(Minghui.org) In un giorno di marzo del 2019 una decina di agenti della polizia locale, dopo aver interrotto l’elettricità, hanno fatto irruzione nel mio appartamento senza un mandato di perquisizione. L’hanno messo a soqquadro, confiscato i miei libri del Falun Gong e mi hanno poi portato alla stazione di polizia.

Nel commissariato mi hanno letto il capo di imputazione, ossia che avevano trovato del materiale informativo del Falun Gong (alias Falun Dafa) in una casa di un complesso residenziale, e che dai filmati delle telecamere di sorveglianza si deduceva che io fossi il sospetto che lo distribuiva. In seguito, anche se la polizia non ha mai trovato prove contro di me, sono stato incarcerato in una prigione locale.

Nel 2012 mi hanno fatto fare due anni di lavori forzati. Alcuni detenuti nel centro, visti i miei precedenti, dicevano che mi avrebbero inflitto una condanna pesante. Mi sentivo triste.

Ho pianto, e mi sono chiesto perché durante il mio percorso di coltivazione cadessi così spesso. La rettifica della Fa si sta avvicinando alla fine e non avevo fatto bene le tre cose. Se mi avessero dovuto incarcerare, non avrei avuto né il tempo né la possibilità di rimediare e la perdita sarebbe enorme.

Trovare le lacune

Sapevo che come coltivatore non dovevo sentirmi depresso. Dovevo guardarmi dentro e scoprire perché fosse successo questo inconveniente. Per un coltivatore nulla accade per caso. A livello superficiale, il mio arresto era avvenuto a causa delle strette misure di sicurezza attuate dal governo della città di recente, e qualcuno aveva segnalato i materiali nel palazzo della residenza. Ma nel profondo, credo che sia successo a causa della mia lacuna di cui le vecchie forze hanno approfittato. Se non avessi avuto questa mancanza, il male non avrebbe osato toccarmi.

Nel 2016, per la mia fede nella Falun Dafa, sono stato degradato, mi hanno ridotto lo stipendio e non facevo più molte ore. Dato che nessuno mi controllava, andavo a lavoro solo quando ne avevo voglia; è andata avanti così per un anno. Credevo che fosse sbagliato farlo; anche se ero stato degradato, percepivo ancora una paga nonostante il poco impegno lavorativo, ci sarei dovuto andare tutti i giorni.

Anche se avevo questi pensieri, non mi sono corretto, e ho invece trovato una scusa: “Se non andassi al lavoro, avrei più tempo per i progetti della Dafa”.

Credevo che quella fosse la mia lacuna. Come coltivatore, dovevo seguire i principi superiori. Una persona comune può prendere vie tortuose quando è sleale, ma un coltivatore non dovrebbe farlo. Trascurare il lavoro significa che non stavo seguendo gli insegnamenti della Fa e che non riuscivo a convalidarla. Inoltre percepivo un salario senza meritarlo, stavo contraendo un debito. Non mi rendevo conto di questi due problemi che sono peggiorati con il passare del tempo, e alla fine sono diventati una grande scappatoia di cui il male ha approfittato.

Mi incolpavo di essere accondiscendente verso me stesso, non ero stato un buon coltivatore. Mi sono ripromesso di imparare la lezione, e di seguire sempre gli insegnamenti della Fa. Fatti simili non dovevano più accadere. Ho anche riflettuto a come, dopo la scarcerazione, avrei dovuto fare la segnalazione al mio posto di lavoro per restituire il denaro.

Nel 2012, quando sono stato imprigionato, non potevo recitare nessuno degli articoli del Maestro, tranne Lunyu ‘Sulla Dafa’ . Ma il secondo giorno, ho ricordato due frasi della poesia del Maestro:

“… Rifletti con calma su quanti attaccamenti tu hai

Liberandoti completamente dai pensieri umani, il male sparisce da solo”

(Non essere triste, Hong Yin II)

Improvvisamente mi sono accorto che il Maestro era accanto a me e mi guardava, ha visto che ero bloccato nel dolore e nella paura, quindi mi ha ricordato di guardarmi dentro e di cercare la mia mancanza. Ho apprezzato molto il Suo suggerimento. Durante quel periodo difficile, queste due frasi e Sulla Dafa, mi hanno aiutato a trovare gli attaccamenti e a sopravvivere.

