(Minghui.org) Saluti Maestro! Saluti amici praticanti!

Ho fatto quasi tutto il mio percorso di coltivazione con i media, nel gennaio 2005 ho scritto il mio primo articolo, poco dopo il lancio di The Epoch Times in lingua inglese. Ero una nuova praticante e non capivo bene cosa fosse The Epoch Times, ricordo che mi son chiesta se avrei potuto scrivere qualcosa di abbastanza professionale da essere pubblicato. Non sapevo che ero già una delle figure aziendali più qualificate che avevano.

La mia vita prima della coltivazione è stata tutta organizzata dal Maestro [il Maestro Li Hongzhi, il fondatore della Falun Dafa] per questo lavoro. Ho una laurea in scienze politiche; sono sempre stata un’avida lettrice e scrittrice; ho consumato notizie per tutta la vita, e nei lavori precedenti sono stata formata per istruire gli altri.

All’inizio del 2009, io e mio marito ci siamo trasferiti a New York e sono diventata la prima redattrice delle notizie dal mondo di The Epoch Times.

Nei primi giorni, siamo passati dal ‘sapere un pochino’ …al ‘sapere quanto poco sapevamo’…e al cercare di capire come imparare quello che non sapevamo. Eravamo un gruppo di volontari poco organizzato che nel tempo libero cercavano di costruire le fondamenta di un impero mediatico. Avevo fede nel Maestro e nella Fa che saremo diventati un grande media e che avremo avuto un ruolo significativo nel salvare gli esseri senzienti, ma in realtà non avevo idea di come ci saremo mai riusciti.

Certamente c’è stato modo di temprarsi lungo cammino! Condividerò un episodio di qualche anno fa perché ha cambiato il mio atteggiamento mentale nel lavorare per i media e credo che sia stato un momento cruciale per The Epoch Times in lingua inglese.

Imparare con le maniere forti il significato di essere un corpo unico

Nel 2016, The Epoch Times in inglese era in perdita netta e per risparmiare, abbiamo dovuto nuovamente ridimensionare la pubblicazione da quotidiana a settimanale.

Molti dei praticanti occidentali veterani erano sicuri che i nostri problemi fossero dovuti a forze fuori dal nostro controllo. Era difficile vendere inserzioni perché The Epoch Times era visto come un giornale cinese per i cinesi e il fatto che la maggior parte dei venditori fosse di quella nazionalità non aiutava a migliorare le vendite pubblicitarie; immaginavamo che il nome fosse difficile da pronunciare e da ricordare ("eee-pock," "e-pick," "eee-potch); se digitavi ‘epochtimes.com’ ti portava su un sito cinese. Cambiavamo continuamente la linea editoriale per cercare di trovare modi per generare investimento, il che era frustrante perché sentivamo di non fare nulla di sufficientemente duraturo per diventare bravi. Abbiamo dato la colpa allo stile della gestione cinese e sentivamo che il nostro CEO, con tutte le sue altre responsabilità, non si preoccupava di capirci.

Nella primavera del 2016, infine, per The Epoch Times è arrivata l’opportunità di staccarsi e fondare la testata in lingua inglese e in questo modo, poter operare autonomamente. Sembrava un sogno diventato realtà perché eravamo sicuri di poter fare meglio da soli.

Ero una delle tre persone che sono finite a capo delle operazioni quotidiane sotto un amministratore delegato occidentale piuttosto permissivo.

La strategia commerciale era: fare un giornale di alta qualità, inviare campioni ad una certa categoria di persone e fare in modo che un numero rilevante si sarebbero abbonate per vendere pubblicità e fare soldi.

L’approccio era valido, alcuni elementi dell’idea sono parte della formula del successo di oggi, ma qualcosa era ovviamente sbagliato.

