(Minghui.org) All'inizio dello scorso anno, sulla base delle informazioni ottenute dal sito web Minghui, il Partito Comunista Cinese (PCC), dopo la fine dei blocchi per la pandemia, ha lanciato la "Campagna Zero-out" a livello nazionale che ha l’intento di intensificare la persecuzione in corso del Falun Gong, allo scopo di costringere ogni praticante segnato sulla lista nera del governo a rinunciare alla propria fede.

Il Comitato per gli affari politici e legali, un'agenzia extra giudiziaria che sovrintende alla sicurezza pubblica ed al sistema legale, è incaricato di organizzare la campagna di molestie e la polizia locale, i funzionari della comunità ed i dipendenti del governo eseguono le specifiche. Le autorità del PCC hanno spesso promesso ai praticanti che, non appena avessero firmato le dichiarazioni di rinuncia alla loro fede o avessero dato informazioni su altri praticanti, sarebbero stati rimossi dalla lista nera del governo.

Nell'agosto dello scorso anno, con l'intensificarsi della persecuzione nella contea di Yitong, nella provincia dello Jilin, le autorità del PCC hanno iniziato a costringere alcuni dipendenti pubblici e funzionari della comunità ad unirsi alle molestie. La lunga durata ed il numero di praticanti presi di mira, hanno reso questa operazione una delle peggiori degli ultimi anni.

Il marito di una praticante, dopo essere stato costantemente minacciato, è deceduto per un’emorragia cerebrale. Le autorità locali hanno continuato a molestare la moglie anche dopo la sua morte.

Nel dicembre scorso un praticante maschio è morto pochi mesi dopo un arresto di massa.

I passi che le autorità del PCC intraprendono per perseguitare i praticanti generalmente seguono il seguente schema:

1. Convocare spesso delle riunioni per pianificare le operazioni e creare un'atmosfera di paura;

2. Ingannare i praticanti e far loro credere che i funzionari della comunità e gli agenti di polizia vogliano il meglio per loro;

3. Quando l'ipocrisia fallisce le autorità minacciano di privare i praticanti dei mezzi di sussistenza;

4. Dopo che i praticanti rifiutano di arrendersi, le autorità minacciano di privare i loro familiari dei mezzi di sussistenza, in modo che questi facciano pressioni su di loro e li convincano a rinunciare alla loro fede;

5. Imprigionare i praticanti nei centri di lavaggio del cervello e torturarli;

6. Quando tutto fallisce, costringere i praticanti a firmare documenti irrilevanti e gradualmente indurli a firmare le dichiarazioni di rinuncia al Falun Gong.

Le misure utilizzate dalle autorità della contea di Yitong per perseguitare i praticanti locali sono descritte in dettaglio di seguito.

1. Premeditazione

Le autorità della contea di Yitong, prima di fare piani per perseguitare i praticanti, studia attentamente sia loro che le loro famiglie, e si informa sulle loro situazioni lavorative. A volte le autorità, per spingere i praticanti a rinunciare alla loro fede, assegnano dei compiti ai loro coniugi, figli, fratelli e datori di lavoro.

Ad esempio, quando un praticante si è rifiutato di firmare le dichiarazioni, le autorità hanno minacciato di impedire a suo nipote di fare domanda per l'università. Il nipote di un'altra praticante ha fatto domanda per il college l'anno scorso ed un funzionario ha detto che quel bambino era stato fortunato ed ha aggiunto: "Quest'anno non sarebbe riuscito a farlo".

Il marito di una praticante è stato sospeso dal lavoro e non poteva tornare a lavorare a meno che non avesse costretto sua moglie a firmare le dichiarazioni.

I praticanti che vivevano fuori città non sono stati risparmiati. Le autorità li hanno chiamati per molestarli, o hanno costretto i loro parenti a scovarli.