Questa volta ho ricordato di nuovo la poesia. Oltre a queslla, posso recitare altri articoli, compresa la nuova versione di Lunyu, la prima lezione dello Zhuan Falun e alcuni altri. Mi sono reso conto che questa poesia è la guida del Maestro che mi dice cosa fare adesso. Ho seguito gli insegnamenti della Fa e i risultati sono stati grandiosi.

Liberarsi dai pensieri negativi: Mantenere la mente sgombra

Il mio primo giorno nel centro di detenzione ero depresso. Ho pensato persino che la mia coltivazione fosse rovinata. Ma la poesia del Maestro: “Il corpo giace in prigione – non essere malinconico, non essere triste”. (“Non essere triste”; Hong Yin II), mi ha ricordato che sono un coltivatore con dei compiti, e sono stato assistito dal Maestro che mi ha detto esplicitamente di non essere depresso, non farebbe che peggiorare le cose.

Dopo essere passato attraverso innumerevoli reincarnazioni in milioni di anni con l’obiettivo di ottenere la Fa, coltivare, aiutare il Maestro a salvare gli esseri senzienti e infine ritornare a casa con il Maestro, mi sono detto che non dovevo proprio arrendermi. Finché c'è una speranza, dovevo fare del mio meglio. Persino se ci fossero delle mancanze nella mia coltivazione, non permetterei alle vecchie forze di distruggermi. Io sono un discepolo del Maestro Li Hongzhi. Mi rettificherò nella Fa. Il mio benevolo Maestro non rinuncerà a me, quindi nemmeno io dovrei farlo.

Questi pensieri, come il vento, hanno ripulito la mia mente dalle nuvole scure; avevo il cuore nuovamente pieno di speranza. Ero stato incarcerato, ma questo era solo un ambiente diverso dove coltivarmi. Non dovevo essere triste, dovevo solo capire come fare bene le tre cose nel nuovo ambiente.

Il Maestro, dopo avermi aiutato ad abbandonare i pensieri negativi, mi ha insegnato cosa fare dopo, ovvero mantenere i pensieri retti. Finché i miei pensieri sono sempre sulla Fa, essa mi guiderà e mi proteggerà. Le vecchie forze hanno approfittato delle mie mancanze e sono stato imprigionato. Ora ciò che dovrei fare è seguire gli insegnamenti della Fa. Naturalmente devo chiarire la verità, aiutare la persone a riconoscere la natura malvagia del Partito Comunista Cinese (PCC) e ad abbandonarlo.

Per fare bene le tre cose, passavo tutto il tempo disponibile a recitare la Fa. Lo facevo prima di colazione, due ore nel pomeriggio e alla sera; recitare continuamente e in silenzio tutti gli articoli che avevo memorizzato mi dava energia e una mente chiara.

Al mattino, pomeriggio e sera ci ordinavano di sederci per due ore su uno sgabello, dopo aver recitato la Fa approfittavo di queste occasioni per inviare pensieri retti. Era un po’ faticoso, ma non ero lì per divertirmi. Il sorvegliante della cella non ha mai interferito, cercava di imparare l’inglese da me, e per questo mi rispettava.

Onestamente all’inizio non avevo fiducia in me stesso, e non ero sicuro che i miei pensieri retti avessero effetto. Ma sapevo che dovevo farlo, il più possibile e nel miglior modo. Man mano che inviavo più costantemente i pensieri retti ho scoperto che diventavano sempre più forti, ed ero più fiducioso di disintegrare il male, poi in seguito ho visto che conseguivano un buon effetto.