Il nostro punto di partenza era nato dal pensiero negativo sui colleghi coltivatori: dal cercare all’esterno e non all’interno la fonte dei nostri problemi, rinunciare alla cooperazione, non pensare se le nostre azioni facessero male agli altri, l’orgoglio e da molte, molte altre cose. Questo esperimento è durato dieci mesi. Alla fine non eravamo più avanti.

Durante questo periodo, abbiamo quasi cambiato il nome del giornale, credendo che avrebbe risolto molti dei problemi che ho menzionato prima. Stavamo guardando la faccenda interamente con il pensiero umano. Credo che in un’altra dimensione avrebbe rotto un legame importante, forse cosmico. Non mi addentrerò in tutta la storia di come siamo tornati insieme, ma questo è stato l’impulso. Con alcuni forti accenni, ci siamo illuminati al fatto che il nostro vero cammino è quello di essere un corpo unico sotto il coordinatore principale.

Tornare indietro non è stato facile. Ho dovuto lasciare andare l’orgoglio e accettare che avevamo fallito. Ho passato molto tempo a guardarmi dentro. Sono arrivata a capire che i cambiamenti superficiali non servono a niente: le situazioni migliorano solo quando miglioriamo nella nostra coltivazione. Ho giurato di lasciare andare tutti i pensieri negativi e di cooperare incondizionatamente. Non avrei resistito alla nuova situazione, non mi sarei aggrappato a nessun risentimento, e avrei lavorato con tutto il cuore a qualsiasi cosa mi fosse stata affidata. Ho capito che la chiave del nostro potere è la cooperazione.

Come ha detto il Maestro:

“Se riuscite a trovare il modo di cooperare bene, di agire come un'unica mente e di applicare insieme tutta la vostra forza in un'unica direzione, allora, con le capacità che avete, diventerete veramente una forza inarrestabile. Quindi mi chiedo, forse bisogna attendere fino a quando avrete coltivato meglio così che possiate avvicinarvi a ciò e aumentare la vostra forza? (sorride) Solo se riuscite a comportarvi così nei momenti più difficili, la vostra situazione cambierà velocemente e potrete fare un buon lavoro con ciò che dovete fare”. (“Insegnamento della Fa all’incontro di Epoch Times” Insegnamento della Fa nelle conferenze X)

Forse molti di noi sono passati attraverso questa esperienza, perché le cose sono cambiate rapidamente dopo questo! È stato poco dopo l’insediamento del quarantacinquesimo presidente americano, e mentre il clima cosmico cambiava si è aperto davanti a noi un ampio sentiero. Da allora il media in lingua inglese ha intrapreso un cammino di successo costante.

Ho potuto anche vedere quanto fossi molto bloccata nel pensiero egoistico, consideravo solo i problemi nel mio piccolo angolo dell’azienda. Quando ho preso la decisione di collaborare con tutto il cuore, improvvisamente ho capito il peso che grava sul coordinatore principale in cui affronta i conflitti interpersonali dei collaboratori, ascolta le lamentele di tutti, vive ogni nuova crisi finanziaria e subisce continui attacchi in questa dimensione e in altre.

Penso spesso che i nostri media siano simili all’Orchestra di Shen Yun. Per la prima volta in assoluto, strumenti e stili orientali e occidentali si sono combinati insieme, creando un’armonia musicale che non c’eramai stata prima. Anche i nostri media devono creare qualcosa che non è mai esistito prima, armonizzando il nostro lato occidentale e quello orientale.

Oggi ci esibiamo come un'orchestra. Molti top manager e personale dei media di lingua inglese vengono dalla parte cinese. Hanno portato con loro una profonda esperienza vissuta temprandosi negli anni e un cuore sincero rivolto alla cooperazione per vedere i media di lingua inglese avere successo. Solo guardando il marketing, il servizio clienti, i nostri siti web, i social media, gli scrittori, i produttori televisivi, i montatori video, ecc... è chiaro che i media inglesi non potrebbero assolutamente funzionare senza il nostro talento cinese.