2. Creare un clima di paura

I funzionari hanno tenuto riunioni su riunioni per pianificare la persecuzione. Oltre alla polizia, agenti dell'Ufficio 610, membri del Comitato Affari Politici e Legali ed altri funzionari pubblici estranei al sistema giudiziario, sono stati costretti a partecipare alle riunioni. Centinaia di praticanti sono stati inseriti in una lista nera. I parenti dei praticanti che lavorano nel governo o in aziende statali, sono stati incaricati di far firmare ai praticanti le dichiarazioni di rinuncia alla loro fede o avrebbero rischiato di perdere il loro lavoro o eventuali future promozioni.

I membri del Comitato per gli affari politici e legali hanno ordinato alla polizia locale ed ai membri del PCC di andare porta a porta a convincere i praticanti locali a firmare le dichiarazioni. Se questi si fossero rifiutati sarebbero andati in prigione, il contratto dei loro terreni agricoli in affitto sarebbe stato revocato, o i loro figli non avrebbero potuto continuare la loro istruzione, arruolarsi nell'esercito, o acquisire un lavoro.

Almeno due o trecento praticanti della contea di Yitong sono stati minacciati di firmare le dichiarazioni. Contando i loro familiari, le autorità nella contea hanno molestato almeno un migliaio di persone.

Ad un certo punto ogni praticante del Falun Gong nella contea è stato molestato. I funzionari hanno mobilitato molti agenti e veicoli, hanno agito di nascosto ed usato mezzi ingannevoli per perseguitarli. A metà dicembre dello scorso anno la contea, per molestare i praticanti del villaggio di Majiatun, ha mobilitato sedici veicoli e due dozzine di ufficiali. Quelli che si rifiutavano di firmare le dichiarazioni venivano portati direttamente in un centro per il lavaggio del cervello.

I familiari di un praticante hanno ricevuto una chiamata che diceva che il suo tubo dell'acqua era scoppiato. Più tardi è arrivato un ufficiale di polizia ed il praticante, credendo che fosse della società dell'acqua, l’ha fatto entrare senza fargli domande.

3. "Amici" trasformati in agenti del PCC

Alcuni parenti dei praticanti hanno amici che lavorano nel sistema giudiziario. Questi rivelavano ai parenti le cosiddette informazioni privilegiate, dicendo che la situazione sarebbe stata brutta e le conseguenze gravi se i praticanti si fossero rifiutati di firmare le dichiarazioni. Poiché le informazioni private provenivano da un amico o da qualcuno vicino che stava cercando di aiutarli, ai praticanti suonavano credibili e creavano paura. Questi atteggiamenti hanno creato molta pressione sui praticanti e sulle loro famiglie.

La verità è che le informazioni privilegiate erano probabilmente una bufala per prenderli di mira di proposito. Questi cosiddetti amici possono essere normalmente gentili, ma una volta che il PCC dà loro degli ordini farebbero qualsiasi cosa per raggiungere lo scopo.

4. Ipocrisia e inganno

Le molestie subite dai praticanti erano di solito compiute da funzionari della comunità o dalla polizia locale, e a volte dai datori di lavoro. Chiamavano i praticanti al telefono, o andavano nelle loro case, o li invitavano a presentarsi alla stazione di polizia. Dicevano loro che volevano sinceramente aiutarli a togliersi dalla lista nera del PCC e promettevano di non disturbarli più se avessero firmato le dichiarazioni. A volte hanno parlato con le loro famiglie, ingannandole affinché firmassero le dichiarazioni per loro. Negli ultimi ventidue anni di persecuzione le famiglie dei praticanti sono state terrorizzate e messe in uno stato di costante preoccupazione. Alcune di loro non si sono rese conto della natura ingannevole del PCC e sono cadute nel tranello firmando le dichiarazioni per conto dei loro familiari praticanti.

