(Minghui.org) Una dottoressa della città di Shuangyashan, nell’Heilongjiang, è stata brutalmente torturata mentre scontava una pena di dieci anni per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
Wang Yuzhuo, sessantuno anni, ex medico del reparto di cardiologia dell'ospedale popolare di Shuangyashan, è stata arrestata nel 2002, solo perché praticava la Falun Dafa. Durante i suoi dieci anni di prigione è stata torturata e la sua famiglia è stata distrutta. Il marito, che lavorava nell'ufficio politico della Procura di Shuangyashan, è stato costretto a divorziare; il loro figlio ha dovuto andare a vivere con un parente ed il padre in seguito è morto a causa della pressione e dell'ansia.
Una vita rinnovata grazie alla pratica del Falun Gong
Prima di praticare il Falun Gong Wang soffriva di reumatismi, nevrastenia e peritonite tubercolare, pur essendo lei stessa un medico; ha subito due gravi interventi chirurgici all'addome, che le hanno lasciato molti effetti collaterali e spesso ha dovuto astenersi dal lavoro.
Tuttavia, la sua vita è ricominciata dopo aver praticato il Falun Gon., Nel 1996, grazie alla pratica, ha riacquistato la salute e non ha avuto più bisogno di usare la sua assicurazione medica, facendo risparmiare enormi somme al datore di lavoro e rimanendo in salute per oltre vent’anni.
Wang ha fatto del suo meglio per essere una brava persona, seguendo i principi del Falun Gong di Verità, Compassione e Tolleranza; era una buona moglie e madre ed un'impiegata scrupolosa, i suoi vicini la lodavano, dicendo che era virtuosa e gentile.
Arresto e condanna
Il 15 aprile 2002 gli agenti Ling Dawei e Gao Yuan del Dipartimento di Polizia di Jianshan, hanno arrestato le praticanti Zhang Li e Lou Weiming. La polizia, dopo aver falsificato le testimonianze delle due praticanti, le ha usate contro Wang.
Ling ha cercato di ricattare Wang, ma lei non ha ceduto, poi è andato al suo ospedale per molestarla e, quando la clinica ha invitato la dottoressa ad essere uno dei medici di emergenza al Congresso del Popolo di Shuangyashan e alla Conferenza Consultiva Politica del Popolo Cinese, Ling e Gao l'hanno seguita; l'ospedale non aveva altra scelta che sostituire Wang.
Quattro agenti di polizia hanno fatto irruzione in casa della praticante alle cinque del mattino del 2 maggio 2002, hanno trovato una copia dello Zhuan Falun (il testo principale del Falun Gong) e l'hanno arrestata, portandola in un centro di detenzione. Il suo fermo è stato approvato l'11 luglio 2002.
Secondo la polizia il governo provinciale aveva dato istruzione alla procura di non archiviare mai i casi dei praticanti del Falun Gong, di non consentire ai loro avvocati di dichiararli innocenti e che, se gli accusati avessero contestato la gestione del caso, il governo si sarebbe sempre schierato con i funzionari giudiziari.
Il 23 gennaio 2003 Wang è stata processata presso il tribunale del distretto di Jianshan, insieme ad altri quattro praticanti. Anche se i loro casi non erano collegati, secondo il giudice erano stati raggruppati per raggiungere una determinata "percentuale di perseguitati".
Wang è stata condannata a dieci anni di prigione, Ji Songhai a dodici, Song Weiying a undici, Lou Weiming a dieci e Zhang Li a nove.
Il 3 aprile 2003 Wang è stata portata nella prigione femminile dell’Heilongjiang.
Brutali torture in prigione
Quando Wang è stata portata in prigione il 3 aprile 2003 e le è stato fatto un esame medico le sono stati diagnosticati fibromi uterini ed una grave malattia cardiaca, ma è stata comunque arrestata.