Pensieri retti e azioni rette

Quando sono stato detenuto per la prima volta ho risposto a tutte le domande della polizia ad ogni prova, e ho firmato i documenti che mi chiedevano di firmare. Ma dopo alcuni giorni che recitavo la Fa, la mia mente è diventata chiara, e ho capito cosa avrei fatto da lì in avanti. Ho quindi rifiutato di rispondere o di firmare qualsiasi cosa. Quando aprivo bocca, era solo per chiarire la verità.

All’inizio, dato che mi ero rifiutato di collaborare, ero un po’ preoccupato: temevo che mi avrebbero torturato. Poi mi sono ricordato che il Maestro l’aveva detto esplicitamente: non bisogna collaborare con il male. Non avevo altra scelta. Non dovevo preoccuparmi delle conseguenze, il Maestro avrebbe organizzato tutto per me. Questa era anche una prova per vedere se avevo una solida fede in Lui e nella Fa. Il peggio sarebbe stato il carcere, ma quello sarebbe rimasto solo un altro ambiente dove coltivarmi.

Per minacciarmi facevano sempre i tentativi dopo le 21, in un edificio buio. Avevo un po’ di paura, ma inviare pensieri retti mi ha aiutato a superarla.

Un poliziotto mi ha chiesto: “Quanti anni pensi di rimanere in prigione, visto che ti rifiuti di rispondere a qualsiasi domanda?”. Anche se ero un po' emozionato, comunque ho rifiutato di rispondere. Non solo ho rifiutato, ma ho anche cercato di chiarire loro la verità e di aiutare a risvegliare le loro coscienze, che è anche un modo per negare la persecuzione.

Ho trovato delle occasioni per parlargli, con calma ho spiegato loro che ero un cittadino onesto, non avevo mai fatto del male a nessuno e che abbiamo il diritto costituzionale alla libertà di credo. Quando vengono trattati ingiustamente, i praticanti del Falun Gong pacificamente devono poterlo dire apertamente. Io credo che la persecuzione alla fine cesserà, quel giorno arriverà e la gente pagherà ciò che deve.

Ho detto: “Spero che ci penserete, per voi e le vostre famiglie, e che penserete al futuro. Non fate qualcosa che vi porterà rimpianti. Non sto cercando di spaventarvi, anzi sto cercando di farvelo tenere a mente per il vostro bene”. Alcuni di loro mi hanno creduto.

Una poliziotta ha chiesto: “Solo per curiosità. Perché ti rifiuti di rispondere alle domande?”. Ho risposto: “Se avessi davvero compiuto cattive azioni come un criminale, vi direi tutto senza bisogno di essere interrogato. Ma non ho infranto alcuna legge né fatto del male a nessuno, eppure voi intendete imprigionarmi. Naturale che non risponderò, perché questo non è il mio posto”. È rimasta senza parole.

Anche se mi rifiutavo di rispondere alle domande, ero calmo e continuavo a inviare pensieri retti. Quindi, non avevo contro la polizia, gli agenti chiacchieravano spesso con me. Credevo che quella fosse la conseguenza positiva di tenere una mente retta e compiere azioni rette. Se il mio comportamento corrispondeva alla Fa, aveva il potere della Fa, ed era in grado di disintegrare il male dietro la polizia.

Trattare bene le persone

Ho notato che la maggior parte dei detenuti, quando dicevo loro che ero un praticante del Falun Gong, rispondeva positivamente. Credo che fosse il risultato dell’impegno ventennale dei praticanti di chiarire la verità. Mi sono ripromesso di fare bene, se sono stato arrestato è perché non avevo fatto bene. Ora devo cogliere l’occasione per correggermi e convalidare la Fa. Devo chiarire di più la verità ai detenuti.

Molti erano sottoposti a una tremenda pressione, alcuni persino piangevano. Li ho confortati e ho dato a ciascuno dei suggerimenti su come affrontare i loro casi. Ho aiutato i nuovi arrivati a fare il loro lavoro, un giovane autistico a fare il bucato, e ho comprato del cibo agli anziani. Il sorvegliante e i detenuti hanno apprezzato il mio aiuto.

