(Minghui.org) Una donna di settantanove anni condannata a sette anni e mezzo per aver praticato il Falun Gong è stata rilasciata nove mesi prima del tempo dopo aver sviluppato sintomi dell’amnesia.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale e di meditazione perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

La signora Wei Shaomin, residente nella città di Fushun, provincia del Liaoning, mentre stava scontando la pena detentiva, ha avuto un ictus che l’ha resa inabile e su una sedia a rotelle. La prigione ha informato due volte la sua famiglia sulle sue condizioni critiche.

All'inizio dello scorso anno, quando la figlia Wei è andata a trovarla, prima dello scoppio della pandemia, la madre gli ha riferito che le guardie carcerarie l'avevano messa nella stessa cella di un detenuto con un disturbo mentale che la maltrattava verbalmente tutto il giorno. Ma quando lei ha chiesto alle guardie di spostarla in un'altra cella, hanno risposto che l'altra opzione era quella di stare con un detenuto con l'HIV.

Le guardie carcerarie inizialmente si sono rifiutate di rilasciare Wei e le hanno anche negato le visite della sua famiglia. Il 19 marzo scorso, poiché le sue condizioni continuavano a peggiorare, l'hanno rilasciata, esattamente nove mesi prima della scadenza della sua condanna, prevista per il 19 dicembre di quest’anno. Quando è ritornata a casa soffriva di gravi perdite di memoria e non poteva riconoscere le persone.

Le sue condizioni sono migliorate dopo che ha ripreso a studiare gli insegnamenti e a praticare gli esercizi del Falun Gong. Dopo essere stata rilasciata, ha subito un duro colpo quando ha scoperto che l'ufficio locale della sicurezza sociale aveva sospeso la sua pensione. I funzionari hanno dichiarato che una nuova legge vieta a tutti i praticanti del Falun Gong, che stanno scontando la pena per la loro fede, di ricevere qualsiasi beneficio pensionistico. Inoltre l’hanno informata che prima di poter riavere la sua pensione doveva restituire i soldi che aveva percepito durante la sua prigionia.

Negli ultimi due decenni di persecuzione, Wei è stata arrestata quattro volte. Il suo ultimo arresto risale al 20 giugno 2014, quando stava studiando gli insegnamenti del Falun Gong con altri quattro praticanti. Nel marzo 2015 è stata condannata a sette anni e mezzo di prigione. Ha fatto ricorso presso la Corte intermedia della città di Fushun. Anche se il giudice ha convenuto che la condanna era eccessiva, ha comunque deciso di mantenere la sentenza originale, in quanto il termine è stato determinato dal Comitato per gli affari politici e legali, un'agenzia extra-giudiziaria che supervisiona la persecuzione.

Il suo ultimo arresto è avvenuto meno di cento giorni dopo la morte improvvisa del marito. Mentre stava scontando la pena, anche suo padre, novantenne, è morto.

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