(Minghui.org) Quest’anno compio 77 anni, ho iniziato a praticare la Falun Dafa nel 1996.

La ricerca della Fa è stata difficile. All’inizio del 1976 soffrivo di molti problemi di salute, tra cui un’ernia del disco lombare e fratture da compressione. Sono stata ricoverata numerose volte e ho subito tre interventi di trazione lombare. Ogni volta dovevo restare immobile a letto per 21 giorni. I miei due figli dovevano essere affidati ad una parente. Nonostante tutto ciò, non riuscivo a guarire.

Poi. nel 1985, mi è stato diagnosticato un cancro allo stomaco. Mio marito, quando ha saputo il risultato della diagnosi si è spaventato a morte. Il giorno dopo mi ha portato all’ospedale di Qingdao, dove sono rimasta per sei mesi. Quando il mio stomaco è migliorato, ho iniziato a soffrire di mal di testa, la vista è peggiorata e anche la memoria è diminuita. Sono andata all’ospedale comunale per un controllo e hanno scoperto che avevo una grave atrofia cerebrale, che indicava che presto avrei sofferto di demenza.

Ero completamente disperata e risentita del fatto che avrei dovuto soffrire così tanto, ancor prima di avere la possibilità di vivere. Ho pensato: “Mi arrendo, meglio farla finita” e ho scritto diverse copie del testamento. Ma non potevo sopportare di abbandonare i miei due figli minorenni, così ho sopportato il dolore.

Ho cercato aiuto sia nella medicina occidentale che in quella tradizionale cinese. Ho provato rimedi popolari, massaggi, fisioterapia, farmaci e integratori alimentari. Ma niente funzionava e ogni anno comunque, finivo in ospedale per sei mesi.

In seguito sono passata a fare jogging, boxe e a praticare il qigong. Ogni volta che sentivo parlare di un buon qigong, mi precipitavo a impararlo. Ne ho imparati più di 20 tipi diversi e ho ottenuto molti attestati di completamento, ma non sono mai riuscita a guarire.

Nel 1992 un buddista mi voleva portare sul monte Wutai per convertirmi al taoismo. All’ultimo momento, improvvisamente. ho deciso di non andarci. Nel 1995 mi ha detto che ero destinata a una scuola buddista e che mi avrebbe portata per imparare la Falun Dafa, ma per qualche ragione non lo ha fatto e nemmeno io l’ho cercato.

Fortunatamente un collega mi ha parlato di un seminario della Falun Dafa che si teneva nell’agosto 1996 e mi ha chiesto se avrei partecipato. Questo era esattamente quello che stavo cercando, quindi ci siamo andati insieme. Dopo aver ascoltato le lezioni, mi sono sentita bene. Così ho preso in prestito dei video e li ho guardati di nuovo.

Sentivo che non si doveva tenere una pratica così buona solo per se stessi e che avrei dovuto farla conoscere a più persone. Da quel momento in poi ho iniziato a parlare agli altri della Fa. Studiando gli insegnamenti della Dafa, ho trovato le risposte a tutte le domande sconcertanti della mia vita. I miei problemi di salute sono scomparsi senza che me ne accorgessi e ho davvero sperimentato la bellezza di essermi liberata dalle malattie.

Negli ultimi 24 anni, il Maestro Li Hongzhi, il fondatore della Falun Dafa, mi ha protetto. Se ci penso, sono piena di gratitudine e ho molto da condividere con gli amici praticanti. Ho capito che fintanto abbiamo la Fa nei nostri cuori e ci consideriamo dei veri coltivatori, non è difficile affrontare qualunque tribolazione dovessimo incontrare. Di seguito sono riportati alcuni esempi.

Lasciando andare l’attaccamento, nulla andrà perso

Nel gennaio 2000 sono andata a Pechino per presentare una petizione per il diritto di praticare la Falun Dafa. Sono stata portata via dalla polizia e detenuta illegalmente. Ho parlato con il direttore della Sicurezza Pubblica e con il capo della Sezione della Sicurezza Politica, che mi ha detto: “Sei una funzionaria pubblica e un membro del Partito, se non scrivi una dichiarazione di garanzia, il passo successivo sarà quello di interrompere la tua paga”. Gli ho risposto: “Quello che dici non conta”, poi gli ho citato quello che ha detto il Maestro Li:

“In alcune religioni si dice che con più de, una persona, nella prossima vita, potrà diventare un personaggio di alto rango o guadagnare molto denaro. Mentre, uno con poco de non riuscirà a ottenere nulla, nemmeno mendicando qualcosa da mangiare, perché non avrà abbastanza de da dare in cambio - nessuna perdita, nessun guadagno, giusto? (Nona lezione, Zhuan Falun)

Il capo con un sospiro ha detto: “Non serve a nulla provare con lei”. Così la questione si è conclusa.