Uno dei praticanti ha subito molestie da diversi funzionari che sono andati a fargli visita. Il figlio di una praticante ha firmato le dichiarazioni per sua madre e ha distrutto tutti i suoi libri del Falun Gong. Presto i funzionari del PCC sono andati a chiederle di frequentare un corso di lavaggio del cervello. Suo figlio ha urlato loro: "Avevate promesso di non tornare più ed eccovi qui! Il diabete di mia madre è ricomparso (perché ha smesso di praticare). Ora siete responsabili di prendervi cura di lei!". Ascoltando queste parole, i funzionari del PCC se ne sono andati.

5. Minacciare i mezzi di sussistenza

Una volta che l'ipocrisia e l'inganno fallivano i funzionari del PCC sono ricorsi a togliere al praticante i mezzi di sostentamento. Tutto ciò che riguardava gli interessi dei praticanti veniva usato come merce di scambio: il loro lavoro, il lavoro dei loro familiari, le opportunità di istruzione, le pensioni, i sussidi di base ed i terreni agricoli in affitto. I funzionari hanno minacciato di cancellare la pensione di un praticante e ad un altro di revocargli il contrattod’affitto del suo terreno.

6. Molestie frequenti per creare pressione mentale

Se tutte le azioni sopra descritte non davano esisto, le autorità iniziavano a chiamare frequentemente i praticanti ed i loro familiari che non praticavano facendo loro pressione, di conseguenza i loro cari li incolpavano e si mettevano contro di loro. Questo ha trasformato il problema esterno in un problema domestico, tutto per impedire ai praticanti di professare la loro fede.

Il marito di una praticante, dopo essere stato ripetutamente molestato, ha deciso di andare alla stazione di polizia e firmare le dichiarazioni per sua moglie, ma sua figlia l’ha fermato.

7. Altri membri della famiglia coinvolti

I coniugi dei praticanti spesso hanno sofferto maggiormente le frequenti molestie del PCC. La strategia dell'implicazione ha esteso le molestie anche ai loro figli, ai genitori anziani, ai fratelli ed ai nipoti. Le autorità hanno minacciato il lavoro dei loro figli negli uffici pubblici, la futura istruzione e le opzioni militari dei nipoti. Questo ha creato rabbia e lotte intestine all'interno della famiglia.

Quest'anno la polizia locale ha minacciato di escludere il nipote di una praticante dal sostenere l'esame di ammissione all'università, di revocare la pensione di suo marito e di rovinare il lavoro di suo figlio. Alla fine suo figlio l'ha contestata e suo marito l'ha picchiata, costringendola a firmare le dichiarazioni.

Un’altra praticante, per evitare la persecuzione, si è trasferita fuori città, ma suo figlio e sua nuora l'hanno trovata e volevano che firmasse. Dopo aver rifiutato sua nuora ha minacciato di divorziare da suo figlio e di portargli via suo nipote, proibendole di vederlo.

8. Arresti violenti ed estorsioni

Quando tutto il resto non dava esito, per arrestare i praticanti risoluti, le autorità hanno mobilitato un’ingente forza di polizia. A volte le autorità hanno arrestato i praticanti senza le giuste procedure. Nel luglio dello scorso anno i funzionari della contea hanno tenuto una sessione di lavaggio del cervello e altre tre tra dicembre 2020 e gennaio 2021.

Estorsioni e percosse sono pratica comune durante e dopo gli arresti. Una praticante, dopo essere stata portata in un centro di lavaggio del cervello, ha rifiutato di rinunciare alla sua fede. Wang Jiuqing, capitano dell'ufficio di sicurezza interna della contea di Yitong, l'ha colpita in viso una dozzina di volte e le ha detto: "Fammi causa, così avrò diritto ad una ricompensa!".

Una praticante della città di Xinxing si è rifiutata di firmare le dichiarazioni ed è stata portata al centro per il lavaggio del cervello di Siping.

Zhang Wei, un contabile della città di Xiwei, ha estorto 2.000 yuan (circa 250 euro) ad un praticante.

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