Un’ultima parola sull’eliminazione dei pensieri negativi sui colleghi coltivatori. Attraverso questa esperienza ho capito che non c’è modo che il nostro coordinatore principale possa guidarci bene se i membri del personale hanno pensieri negativi su di lui. Immaginate centinaia di persone che gli lanciano addosso sostanze nere e appiccicose in altre dimensioni: quanto gli rendiamo le cose più difficili? La mia comprensione è che lui stesso non ha tutta la conoscenza, ma se noi lo sosteniamo con i nostri potenti pensieri retti, riceverà esattamente la saggezza di cui ha bisogno. Il Maestro lo ha messo in quella posizione. Il mio compito è quello di seguire le disposizioni del Maestro, non di creare ostacoli.

L’invidia e l’amico intimo, la mentalità da esibizionista

Un attaccamento con cui lotto molto è l’invidia, l’altro è l’ostentazione. Recentemente ho capito che questi due sono molto amici.

Ricordo che circa dieci anni fa, un praticante in modo casuale mi ha detto qualcosa del tipo: “Com'è essere sposati con un praticante così capace che tutti ammirano?” Mi ha un po’ oppressa sentirlo. “Allora è così che la gente ci vede? Mio marito è bravissimo e io non faccio niente che meriti un riconoscimento?” Ho risposto con aria di scherno, dicendo che non ci avevo mai pensato in quel modo. Ma ovviamente mi è rimasto impresso ... Ha evocato la mia invidia, e mi ha scosso la fiducia.

Naturalmente so dallo Zhuan Falun, che l’invidia è un attaccamento molto serio:

“Il problema dell’invidia è molto serio: da esso dipende direttamente la riuscita della nostra coltivazione fino al Perfetto Compimento. Se non abbandoniamo l’invidia, tutto quello che abbiamo coltivato sarà molto fragile. Esiste una regola: se nel corso della propria coltivazione non si è abbandonata l’invidia, è assolutamente impossibile ottenere il Giusto Frutto”. (Settima lezione; Zhuan Falun)

Quindi sono consapevole, mi riprendo quando comincio a pensare in questo modo, e si presenta in molte situazioni diverse, ma ci sono molti strati in questa “fetida cipolla”.

Una cosa che aiuta è ricordare che l’invidia è come desiderare di avere la posizione di qualcun altro, che fondamentalmente sarebbe come non fidarsi di ciò che il Maestro ha organizzato per me. Trovo utile ricordare anche che quando si tratta di altri coltivatori, è stupido essere gelosi, perché siamo tutti in un corpo unico. Sarebbe strano se il mio dito fosse geloso del mio ginocchio. E peggio ancora se la gelosia del mio dito desse alle vecchie forze una scusa per rendermi le ginocchia deboli e incapaci di reggere il corpo.

Recentemente ho notato un altro strato di questo brutto attaccamento, e quanto può essere pericoloso! Dirigo un programma di formazione di giornalismo. Dall’autunno del 2018, sono passate attraverso il programma formale circa cinquanta persone, e più di altre cento hanno seguito parti del programma della versione online.

Tra una sessione e l’altra, ho viaggiato in diversi luoghi per lavorare sul reclutamento del personale: sono stata in Europa, Australia, Canada e diverse città degli Stati Uniti. Come parte della mia presentazione, mostravo come un laureato potesse avere una brillante storia di successo. Descrivevo come stava un nuovo praticante e che poco dopo essersi trasferito a New York, gli veniva chiesto di partecipare alla formazione.È stato molto bravo, e in poco tempo, dopo la laurea stava già facendo un servizio molto professionale sul campo. Mostravo un suo filmato dove parlava di quanto fosse orgogliosa la sua famiglia. La sua storia era incredibilmente stimolante per le potenziali reclute!