C’era un giovane che non voleva parlare con nessuno. Non aveva i calzini e ho cercato di regalargliene un paio. Ha rifiutato in modo sgarbato e non mi ha neppure ringraziato. Non ho dato importanza al suo comportamento. In seguito il suo atteggiamento nei miei confronti è cambiato.

Qualche giorno prima del mio rilascio mi ha raccontato che era sotto pressione perché la sua famiglia non aveva i soldi per assumere un avvocato e non poteva ricevere alcun aiuto, in più sentiva la mancanza della madre e della sua ragazza. Ho avuto pietà per lui e l’ho confortato dicendogli: “Visto che non puoi assumere un avvocato, perché non provi a dire che la ‘Falun Dafa è buona?’ Non costa nulla. Guarda me. Tutti mi elogiano per il buon umore e la salute. Il motivo è che lo ripeto ogni giorno”.

Gli avevo già spiegato qualche verità sul Falun Gong, quindi ha accettato di provare a dirlo. Quando stavo lasciando il centro di detenzione mi ha sorriso ... e la cosa accadeva molto di rado. Spero che mantenga un atteggiamento positivo verso la Dafa e che abbia un grande futuro.

Chiarire la verità

Come discepolo del periodo della rettifica della Fa conoscevo l’importanza di chiarire la verità e di salvare le persone. Precedentemente non l’avevo fatto bene. Nel centro di detenzione dovevo cogliere l’occasione di parlare con tutti i tipi di persone. Il sorvegliante della cella mi rispettava grazie al mio modo di parlare gentile e il mio comportamento come coltivatore, quindi il riflesso del suo atteggiamento mi aiutava a chiarire la verità ai detenuti.

Ho sfruttato tutte le possibilità e parlato con quasi tutti quelli con cui ero in contatto e ho mostrato loro gli esercizi. Il sorvegliante non ha mai interferito con me. A volte parlavo con un gruppo di persone. Quando passeggiavamo nel cortile, alcune persone mi chiedevano del Falun Gong; ho sempre parlato a voce alta, in modo che gli altri intorno potessero sentirmi, raccontavo come ho tratto beneficio dalla pratica, del perché la Dafa è perseguitata e quanto sia brutale la persecuzione.

Molti detenuti sapevano bene quanto fosse ‘buia’ la società cinese. Alcuni di loro hanno incolpato il PCC, altri dicevano di sapere come diffondere il Falun Gong parlandone ad altre persone, e altri ancora che avrebbero imparato gli esercizi non appena fossero stati liberi. In un mese ho parlato con più di 40 detenuti e alcuni si sono anche dimessi dal Partito.

Un giovane ragazzo era in depressione. Non parlava con nessuno, e io l’ho avvicinato con un approccio proattivo. Credeva alla propaganda del PCC. Gli ho detto: “Sono un praticante. Ti sembro un cattivo ragazzo? Il PCC ha fatto molti errori e detto un ‘sacco’ di bugie. Lo sapevi? Io qui sono l’unica persona che si preoccupa di te. Non riesci a capire che i praticanti del Falun Gong sono persone buone?”. Era d’accordo con me.

Una volta, durante una chiacchierata, ha detto che non riusciva a trovare nessuna soluzione per il suo caso. Gli ho risposto: “Non preoccuparti. Ecco un metodo che potrebbe aiutarti gratuitamente, devi ripetere: “La Falun Dafa è buona” e “Verità, Compassione e Tolleranza sono buone”.

Poi gli ho raccontato le mie esperienze nella persecuzione: “Sono un lavoratore modello in una grande azienda. Ma, a causa della mia fede, sono stato portato in un campo di lavoro e nel 2012 sono stato quasi ucciso. In Cina ci sono quasi 100 milioni di praticanti e molti di loro sono stati perseguitati. Osservando questi fatti, dovresti sapere chi è malvagio e chi è giusto".

