(Minghui.org) La signora Xu Shaoqiong è una giovane insegnante di scuola elementare della città di Xichang, della provincia del Sichuan. Il 14 luglio del 2019 è andata a trovare il signor Huang Biao e, quando è arrivata a casa sua, ha trovato la polizia che saccheggiava l’appartamento; successivamente entrambi sono stati arrestati per la loro fede condivisa nel Falun Gong.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale e di meditazione che è perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Il 9 dicembre dell’anno scorso Xu, Huang ed altri cinque residenti locali sono stati condannati a pene, che vanno da sei mesi a cinque anni, dal tribunale della città di Xichang. Xu è stata condannata a quattordici mesi di prigione, e multata di 5.000 yuan (circa 645 euro), mentre Huang è stato condannato a cinque anni e multato di 20.000 yuan (circa 2.565 euro).

A febbraio di quest’anno la praticante ha presentato un appello al tribunale intermedio della Prefettura di Liangshan, e ha chiesto un'udienza pubblica sul suo caso. Di seguito i dettagli del suo appello.

Violazione della procedura legale da parte della polizia

Nel suo appello Xu ha sottolineato la violazione delle procedure legali da parte della polizia nella gestione del suo caso.

Prima di tutto la polizia ha saccheggiato la sua abitazione ed ha confiscato i suoi beni, legittimamente posseduti, senza alcuna base legale. Quando l'ufficiale Chen Lian ha chiesto a suo marito di firmare la lista degli oggetti confiscati, l’uomo ha notato alcune discrepanze tra ciò che era sulla lista e ciò che è stato effettivamente preso. Chen ha rifiutato di correggere gli errori e l’ha costretto a firmare la lista senza fornirgliene una copia. Successivamente, passati alcuni giorni, Chen ha ordinato al marito di Xu di mettere la data dell'irruzione in casa sulla lista.

Per legge solo le agenzie indipendenti di autenticazione delle prove forensi sono autorizzate ad emettere pareri sulla possibilità di usare certe prove come accusa contro gli imputati. Xu ha sottolineato che, nel suo caso, gli agenti di polizia indossavano più cappelli di diverse divise, agendo come agenzia per l’arresto, agenzia investigativa e agenzia di valutazione delle prove. Hanno emesso dei pareri sostenendo che gli oggetti relativi al Falun Gong confiscati dal suo appartamento fossero "materiale di propaganda".

La praticante ha scritto che: "Permettere alla polizia di fare questo significa darle il potere completo di incriminare chiunque arresti". Ha chiesto al giudice della corte superiore di respingere le prove "autenticate e valutate" dalla polizia.

Testimonianze contraddittorie

Xu ha anche scritto che la polizia l'ha accusata di aver condiviso copie di materiale del Falun Gong con Hu Chengying ma, secondo le testimonianze fornite da Wang Delun e Hu, questi non conoscevano l'indirizzo della donna, quindi è impossibile che Hu sia andato a casa sua due volte per fare copie elettroniche dei materiali dai suoi archivi, come la polizia ha indicato nel documento del caso.

Lo stesso Hu ha anche confermato di aver ottenuto il materiale elettronico da un uomo di circa sessant’anni, non da Xu, d'altra parte i materiali di Hu erano diversi dai file che Xu aveva sul suo computer.

Xu ha aggiunto che il 18 agosto, mentre era interrogata dalla polizia, gli agenti le hanno ordinato di fornire una falsa testimonianza contro la signora Zhou Xianrong, un'altra praticante. Lei era terrorizzata dalla tortura e ha acconsentito. Sospetta che anche Hu sia stato minacciato dalla polizia e costretto a pronunciare falsa testimonianza contro di lei. Aveva chiesto che Hu comparisse in tribunale durante il suo processo per accettare il controinterrogatorio, ma la domanda è stata respinta dal giudice del tribunale.

Nessuna base legale per la persecuzione

Xu è stata condannata con l'accusa di "utilizzo di una setta per minare le forze dell'ordine", un pretesto standard per incriminare i praticanti del Falun Gong. Lei ha respinto le accuse, in quanto non è mai stata coinvolta in nessun culto che abbia insidiato le forze dell'ordine.

Ha detto nel suo appello che, anche se possedeva e distribuiva libri del Falun Gong e materiali correlati, non ha violato alcuna legge, né i materiali potevano essere usati come prova contro di lei. Ha citato un avviso del Chinese Publication Bureau che nel 2011 ha revocato il divieto sulla letteratura del Falun Gong.

Ha chiesto al giudice del processo come il possesso di materiale del Falun Gong avrebbe potuto minare l'applicazione della legge o causare danni a qualcuno nella società, come riportato dall'accusa.

Infine, ma non meno importante, ha fatto presente che nessuna legge criminalizza il Falun Gong in Cina, né è presente nella lista delle sette individuate dal Ministero della Pubblica Sicurezza.

Xu ha scritto nel suo appello: "Il Falun Gong è una fede retta che insegna i principi universali di "Verità, Compassione, Tolleranza". Non è un culto, infatti nessuno nel mondo di oggi considererebbe più il cristianesimo un culto, eppure è stato perseguitato per i primi 300 anni della sua storia, e questa è una lezione per l'umanità".

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