Nel 2001, sono stata portata in un campo di lavoro forzato. Qualcuno nel campo mi ha chiesto se ricevessei ancora la mia paga. Ho risposto che non lo sapevo, il che era vero, dato che non mi ero mai informata in proposito. In seguito l’ho chiesto alla mia famiglia quando sono venuti a trovarmi, e mi hanno risposto che il mio stipendio arrivava ancora regolarmente.

Per quanto ne sapessi, nella nostra zona lo stipendio era stato sospeso a tutti i detenuti nei campi di lavoro forzato. Poi improvvisamente ho ricordato la conversazione avuta con il capo della Sezione di Sicurezza Politica. Poiché mi stavo assimilando alla Fa, lasciando andare i miei attaccamenti, il Maestro si stava prendendo cura di tutto.

Come ci ha detto il Maestro:

“La coltivazione dipende da te, mentre il gong dipende dal maestro”. (Prima Lezione, Zhuan Falun)

“ma il vero miglioramento deriva dal lasciare andare le cose, non dall’ottenerle” ( Insegnamento della Fa alla Conferenza della Fa di Philadelphia, U.S.A. 2002, Insegnamento della Fa nelle conferenze II)

Senza attaccamento non ci sarà tribolazione

Nel luglio 2000 sono andata con molti altri praticanti locali a Pechino per fare una petizione per la Falun Dafa. Quando sono tornata, sono stata portata in un centro di lavaggio del cervello. Un giorno una guardia mi ha detto di firmare un documento e che se lo avessi fatto il mio caso sarebbe stato chiuso. Quando ho letto il documento, ho riso.

Il documento diceva che 17 praticanti avevano testimoniato che avevo chiesto loro di presentare una petizione a Pechino. Ho detto alla guardia: “Voi avete un’opinione troppo alta di me. Il Maestro ha detto che la vera coltivazione è coltivare se stessi, guardarsi dentro e non all’esterno. Se ti chiedessi di andare a Pechino per fare una petizione per la Falun Dafa, ci andresti?” Lui mi ha risposto che non l’avrebbe fatto.

“Allora, se avessi chiesto loro di andare a Pechino e non avessero voluto, ci sarebbero andati?” Il poliziotto se n’è andato senza dire una parola.

Alla vigilia delle Olimpiadi del 2008, nella nostra regione, sono stati arrestati più di 100 praticanti. Molti non potevano sopportarlo e mi hanno coinvolta. Sotto la protezione del Maestro, con le mie azioni e pensieri retti, la polizia non mi ha infastidita. Nel mio cuore sapevo che questo era dovuto al fatto che durante gli arresti, non avevo l’attaccamento della paura. Sapevo che il Maestro mi aveva protetto.

Un pensiero può separare il Divino dall’umano

Intorno al 20 luglio 2000 la polizia mi ha trasferita da un centro di lavaggio del cervello, in un hotel di campagna. Per non aver collaborato mi hanno ammanettata a una sedia di ferro, con le braccia legate alle gambe posteriori della sedia e le caviglie a quelle anteriori, il che mi costringeva a piegarmi sul bracciolo della sedia. Due poliziotti mi sorvegliavano, non potevo muovermi da quella posizione, e per cinque giorni di fila non ho avuto né da mangiare né da bere.

Ho cercato di chiarire loro la verità sulla Falun Dafa, ma non mi hanno ascoltata. In estate faceva un caldo soffocante e sciami di insetti mi pungevano. Sulla bocca mi si staccava la pelle che strato dopo strato si apriva come un fiore. Il quinto giorno volevo urinare, ma non me lo permettevano, così ho chiesto di parlare con il direttore.

Poco dopo il direttore è venuto e mi ha chiesto se avrei continuato a praticare. Gli ho risposto: “Sarò una brava persona fino alla fine!” Lui allora a denti stretti, mi ha indicata e ha detto minacciosamente: “Picchiala a morte!” Il mio cuore era estremamente calmo e ho detto: “Aspetta, ho qualcosa da dire. Vorrei sapere per quanto tempo intendi lasciarmi ammanettata qui”. Lui non ha risposto. “Il mio Maestro ha detto che vuole solo i cuori gentili dei suoi discepoli. Lascio il mio cuore al Maestro Li, il resto è tutto tuo puoi uccidermi o eliminarmi!”.