“Se ripeti sinceramente quello che ti ho detto, sarai benedetto dal cielo, perché dimostra che sei in grado di distinguere il bene dal male. La tua situazione migliorerà”. Ha acconsentito di fare un tentativo.

Poi ho cercato di convincerlo a lasciare il Partito. Gli ho detto: “Le brave persone non appartengono a questo posto. Il Cielo non permetterà al Partito di fare del male per sempre, sarà punito. Quando arriverà quel giorno, sarai al sicuro solo se ti dimetterai. Poiché non sei più un membro dell’organizzazione malvagia, il Cielo ti aiuterà anche a risolvere i tuoi problemi. Vuoi dimetterti?” Ha risposto che aveva bisogno di pensarci.

Si poteva capire che aveva subito un pesante lavaggio del cervello, quindi non ho insistito. Qualche giorno dopo gliel’ho richiesto e questa volta ha accettato volentieri.

Guardarsi dentro

Quando sono stato arrestato per la prima volta, mi sono guardato dentro e ho trovato la mia lacuna: per tre anni non mi sono comportato correttamente sul posto di lavoro e mi sono assentato spesso. Sapevo che era sbagliato, ma non mi sono corretto. Invece ho trovato delle scuse per giustificare quel comportamento, ma durante la detenzione, mi sono guardato più a fondo e ho trovato altri attaccamenti dietro.

In primo luogo, ero un lavoratore modello, e facevo molti grandi progetti. Ma l’azienda invece di premiarmi, mi ha degradato a causa della mia fede. I colleghi hanno cambiato atteggiamento nei miei confronti e questo fatto mi ha messo sotto pressione. “Quindi mi sentivo giustificato se non andavo a lavoro”. Ho trattato l’ingiustizia con nozioni umane, invece che opportunità per coltivarmi. Questo pensiero dipendeva dal risentimento.

Secondo punto: dopo essere stato retrocesso, nessuno mi controllava. Nessuno poteva sapere se ero assente, e anche se lo avessero saputo, non se ne sarebbero curati. Questo pensiero deviava dal principio di Verità, Compassione e Tolleranza, ed è disonesto.

In terzo luogo, pensavo che avrei compensato il mio assenteismo, essendo pure pagato, visto che certe volte facevo del lavoro extra per l’azienda senza essere ricompensato. Quindi secondo me non stavo imbrogliando. Ma anche questo era un pensiero sbagliato. Avrei potuto fare causa contro l’ingiustizia, ma il mio motivo di assenza non era giustificato. Va bene per una persona comune pensarla in questo modo, ma un coltivatore non dovrebbe seguire un principio più elevato? Dopotutto era dovuto al mio attaccamento all’interesse personale.

Quarto, pensavo che avrei avuto più tempo per i progetti della Dafa. In effetti, ho fatto molti progetti. Ma lavorare ai progetti della Dafa con grandi lacune nella xinxing non porterà risultati positivi.

Poi ho cercato di capire il motivo per cui sono stato retrocesso. Prima del 2012, il mio capo e i miei colleghi si fidavano di me. La persecuzione non aveva cambiato il loro atteggiamento nei miei confronti.

Tuttavia, dopo che sono stato portato nel campo di lavoro, le persone intorno a me si sono spaventate e non volendo essere coinvolti cercavano di evitarmi. D’altra parte, per paura, non mi sono sforzato di chiarirgli la verità.

In effetti non sono mai riuscito a chiarir loro la verità. Ho dato la colpa all’ambiente. Questa è una grande azienda statale con regole rigorose. Molti impiegati qui hanno beneficiato della politica del governo e non volevano parlare di giustizia. Inoltre avevo due attaccamenti: Ero sempre preoccupato che la gente non volesse stare ad ascoltarmi. Era un attaccamento da affrontare. Avevo avuto una vita tranquilla, ed ero sempre stato apprezzato dagli altri. Non volevo essere rifiutato né messo in imbarazzo. Avevo anche delle paure. Avevo paura che qualcuno potesse denunciarmi alla polizia.

