(Minghui.org) La prigione femminile della città di Chengdu, provincia del Sichuan, ha torturato e cercato di costringere i praticanti del Falun Gong, a rinunciare al loro credo fin dall'inizio della persecuzione nel 1999. I praticanti che sostengono la loro fede, affrontano un intenso lavaggio del cervello e torture fisiche come stare lunghe ore in piedi, seduti ed al freddo gelido.
Oltre alla tortura fisica, nella prigione viene inflitto ai praticanti anche la tortura mentale. Sono costretti a guardare video o leggere giornali che diffamano il Falun Gong ed il suo fondatore. Questi sono tentativi attuati per abbattere e distruggere la forza di volontà dei praticanti.
Anche dopo che i praticanti sono stati costretti ad abbandonare la loro fede, non è la fine della persecuzione, poiché le guardie continuano a chiedere loro di scrivere otto "rapporti di pensiero" al mese, dichiarando quanto profondamente e fermamente sono determinati a smettere di praticare il Falun Gong. Quelli ritenuti non abbastanza risoluti a staccarsene, vengono sottoposti ad ulteriori abusi.
Tang Yunxia, residente nella città di Chengdu, è stata arrestata il 26 ottobre 2016 e condannata a cinque anni il 6 giugno 2018. Il 7 novembre dello stesso anno, é stata portata presso la quarta divisione della prigione femminile di Chengdu.
All'inizio, le guardie, hanno tentato di costringerla a scrivere le dichiarazioni di rinuncia al suo credo nel Falun Gong, ma senza successo. In seguito, diverse detenute hanno scritto tali dichiarazioni al suo posto e costretta ad imprimere le sue impronte digitali.
Poiché Tang, si rifiutava ancora di rinunciare alla sua fede, le guardie hanno iniziato a torturarla. È stata costretta a stare ferma senza muoversi dalle 6:20 del mattino fino a mezzanotte ininterrottamente per cinquantasei giorni. Le detenute la sorvegliavano mentre era in piedi e se si muoveva anche solo di poco la picchiavano con riviste arrotolate e le punzecchiavano le mani con la punta di una penna.
Durante questi lunghi giorni, il capo delle guardie proibiva alle compagne di cella della donna di prestarle della carta igienica.
Da metà gennaio 2019, le guardie hanno incominciato ad infliggere più dolore a Tang usando un nuovo metodo di tortura. È stata costretta a sedersi in posizione eretta su un piccolo sgabello delle dimensioni di un palmo della mano alto solo 4 pollici (circa 10 centimetri), per tutto il giorno con le mani sulle ginocchia e senza muoversi.
Strumento di tortura: lo sgabello dalle dimensioni di un palmo della mano
Nonostante il freddo, le guardie non le hanno permesso di indossare una giacca o altri vestiti. Nel mese di febbraio, una guardia di nome Lei Mengying, incaricata di trasformare Tang, ha prolungato la durata della sua tortura da seduta, dove una detenuta era pronta a versarle dell’acqua fredda ad ogni suo piccolo movimento.
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