’articolo menziona anche i praticanti che hanno intercettato le frequenze TV, tra cui Liang Zhenxing, Liu Chengjun, Liu Haibo, Zhou Runjun, Hou Mingkai e Lei Ming.

A causa dell’impatto dell’incidente Jiang ha emesso l’ordine di “uccidere senza pietà” gli esecutori dell’intercettazione televisiva. Di conseguenza, nel giro di pochi giorni sono stati arrestati migliaia di praticanti e alcuni di loro sono stati torturati a morte.

Ancora una volta il PCC ha insabbiato le brutalità commesse. Il 16 marzo 2002, tre giorni dopo che il signor Liu è stato picchiato a morte, il capo della polizia di Kuancheng, Zhou Chunming, ha detto in una riunione che il praticante era morto per un attacco di cuore e che ogni ufficio avrebbe mandato qualcuno a sorvegliare l’obitorio per evitare che la famiglia e gli amici trovassero il corpo. Sono stati anche inviati agenti donne a sorvegliare la moglie di Liu, la signora Hou, che in quel momento era ricoverata in ospedale.

Huo si è rifiutato di collaborare perché aveva visto come il signor Liu era stato torturato. A causa di questo e delle sue osservazioni sulla mancanza di legittimità della persecuzione, è stato allontanato dalla riunione. In seguito, nel giugno 2002, è fuggito dalla Cina e il 7 gennaio 2004 ha fornito la suddetta testimonianza a Minghui.

Condannati a lunghe pene per un atto di coraggio

L’intercettazione del segnale televisivo è avvenuta nel 2002, circa un anno dopo la messa in scena dell’auto-immolazione, e da allora sono passati 19 anni.

Molti praticanti hanno sofferto enormemente per la loro coraggiosa impresa di esporre le menzogne del PCC contro il Falun Gong. Il 18 settembre 2002 la Corte intermedia di Changchun ha confermato le seguenti condanne alla prigione per 15 praticanti: la signora Zhou Runjun (20 anni), il signor Liu Weiming (20 anni), il signor Liu Chengjun (19 anni), il signor Liang Zhenxing (19 anni), il signor Zhang Wen (18 anni), il signor Lei Ming (17 anni), il signor Sun Changjun (17 anni), il signor Li Dehai (17 anni), la signora Zhao Jian (15 anni), il signor Yun Qingbin (14 anni), il signor Liu Dong (14 anni), il signor Wei Xiushan (12 anni), il signor Zhuang Xiankun (11 anni), la signora Chen Yanmei (11 anni) e la signora Li Xiaojie (4 anni).

Inoltre, diversi praticanti tra cui Liu Chengjun, Lei Ming, Liang Zhenxing e Hou Mingkai sono morti a causa della persecuzione.

I colpevoli incontrano le conseguenze

Negli anni, a causa delle misure eccessive e della crudeltà contro i praticanti del Falun Gong, diversi funzionari di Changchun sono incorsi nella retribuzione karmica. Di seguito alcuni esempi.

Sun Lidong, nato nel novembre 1952, era un capitano del Dipartimento di Polizia di Kuancheng quando è avvenuta l’intercettazione televisiva. Era uno dei principali responsabili che hanno causato la morte del signor Liu. Aveva anche guidato altri agenti e arrestato quasi 100 praticanti in totale. Quando Sun è morto improvvisamente nel suo ufficio all’inizio del 2004 i suoi subordinati hanno detto che era una punizione per aver perseguitato il Falun Gong. Nonostante che dopo la sua morte, le autorità abbiano lo premiato come “Persona tra le dieci più degne di nota”, alcuni agenti di polizia hanno smesso di maltrattare i praticanti.

Liu Yuanjun, 54 anni, era il segretario di Partito del Comitato per gli Affari politici e legali di Changchun (PLAC). Era il responsabile della persecuzione a Changchun dopo il suo inizio nel 1999 e ha anche guidato l’arresto di circa 5.000 praticanti dopo l’incidente dell’intercettazione televisiva. Si è ammalato a metà aprile 2006 ed è morto di cancro al fegato il 4 maggio 2006.