Ma mentre condividevo tutto questo, ho sempre avuto la sensazione che non avrei dovuto farlo; che individuare un praticante e metterlo su un piedistallo lo avrebbe reso un bersaglio per le vecchie forze. Poco tempo dopo, questo praticante ha lasciato i media e ha veramente lottato nella sua coltivazione. Mi sento estremamente responsabile! Non avevo pensato prima agli altri, non avevo coltivato la parola e mi stavo mettendo in mostra, mostrando al mondo il grande lavoro che avevo fatto nell’addestrare un nuovo giornalista di successo. Mi ha anche fatto capire quanto siano intrecciati tutti i nostri percorsi: nessuno di noi esiste da solo. Le nostre azioni hanno sicuramente un impatto sugli altri.

Interrompere il ciclo paura-incertezza

Il mio più grande attaccamento, quello che sta sotto tutti gli altri, è la paura. L’invidia e il mettersi in mostra in realtà sono la paura di non essere abbastanza brava o di essere vista brava a sufficienza. Legate a tutto questo c’è anche la grande paura di fare brutte figure, grossi errori che causano danni, e che la gente possa venire a conoscenza di questi errori. Di conseguenza, cerco di evitare i ruoli che mi espongono. Dico a me stessa che sono molto più brava a sostenere e addestrare gli altri, il che è vero, ma è anche una comoda scusa per non affrontare i miei attaccamenti. Le vecchie forze hanno cercato di alimentare questa paura in modo molto convincente: principalmente, una grande quantità di prove che mi dicono che non sono una degna praticante.

Fin dall’inizio della mia coltivazione, ho lottato per soddisfare lo standard con le cose basilari e di livello iniziale. La mia mente è un mare costantemente agitato, non riesco a calmarmi e a concentrarmi quando faccio le cose più importanti; chiudo gli occhi e prima che me ne renda conto, nella mia mente si svolgono elaborate scene casuali. Mi sento assonnata quando leggo gli insegnamenti, quando invio pensieri retti o quando medito. Ogni volta che leggo un passaggio della Fa su quanto questa sia una brutta cosa, quanto sia un requisito fondamentale, oppure ogni volta cheun amico praticante si accorge che ho sonno e me lo fa notare, questo non fa altro che confermare che non sono all’altezza e mi priva immediatamente della fiducia. Mi fa venire voglia di strisciare in un buco profondo e nascondermi, è qualcosa che mi causa di gran lunga la maggiore angoscia e sofferenza nella mia coltivazione. So che le vecchie forze sono felici di vedermi reagire in questo modo, ma l’evidenza è così convincente che il loro argomento lo trovo difficile da respingere.

Il tutto si traduce nella paura che se accetto di occuparmi di qualcosa di importante, le mie carenze causeranno perdite, quella cosa non sarà fatta bene, e sarò umiliata pubblicamente.

È difficile condividere questo aspetto, perché non l’ho ancora superato. Nei miei appunti ho trovato molti passaggi utili della Fa che ho salvato in precedenza, illuminazioni che ho avuto su di essa, pensieri incoraggianti di altri praticanti, ma la verità è che è ancora molto forte. Sono stata anche molto riluttante a esporla completamente, per paura che la gente mi possa giudicare, così ho deciso che almeno questa paura l’avrei dovuta superare. A volte penso di non aver sofferto molto nella mia coltivazione, e forse questa è la mia grande tribolazione.

Recentemente, ho letto un passaggio che mi ha colpita sulla forza di volontà.

