(Minghui.org)Dopo oltre due mesi di blocco per controllare il virus del Partito Comunista Cinese (PCC), le restrizioni in alcune parti di Friburgo, nel Breisgau, una popolare destinazione turistica nel sud-ovest della Germania, sono state revocate. La città ha iniziato a riguadagnare la sua vitalità quando i piccoli e i grandi negozi hanno ripresero l'attività. A causa delle restrizioni per la sicurezza dei clienti, i negozi sono stati caratterizzati da lunghe code.

I praticanti del Falun Gong durante l’attività della giornata informativa fuori dalla biblioteca dell'università Breisgau di Friburgo, in Germania

I passanti si fermano per parlare con i praticanti e conoscere la pratica

I passanti firmano una petizione per aiutare a porre fine alla persecuzione

Lo scorso sabato 20 marzo, i praticanti del Falun Gong, nella regione della Foresta Nera, hanno tenuto un’attività informativa a Friburgo. Un flusso infinito di persone si è fermato per leggere gli striscioni e parlare con i praticanti per capire meglio la pratica e, non ultima la persecuzione in Cina. Successivamente hanno firmato una petizione per porre fine alla persecuzione disumana. Alcuni hanno preso opuscoli con l'intenzione di trasmettere le informazioni ai conoscenti, altri per apprendere gli esercizi e, tra questi, qualcuno ha chiesto il luogo dove si eseguono in gruppo. Alcuni cinesi hanno accettato di rinunciare all’appartenenza al Partito Comunista Cinese (PCC) ed alle sue organizzazioni giovanili, dopo aver appreso la verità.

L'evento, si è tenuto nella piazza antistante la biblioteca dell'università di Breisgau. L'area è un importante snodo dei trasporti, con un’ampia visuale, laddove il quartiere centrale degli affari è a poca distanza. I potenziali clienti che provengono da nord e da sud, devono passare attraverso questa piazza per gli acquisti. Alcune persone nel loro passaggio, hanno notato gli striscioni ”fine del PCC” e “fermare la persecuzione del Falun Gong”, commentando di trovarli molto accattivanti. Si sono avvicinati allo stand ed hanno avuto interessanti conversazioni con i praticanti ed alla fine hanno chiesto di firmare la petizione per esprimere il loro sostegno.

Il tempo era freddo, in particolare al mattino e c'era poca gente per le strade. Due alti uomini di origine tedesca in sella alle biciclette, si sono fermati davanti allo striscione con le parole “fine del PCC”. Poco dopo un praticante si è avvicinato ed uno di loro ha affermato: «È giunto il momento… La misura è colma, dobbiamo porre la parola fine e solo così la persecuzione potrà essere fermata». Dopo aver firmato la petizione ha aggiunto: «Sono loro che hanno iniziato questa pandemia a livello globale. State veramente facendo una cosa giusta e vi sosteniamo».

La signora L si è avvicinata al tavolo per firmare la petizione ed ha spiegato che insieme ad un certo numero di persone a lei vicine, hanno sempre manifestano una certa attrazione verso l'ideologia comunista Marxista. Col tempo però, hanno capito da che parte fosse la verità e le grandi bugie del regime. La realtà vergognosa dei fatti è stata rivelata dai documenti storici dell'ex Unione Sovietica e della Germania dell'Est. Adesso, il PCC sta perseguitando brave persone che hanno un credo e punti di vista differenti. Rimuovono persino gli organi da persone inconsapevoli, senza il minimo scrupolo. Tutto questo ha radicalmente ribaltato la comprensione che abbiamo su Karl Marx ed il comunismo.

Il signor Y, un residente locale proveniente dall'America, ha sostenuto: «Conosco le bugie del PCC e quanto riesce a nascondere la verità. Ho toccato con mano queste cose, perché mi trovavo in viaggio nel territorio cinese proprio dopo il massacro studentesco del 4 giugno. Anche molte persone a Shanghai e Xi'an sono state represse dalle autorità. A tutt’oggi il regime non ha ancora riferito quante persone sono morte. Ho la certezza che il governo cinese sta esercitando la sua influenza all'estero. Riflettete! Quanti Istituti Confucio sono attivi in Germania… Il male si sta diffondendo proprio utilizzando queste pseudo attività culturali».