Mentre dicevo queste parole, sentivo come se il Maestro stesse vegliando su di me. Il mio cuore era vuoto e avevo lasciato andare tutto. Il direttore è uscito, ha preso il telefono e ha chiamato la mia azienda chiedendo loro di venirmi a prendere. In effetti, tutto dipendeva da un solo pensiero. Tutto ciò che il Maestro vuole è che i suoi discepoli abbiano un cuore saldo.

Salvare le persone con pensieri retti

Nel 2004 e nel 2005, il personale dell’ufficio 610, l’Ufficio per la Sicurezza Nazionale (610) della stazione di polizia e della mia azienda, sono venuti a casa mia. Di fronte a coloro che mi perseguitavano, non provavo odio e non avevo paura. Li ho considerati come dei parenti che erano venuti per ascoltare la verità ed essere salvati.

Ho iniziato a chiarire la verità raccontando loro dei miracolosi poteri di guarigione e del benessere fisico della Falun Dafa, alla quale dovrei essere grata perché ha curato tutte le mie malattie. Ho parlato loro della natura malvagia del Partito Comunista Cinese (PCC) sulla base delle mie esperienze, come dettagliatamente spiegato nei Nove Commentari sul Partito Comunista. Ho raccontato della persecuzione che avevo subito, così come di alcuni casi di persecutori locali che a causa delle loro azioni avevano ricevuto la punizione divina. Ho parlato per quasi due ore, mentre loro ascoltavano attentamente.

Ho anche detto loro che l’Ufficio 610 è stato istituito appositamente per perseguitare la Falun Dafa. Ho poi aggiunto: “Potresti non essere in grado di scegliere i compiti nel tuo lavoro, ma puoi avere una coscienza e risparmiare la vita di una persona semplicemente alzando leggermente la canna della pistola quando ti viene ordinato di giustiziare qualcuno. Ricordate: è un principio celeste che il bene venga ricompensato e il male punito. Non è che queste cose non stiano accadendo. È solo che il tempo non è ancora arrivato. Per favore non dimenticate: “La Falun Dafa è buona. Verità, Compassione e Tolleranza sono buone!”

Sono passati più di 10 anni e da allora la polizia non mi ha più infastidita. In realtà, il mio ambiente di coltivazione sta migliorando sempre di più. Ho convinto due responsabili dell’Ufficio 610 a cambiare lavoro. La moglie di un altro dirigente ha subito un’isterectomia. Dopo averle chiarito la verità, ha letto lo Zhuan Falun ed è guarita. In seguito siamo diventate amiche. Anche un altro responsabile si è dimesso dal PCC.

I miei desideri si sono avverati

Ho studiato ripetutamente il nuovo articolo del Maestro: “Lasciate andare gli attaccamenti umani e salvate le persone del mondo”. Nel 2004, quando è stato pubblicato per la prima volta, mi sono resa conto che la rettifica della Fa era entrata in una nuova fase. Desideravo che più praticanti lo leggessero il prima possibile, quindi dovevamo fare più copie.

Ho visitato cinque o sei tipografie. La maggior parte di loro aveva paura di accettare il lavoro, alcuni sono stati scortesi e altri ci volevano denunciare. Alla fine ho trovato un negozio in un luogo remoto. Ci hanno detto che lì era vietato fare gli esercizi della Dafa e ci hanno chiesto perché stavamo ancora stampando i materiali della Falun Dafa. Ho risposto loro che la Dafa è una pratica buona, perché insegna ad essere delle brave persone e che ha poteri miracolosi di guarigione e benessere fisico. Alla fine ci hanno stampato 40 copie.

Ho chiesto aiuto al Maestro per far arrivare i nostri praticanti al mercato agricolo per distribuire le copie del nuovo articolo, che sono terminate in due giorni! Attraverso questo episodio ho capito che fintanto si ha in mente la Fa e si mantiene un cuore retto, niente è difficile. È proprio come ha detto il Maestro:

“Tutto quello che voi potete fare è avere quel proposito, quel pensiero, ma è il maestro che se ne fa carico veramente”. (Seconda Lezione, Zhuan Falun)