Il Maestro ha detto:

“Vi addormentate mentre studiate la Fa, vi addormentate mentre leggete il libro, vi addormentate pure quando fate gli esercizi. Non avete neanche superato la tappa iniziale. È un problema di forza di volontà. Come sapete, nel corso della vostra coltivazione, non soltanto tutti gli elementi che costituiscono la vostra umanità cercano di impedirvi di lasciare lo stato umano, ma anche tutto ciò che costituisce l’ambiente umano non vi lascerà andare. Dovete aprirvi la strada e superare ogni genere di dure prove. La più grande manifestazione, sono le sofferenze che hanno creato per voi. Le sofferenze sopravvengono in differenti forme e il sonno è una di loro. Quelle persone che non sono in grado di coltivare o coloro che non sono diligenti non si rendono conto che questa è una forma di difficoltà. Non potete ottenere la Fa – non vi lasciano studiare la Fa – inoltre non siete nemmeno consapevoli che si tratta di una prova. A meno che il vostro cuore non sia con la Fa oppure non vogliate coltivare, perché non la superate? Rafforzate la vostra forza di volontà. Se una persona può diventare un Budda, semplicemente tramite il superare il sonno, direi che è troppo facile. Come potrete coltivarvi se non potete nemmeno superare una piccola prova come questa?” (Insegnare la Fa alla conferenza della Fa degli assistenti a Changchun)

Forza di volontà significa avere una volontà potente, una forte coscienza principale. Il dizionario descrive la forza di volontà come: “forte determinazione che permette di fare qualcosa di difficile”. Chiaramente devo rafforzare la mia volontà e non lasciare che le vecchie forze mi scoraggino così facilmente.

Ricordare che tutto è per la nostra coltivazione

Ecco il paradosso. Se da un lato passo molto tempo non sentendomi qualificata per essere una praticante, mi sento anche lontana da essere un umano. In particolare, ho imparato che la maggior parte delle difficoltà possono diventare molto banali se penso che ogni cosa che incontriamo è per la nostra coltivazione, niente è una coincidenza.

Un’ultima storia illustra un colpo iniziale, ma è stata estremamente utile per far emergere quegli attaccamenti persistenti.

Poco dopo che la NTD inglese ha iniziato a creare programmi di notizie quotidiane, sono diventata una conduttrice televisiva. All’inizio i nostri programmi erano registrati, quindi se facevamo degli errori, non c’era da preoccuparsi, bastava ripetere. Poco tempo dopo, però, siamo passati alle trasmissioni dal vivo. Un giorno, ho fatto un grande errore. Mi stavo incipriando il naso quando la telecamera dopo uno spezzone è tornata sulla mia inquadratura. Ero mortificata. Quante persone mi avevano visto? Chi aveva il coraggio di guardare?! Cosa avrebbero pensato?

Il giorno dopo, mi è stato detto che non c'era più bisogno di me come conduttrice. Sapevo che avevamo addestrato qualcuno, ma nessuno mi ha detto chi sarebbe stato sostituito. Ero emozionata. Mi sentivo oppressa, come se fossi stata licenziata. Poiché non mi avevano dato spiegazioni, ho riempito i vuoti con le mie supposizioni. “È a causa del naso che cola, qualcuno si è lamentato, perché non sono abbastanza brava, o forse è per darmi più tempo per l’insegnamento, o forse ...

Il motivo, però, è diventato irrilevante perché mi sono ricordata di prenderlo come coltivazione. In una conversazione ho potuto vedere tanti attaccamenti che mi agitavano: insicurezza, invidia, paura, perdere la faccia e mettersi in mostra.

Ma è stata anche una soluzione in altri sensi. Quei mesi come conduttrice mi hanno permesso di acquisire competenze essenziali che mi mancavano. Insegno giornalismo radiotelevisivo (con l’aiuto di professionisti esterni), eppure non avevo mai avuto l’esperienza di parlare alla telecamera, di leggere da un suggeritore o di sapere cosa significa ‘essere in diretta’. Ho anche imparato a truccarmi, ad acconciarmi i capelli (più o meno) e ad avere dei vestiti decenti. Da molto volevo imparare queste cose, ma “non avevo tempo” e ho ceduto all’attaccamento dell’essere pigri e di voler passare inosservata, ecc.

Qualche mese dopo, quando ho iniziato a condurre un programma e avevo pochissimo tempo per prepararlo, avevo bisogno di tutte queste cose.