Il signor Admlk, si è soffermato a lungo per conoscere meglio l’argomento ed ha puntualizzato: «Ho appreso della persecuzione del Falun Gong dai resoconti dei media. Ho sentito parlare di prelievo di organi, ma non mi rendevo conto che la situazione fosse così grave, lo dirò a più persone».

I cinesi si dimettono dal PCC

Una donna cinese è passata davanti allo stand delle informazioni. Ha detto di essersi unita al PCC quando studiava all'università e dopo essersi trasferita all'estero, una decina di anni fa, non ha avuto più contatti con il partito. Tra l’altro, non ha mai creduto alla sua propaganda. Quando i praticanti le hanno spiegato l'importanza delle dimissioni, senza esitare ha accettato di rinunciare a qualsiasi legame con esso.

«Ho visto i caratteri cinesi sullo striscione da lontano», ha dichiarato una studentessa cinese che ha lasciato il Paese da poco tempo. Ha letto le informazioni sul Falun Gong e a raccontato che gli insegnanti durante le lezioni di politica menzionavano costantemente la disciplina spirituale, ma sinceramente non aveva la minima idea di cosa fosse. Ha chiesto se le informazioni sulla persecuzione sono veritiere e nel momento in cui ha riconosciuto che la situazione attuale era ancora più atroce e che andava avanti da più di vent’anni è rimasta senza parole, in un religioso silenzio. A questo punto gli hanno chiesto di dimettersi dal PCC e senza esitare ha accettato.

Uno studente che parlava fluentemente il cinese è rimasto a lungo a leggere i pannelli informativi. Ha riferito la sua appartenenza ad un gruppo etnico minoritario, fuggito dallo Xinjiang. Tuttavia riesce ad esprimersi solo in lingua cinese, in quanto sin dalla giovane età non ha avuto il permesso di parlare o leggere con la sua lingua madre.

Sua nonna è stata denunciata alla polizia dai vicini, perché recitava a casa le “Scritture” e per questo è stata rinchiusa in un campo di rieducazione; i familiari, a causa della sua vecchiaia e delle malattie, hanno corrotto dei funzionari per rilasciarla. Si considera fortunato per essere riuscito a fuggire dal Paese prima del 2015. Adesso è difficile lasciare la Cina e forse anche lui sarebbe stato vittima di espianti di organi, sapendo che molti giovani sono scomparsi durante la prigionia nei campi di rieducazione. Ha detto di aver sentito parlare del PCC che uccide le persone per i loro organi ed è convinto che questa tragica operazione viene eseguita anche nello Xinjiang. Secondo lui, sono presenti traffici illeciti di organi umani all'aeroporto di Urumqi. I numeri dimostrano che non ci sono così tante persone nello Xinjiang che giustificherebbero una così elevata disponibilità di organi per i trapianti, per cui devono essere inviati in altre parti del paese.

Lo studente ha evidenziato: «Sono andato in molti posti in Europa ed ho visto ovunque le vostre proteste pacifiche. Queste attività si svolgono in aree trafficate nelle città o nei luoghi turistici e l'impatto è enorme. Non parlate o agite in modo aggressivo e questo è importante. Pertanto, i governi di diversi paesi si fidano di voi e vi consentono i luoghi più importanti della città. Vi ammiro e sono commosso da quello che fate».

«In Cina, molte persone sono perseguitate dal PCC, ma nessuna resiste al regime come voi, compresi tutti noi, gruppi minoritari nello Xinjiang, che vi apprezziamo. Il regime non ha paura di litigare con voi, ma utilizza sistemi proibiti da veri teppisti per eliminare i dissidenti, hanno solo paura che la verità venga smascherata. State compiendo proprio ciò di cui sono più terrorizzati. Questo risveglierà la coscienza di molte persone e tutti agiranno per eliminarlo. Pertanto, penso che ci sia speranza per la Cina ed il PCC sarà sicuramente eliminato con questa forma di resistenza pacifica».

Con molta determinazione ha rinunciato volentieri alla sua appartenenza ai giovani pionieri e alla lega giovanile.

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