(Minghui.org) Una residente della città di Harbin, provincia dell’Heilongjiang, è stata incarcerata alla fine dell’anno scorso, dopo essere stata condannata a tre anni di prigione per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
Sig.ra Wang Yurong
La signora Wang Yurong, una dipendente in pensione di sessantadue anni della fabbrica di cuscinetti di Harbin, è stata presa di mira in un arresto di gruppo l'11 settembre 2019. È stata condannata a tre anni di reclusione il 17 settembre dello scorso anno dal tribunale del trasporto ferroviario.
Nel dicembre scorso, la donna è stata trasferita dal centro di detenzione n° 2 di Harbin alla prigione femminile della provincia dell’Heilongjiang. Attualmente è detenuta nel reparto di addestramento speciale per coloro che sono stati recentemente ammessi in prigione. E' stata sottoposta a tre mesi di torture intense volte a costringerla a rinunciare al Falun Gong prima di essere trasferita in un rione regolare.
Persecuzione passata
Wang ha intrapreso il Falun Gong nel 1994 e grazie alla pratica ha curato il suo cancro allo stomaco in fase avanzata, condizioni cardiache, ipertensione e molti altri disturbi.
Dopo che il regime comunista ha ordinato la persecuzione nel luglio 1999, Wang è andata a Pechino per fare appello per il Falun Gong dove fu arrestata e condannata ad un anno di lavori forzati nel febbraio 2001.
Tra il 2003 ed il 2004, è stata arrestata due volte sul lavoro dal segretario del partito della sua azienda e portata in centri di lavaggio del cervello.
È stata tenuta in una cella d’isolamento presso il centro di lavaggio del cervello della città di Wuchang. Il signor Fu Yanchun, direttore del centro, un giorno le diede uno schiaffo in faccia, la costrinse ad accovacciarsi tra due letti e poi le ammanettò le mani alle sponde di ogni letto. Non contento, le diede un calcio alla testa, al viso, alle gambe e al corpo. Quando Wang è caduta a terra, le ha ripetutamente ordinato di sedersi e continuato a darle calci.
Mentre la prendeva a calci, la intimidiva con le parole: «Stai smettendo di praticare il Falun Gong? Stai firmando la dichiarazione di rinuncia?».
Sapendo che la prarticante non beveva, ordinò ai membri del suo staff di alimentarla forzatamente con del vino bianco. L'hanno anche colpita con bastoni elettrici mentre continuavano a picchiarla.
Quando Wang è stata rilasciata ottantasette giorni dopo, era emaciata, smunta e incapace di camminare correttamente.
Il 19 giugno 2017, quando è andata a fare visita a suo figlio nella città di Hangzhou, provincia dello Zhejiang, ha messo alcuni poster del Falun Gong in città, sperando di sensibilizzare i residenti sulla persecuzione. La polizia di Hangzhou l'ha arrestata e messa in detenzione penale dopo diversi turni di interrogatorio.
Il 20 luglio 2017, è stata rilasciata dopo un mese di reclusione presso il centro di detenzione del distretto di Xiaoshan. La polizia le ha dato un avviso di rilascio dicendole di averla detenuta per altri quindici giorni. Wang è poi tornata ad Harbin.
Nel gennaio 2018, per il raduno della famiglia durante il capodanno cinese del 15 febbraio, il figlio ha prenotato nuovamente i biglietti aerei per lei e suo marito. Il 16 gennaio, due agenti hanno bussato alla porta di Wang comunicandole di essere stata inserita sull’elenco dei “ricercati” dalla polizia di Hangzhou. Dato che Wang non era a casa, la polizia ha minacciato di arrestarla e ha fatto pressioni sul marito per convincerla a costituirsi. Per diversi giorni, estranei hanno continuato ad andare a casa sua cercando di trovare Wang. A volte affermavano di consegnare un pacco o fingevano di essere praticanti del Falun Gong.
Le molestie, hanno causato un tremendo disagio mentale al marito, al punto da diventare molto nervoso ogni volta che qualcuno bussava alla porta.
Per evitare ulteriori molestie, Wang è stata costretta a vivere lontano da casa, venendo però nuovamente arrestata nel settembre 2019.
Durante il periodo in cui Wang non era a casa, la polizia di Hangzhou ha viaggiato per 1500 miglia (circa 2414 chilometri) fino ad Harbin nel tentativo di arrestarla. Quando suo marito ha accusato la polizia di molestare la sua famiglia, un agente gli ha confessato di aver preso questi viaggi come opportunità per fare vacanze durante il lavoro.
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