Wang è stata costretta a lavorare duramente per più di quattordici ore ogni giorno, con la supervisione di quattro detenute e, come molti praticanti, doveva accovacciarsi durante l'appello e stare in piedi per lungo tempo sotto il sole cocente estare seduta per lunghe ore senza muoversi: veniva picchiata, maltrattata verbalmente, privata dell'uso del bagno e obbligata a nutrirsi solo di riso ammuffito o di patate marce.
Nel 2003 Zhang e le altre praticanti della prigione hanno iniziato uno sciopero della fame per protestare contro la vigilanza ed i violenti abusi. Le guardie si sono vendicate torturandole: mettendoli in cella d’isolamento, nutrendole a forza con acqua salata o acqua al pepe, picchiandole, legandole, appendendole con tutti e quattro gli arti distesi, costringendole sul letto della morte, facendo loro indossare catene e manette dietro la schiena.
A sei praticanti del nono distretto, compresa Wang, è stato ordinato di sottoporsi ad esami del sangue il 21 marzo 2005, un anno prima che il prelievo forzato di organi dei praticanti del Falun Gong fosse reso noto. Quando tutte hanno resistito, le guardie le hanno trascinate nel laboratorio. Wang è stata tenuta a terra mentre le è stato prelevato il sangue, quattro praticanti sono state maltrattate così duramente da non poter più camminare.
Le autorità carcerarie hanno creato un campo di transizione per fare il lavaggio del cervello, quattro detenute facevano i turni per monitorare le praticanti 24 ore su 24. Alle prigioniere non era permesso dormire o parlare e venivano sorvegliate anche in bagno, Wang era una delle oltre trenta persone che sono state sottoposte a questi abusi, ma si è rifiutata di rinunciare al Falun Gong.
L'8 aprile 2005, i funzionari della prigione hanno ordinato alle praticanti di trasferirsi nella base per il lavaggio del cervello che era stata allestita nel 2003, sostenendo che sarebbero state spostate in un'altra cella. Le detenute si sono rifiutate e quindici guardie le hanno trasferite con la forza ordinando alle altre altre detenute di picchiarle; una di loro ha trascinato Wang al piano di sotto del centro, mentre la picchiava e la malediceva.
Per protestare Wang ha fatto lo sciopero della fame per cinque giorni, ma due detenute l'hanno picchiata e trascinata alla clinica, le hanno fatto un'iniezione di un farmaco sconosciuto ed hanno continuato a molestarla.
Nell'aprile 2004 le detenute hanno picchiato nuovamente Wang per non aver rinunciato al Falun Gong. L’hanno costretta a dormire sul pavimento freddo di cemento per dieci giorni e le hanno negato l’uso del bagno, così ha dovuto fare i suoi bisogni nei pantaloni. Dopo questi abusi ha subito un attacco di cuore e, anche mentre la curavano in ospedale, le guardie l'hanno ammanettata al letto e nutrita a forza.
Nel luglio 2005 la prigione ha addestrato più di settanta persone allo scopo di fare rinunciare tutte le praticanti alla propria fede. Alle detenute è stato detto di torturarle su parti del corpo coperte dai vestiti. La prigioniera Wan Zhongli ha torturato Wang per più di un mese, durante questo periodo l’ha costretta a dormire sul pavimento di cemento; era sul punto di crollare.
Alla fine del 2007 Wang è stata trasferita all'undicesimo reparto e la detenuta Shang Xiaomei le ha iniettato una droga sconosciuta, in seguito tutto il suo corpo è diventato caldo e freddo ad intermittenza e la sua pressione sanguigna è aumentata. Riusciva a malapena a muoversi e durante il giorno stava sdraiata sul pavimento. Più tardi, lei e altre tre praticanti sono state portate all'ospedale.
Anche dopo aver subito per tre mesi e mezzo questi abusi, Wang è rimasta ferma nella sua fede, poi lei e tre prigioniere sono state riportate nel terzo reparto.
Più di venti praticanti del terzo reparto hanno continuato a raccontare alle guardie ed ai detenuti i fatti sul Falun Gong risvegliando le loro coscienze. Le torture sono gradualmente cessate. Wang vi è rimasta fino al suo rilascio nel 2012.
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