(Minghui.org) Lo scorso 19 luglio, l'Alleanza interparlamentare sulla Cina (IPAC), un gruppo di centinaia di parlamentari di venti Paesi democratici, ha rilasciato una dichiarazione per condannare i ventidue anni di persecuzione del Falun Gong da parte del Partito Comunista Cinese (PCC), in particolare il crimine del prelievo forzato di organi da praticanti ancora in vita, e chiedere ai Paesi occidentali di aiutare a fermare la persecuzione.
La dichiarazione rilasciata dall'IPAC che invita i Paesi occidentali a fermare la persecuzione del Falun Gong da parte del PCC
Quasi mille praticanti del Falun Gong sfilano sull'Ottava Avenue a Brooklyn, New York, il 18 luglio, per chiedere la fine della persecuzione
“Chiediamo ai nostri governi di schierarsi e richiedere la fine di tale repressione”
Nella dichiarazione, l'IPAC ha affermato: “Ventidue anni fa il Partito Comunista Cinese ha avviato una campagna persecutoria contro i praticanti del Falun Gong... nel corso degli ultimi due decenni centinaia di migliaia di praticanti del Falun Gong sono stati imprigionati e sottoposti alle più gravi forme di tortura. Particolarmente preoccupanti sono le segnalazioni dei prelievi forzati di organi ai danni di praticanti del Falun Gong e altri prigionieri di coscienza in Cina. L'analisi condotta dal China Tribunal di Londra, un tribunale indipendente, ha concluso che tali pratiche messe in atto sono diffuse, autorizzate dallo Stato e sistematiche”. “Chiediamo ancora una volta ai nostri governi di schierarsi e richiedere la fine di tale repressione. Gli Stati democratici devono intraprendere azioni a livello globale per fermare il commercio e l'uso di organi prelevati con la forza. Dobbiamo ritenere il governo cinese responsabile e sostenere i diritti umani di tutta la popolazione in Cina”. L'IPAC è un'alleanza politica non governativa di Paesi democratici formata per frenare l'influenza totalitaria del PCC nel mondo. La coalizione è stata fondata nel giugno dell’anno scorso e finora vi hanno aderito più di cento politici di alto livello di venti differenti Paesi.
Il governo degli Stati Uniti si esprime per fermare la persecuzione
In una conferenza stampa tenutasi il 19 luglio, il portavoce del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti Ned Price ha rilasciato una dichiarazione con la quale ha chiesto al regime comunista cinese di cessare immediatamente la persecuzione del Falun Gong e rilasciare tutti i praticanti imprigionati per il loro credo. Ha scritto: “Ogni anno migliaia di praticanti del Falun Gong affrontano detenzione e molestie e denunciano torture e abusi per il semplice fatto di voler praticare pacificamente le proprie convinzioni. Chiediamo alla Repubblica Popolare Cinese di cessare immediatamente la sua campagna contro i praticanti del Falun Gong e di rilasciare coloro che sono imprigionati a causa delle loro convinzioni”.
Trentaquattro parlamentari canadesi esortano il governo a sanzionare i responsabili della persecuzione
Trentaquattro parlamentari canadesi hanno inviato una lettera congiunta al primo ministro Justin Trudeau per chiedere al governo canadese di fermare la persecuzione del Falun Gong da parte del PCC, tutt'ora in corso, e imporre sanzioni ai funzionari che hanno partecipato e stanno partecipando attivamente alla persecuzione. Nella lettera, i parlamentari e i senatori hanno chiesto al governo canadese di condannare le brutali violazioni dei diritti umani ai danni dei praticanti del Falun Gong e lo hanno esortato a imporre sanzioni ai sensi della legge Sergei Magnitsky ai funzionari cinesi che commettono gravi violazioni dei diritti umani contro i praticanti del Falun Gong. Nella loro lettera, i parlamentari hanno affermato: “A causa della gravità e della portata delle violazioni dei diritti umani nei confronti dei praticanti del Falun Gong, crediamo che le sanzioni contro i perpetratori saranno efficaci nel promuovere gli interessi della giustizia internazionale e dei diritti umani”.
Un'ultima lista di persecutori presentata a trentasette governi
I praticanti del Falun Gong di trentasette Paesi hanno recentemente presentato un'altra lista di violatori di diritti umani ai rispettivi governi, chiedendo loro sanzioni per i colpevoli, compreso il rifiuto delle domande di visto o il congelamento dei loro beni in quel particolare Paese. L'ultimo elenco di autori dei crimini è stato presentato a trentasette Paesi, ovvero i cinque Paesi della Five Eyes Alliance: “Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Australia e Nuova Zelanda”; ventitré Paesi dell'Unione Europea quali: “Germania, Francia, Italia, Spagna, Paesi Bassi, Polonia, Belgio, Svezia, Austria, Irlanda, Danimarca, Finlandia, Repubblica Ceca, Romania, Portogallo, Grecia, Ungheria, Slovacchia, Lussemburgo, Croazia, Slovenia, Cipro, e Malta”; e altri nove Paesi non comunitari quali: “Giappone, Corea, Indonesia, Svizzera, Norvegia, Liechtenstein, Israele, Brasile e Messico”. La maggior parte di questi Paesi ha già lavorato con i praticanti del Falun Gong su questo tema, mentre l'Indonesia e il Brasile si sono uniti a questo sforzo per la prima volta.
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