Zhang Hui, 46 anni, giudice della Corte intermedia di Changchun, ha presieduto le cause contro i praticanti arrestati per il loro coinvolgimento nell’intercettazione del segnale televisivo. È morto per un’improvvisa emorragia cerebrale il 2 marzo 2006.

Sun Wansheng, ex presidente della Corte intermedia di Changchun, era uno dei principali responsabili del processo contro i praticanti arrestati per l’intercettazione televisiva. Ha approvato tutte le sentenze contro i praticanti a Changchun. In seguito è stato indagato per corruzione.

Tian Zhonglin, 66 anni, era ex vicesindaco di Changchun e capo della polizia. Ha dato direttamente ordine di torturare i praticanti arrestati per le intercettazioni televisive. Dopo essere stato arrestato nel 2011, è stato condannato a 11 anni di prigione.

Song Lifei è stato vice segretario di Partito della Corte intermedia di Changchun che ha condannato i praticanti per le intercettazioni televisive. È stato indagato nel giugno 2018 per attività illegali.

Liu Peizhu, all’epoca vice capo del Dipartimento di Polizia di Changchun, ha attivamente attuato l’ordine di “uccidere senza pietà” di Jiang contro i praticanti. È stato epurato nel gennaio 2020 e rimosso dal suo incarico.

Anche vari individui che al tempo lavoravano nei media hanno dovuto fare i conti con il loro destino a causa delle loro cattive azioni. Nel 2008 a Chen Meng, vice direttore del Dipartimento di revisione delle notizie alla China Central Television, è stato diagnosticato un cancro gastrico e al fegato. È morto a 47 anni circa 9 mesi dopo. Nel 2009 a Luo Jing, conduttore della CCTV che ha trasmesso notizie false sul massacro di Tiananmen nel 1989 e di nuovo sulla messinscena dell’auto-immolazione nel 2001, è stato diagnosticato un linfoma. Prima della sua morte a 48 anni aveva la bocca e la lingua piene di ulcere che gli impedivano di parlare. Fang Jing, all’epoca conduttrice televisiva, è morta a 44 anni nel 2015.

Sin dai tempi antichi fino ai giorni nostri, c’è la credenza che “il bene sia ricompensato mentre il male punito”. Quando si sceglie di seguire il PCC nel fare cattive azioni e danneggiare persone innocenti per la loro fede, le conseguenze possono essere gravi.

Osservazioni conclusive

Il 23 gennaio 2020, il 19° anniversario dell’incidente dell’auto-immolazione, Wuhan è stata isolata per limitare la diffusione del coronavirus. È stata una pura coincidenza che l’isolamento e l’auto-immolazione siano avvenuti lo stesso giorno? I praticanti del Falun Gong credono che il PCC abbia usato le stesse tattiche ingannevoli sia nella gestione del virus che nella persecuzione del Falun Gong.

Alcuni dei pionieri che hanno intercettato le frequenze televisive per smascherare la bufala dell’auto-immolazione del PCC sono morti, ma numerosi altri praticanti hanno lavorato instancabilmente per portare avanti il compito di informare il pubblico riguardo all’inganno e alla violenza del PCC, incluso il suo insabbiamento del virus. I praticanti consigliano alle persone di recidere i legami con il PCC in modo da evitare di essere ritenuti responsabili quando arriverà il momento in cui il Partito dovrà fare i conti con la giustizia. Condividono anche le storie di come alcune delle persone infettate si sono riprese dal virus recitando le frasi: “La Falun Dafa è buona” e “Verità, Compassione e Tolleranza sono buone”. Molti di coloro che hanno ascoltato i loro consigli, hanno sperimentato la stessa miracolosa guarigione.

Negli ultimi decenni il PCC ha fatto progredire la sua brutalità e le sue menzogne a livello globale, facendo quasi perdere alla società occidentale la sua libertà e integrità. Rifiutare il PCC ci aiuterà a rimanere in carreggiata e ci porterà benedizioni.

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