I miracoli accadono quando manteniamo la rotta

Ripercorrendo questi ultimi sedici anni a ritroso sembra veramente un miracolo quanto siamo arrivati lontano. All’epoca, non avrei neppure immaginato di essere pagata, figuriamoci immaginare che un milione di persone avrebbe pagato per leggere The Epoch Times e guardare i nostri filmati.

Per la NTD inglese, il progresso è stato ancora più rapido. Quando mi sono trasferita a NTD circa due anni e mezzo fa, stavamo preparando le nostre prime notizie: un quarto d’ora al giorno per i social media. Oggi, NTD inglese trasmette circa trenta ore a settimana di contenuti originali,24 ore su 24, su una stazione, a decine di milioni di famiglie in trenta stati, e su un importante vettore nel Regno Unito, con un’ulteriore espansione in arrivo.

Per me, è una convalida così potente della Fa e dimostra che non c'è letteralmente nessun limite a ciò che possiamo realizzare quando lasciamo andare l’ego, cooperiamo come un unico corpo e mettiamo la coltivazione al primo posto.

Naturalmente ci saranno delle prove, dipende tutto da come le trattiamo. E se sei a tempo pieno, lavorando tutti i giorni con i praticanti, è proprio qui che ci saranno le prove.

Il Maestro ha detto:

“Per questo, nella vostra coltivazione futura, incorrerete in ogni tipo di prove. Come potreste coltivare senza queste prove? Se tutti vi capissero perfettamente, se non ci fosse alcun conflitto di interessi con gli altri e nulla interferisse con la vostra mente, potreste elevare la vostra xinxing semplicemente restandovene lì seduti? Sarebbe impossibile. Non ci si può elevare se non mettendosi alla prova nella realtà quotidiana”. (Quarta lezione; Zhuan Falun)

Avendo affrontato gli attaccamenti alla gelosia e al mettersi in mostra, sento che anche questi elementi si sono ridotti. In passato, c’era molta competizione e gelosia tra The Epoch Times e NTD (almeno nella parte inglese). Se qualcuno si spostava da un media all’altro, lo si percepiva come una perdita e un tradimento. Oggi, lavoriamo mano nella mano, integrando tutto ciò che è necessario senza alcuna esitazione, rendendoci entrambi i media più forti.

Certamente vedere questi miracoli mi ha aiutato ad accrescere la mia fede nella Dafa e a superare una parte dei dubbi. Nessuno di noi è qui per caso, e io mi sento profondamente grata e privilegiata di far parte dei media.

In passato, quando il nostro amministratore delegato fissava qualche obiettivo dal “suono impossibile”, io annuivo educatamente, ma in realtà pensavo: “Sarebbe bello. Ma in questo momento cosa possiamo davvero raggiungere?”. Oggi, sento quei numeri e penso: “Grande! Questo è il prossimo passo”. In verità, niente sembra impossibile.

Se coltiviamo veramente bene, allora, come ha detto il Maestro:

“…le porte che erano chiuse si apriranno e la strada diventerà ampia”. (“Insegnamento della Fa all’incontro di EpochTimes” Insegnamento della Fa nelle conferenze X)

Spesso mi è stato chiesto come ho potuto rimanere qui così tanto tempo, e se ho mai pensato di smettere, specialmente nei momenti più difficili. Per me la risposta è semplice: Il Maestro ci ha detto il ruolo che i media devono svolgere nella rettifica della Fa, e non succederà per conto suo.Le tribolazioni sono inevitabili. Se arrendersi è la risposta quando saremo travolti dai problemi, allora è ovvio che la nave affonderà, e con essa tutti gli esseri senzienti che dovremmo salvare - e io non permetterò che accada. Quindi, so che devo mantenere la rotta.

Grazie, Maestro! Grazie, amici praticanti!"

(2021 Conferenza Internazionale Online Fa)