Dietro questi attaccamenti c'è un mio grande problema: “Nessun forte pensiero retto”. Mi sono chiesto perché non avessi forti pensieri retti. La risposta è che non avevo studiato bene la Fa. Sebbene a livello superficiale, la studiassi ogni giorno, in realtà non l’avevo assimilata. Non leggevo col ‘cuore’. Quindi, non sono riuscito a coltivare diligentemente e ad eliminare gli attaccamenti.

Questi erano i problemi fondamentali nella mia coltivazione che non solo rallentavano il mio miglioramento, ma mi impedivano anche di salvare le persone. Se avessi avuto forti pensieri retti e avessi chiarito la verità ai miei collaboratori, probabilmente non mi avrebbero retrocesso. Quindi, la retrocessione è stata causata dai miei problemi irrisolti. Se mi fossi rettificato e migliorato nella coltivazione, il problema estrinseco sarebbe stato risolto.

Seguendo la Fa ho riconosciuto i miei problemi, e ho capito cosa avrei dovuto fare in futuro. Mi sono ripromesso di imparare la lezione e di non lasciare più che le vecchie forze ne approfittino.

Rimuovere i pensieri umani

Il Maestro ha detto:

“...

Liberandoti completamente dai pensieri umani, il male sparisce da solo”

(“Non essere triste”, Hong Yin II)

Questa poesia mi ha dato speranza. Credevo che finché avessi trovato i miei attaccamenti e me ne fossi liberato, tutto sarebbe andato bene. Come liberarsi degli attaccamenti? Dobbiamo seguire la Fa. In particolare, dobbiamo fare bene le tre cose, recitare la Fa, mantenere una mente e azioni rette per tutto il tempo, e trattare bene gli altri, compresa la polizia. In questo modo il male non sarà in grado di appigliarsi a nulla contro di noi, e la persecuzione verrà disintegrata.

Non sono attaccato al risultato, ho solo fatto del mio meglio. Molti detenuti sostenevano che sarei stato condannato ad almeno due anni. Non sono stato toccato. Alcuni dicevano: “Se accetti di non praticare più, puoi andare a casa ora. Se ti rifiuti, possono condannarti a 20 anni. Ci dispiace vedere una persona così buona soffrire qui”. Ho risposto ad alta voce: “Non c'è niente di sbagliato nel mio credo. Ne ho tratto molti benefici. Come posso rinunciarci? Non lo farò, anche se mi terranno in prigione”.

Molti detenuti ammiravano il mio coraggio e il mio spirito. All’inizio non ero sicuro di poter disintegrare la persecuzione. Ho solo fatto del mio meglio. Sentivo che l’energia positiva diventava sempre più forte, e sono diventato sempre più fiducioso.

Sono stato rilasciato dopo 30 giorni di detenzione. I detenuti erano sorpresi, e anch’io lo ero. Ma quando ho ripensato a come avevo reagito in quei 30 giorni, ho capito che avendo eliminato i pensieri umani, avevo veramente mente e azioni rette, e il male si era disintegrato naturalmente.

Il Maestro ha detto:

“...

Liberandoti completamente dai pensieri umani, il male sparisce da solo”

(“Non essere triste”, Hong Yin II)

Risolvere le questioni legate alle lacune

Dopo essere stato rilasciato sono andato a trovare i miei capi. Per prima cosa gli ho spiegato che era ingiusto e illegale e perché fosse sbagliato che mi avessero degradato. Poi mi sono scusato con loro per il mio comportamento negligente e ho detto di voler restituire lo stipendio.

Erano sorpresi, scioccati e commossi dalle mie azioni, affermavano che non era un problema e che non dovevo restituire il denaro. Ho insistito e alla fine li hanno presi. Uno di loro ha detto: “Si può capire davvero il valore una persona solo nei momenti difficili”.

Mi dispiace di non aver cambiato la loro comprensione della Dafa, ma il mio comportamento li ha toccati. Questo ha preparato la strada per un’ulteriore chiarimento della verità.

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