(Minghui.org) Il figlio di una residente di Tianjin ha impedito alla polizia di costringere sua madre a firmare una dichiarazione di rinuncia alla sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Il pomeriggio dello scorso 9 giugno Wang Baozhu stava per recarsi a prendere suo nipote a scuola, quando alcuni membri dello staff del comitato residenziale l'hanno fermata davanti alla porta di casa ed hanno chiesto di parlare con lei.

La donna ha spiegato di non avere tempo, ma gli impiegati non l'hanno lasciata andare, allora ha dovuto chiedere alla nuora di andare a prendere il bambino.

In seguito, i membri del comitato residenziale hanno chiamato gli agenti, che sono arrivati dopo pochi minuti e l'hanno portata alla stazione di polizia di Shengli.

Alla stazione, diversi agenti le hanno afferrato il braccio e la mano ed hanno tentato di costringerla ad apporre le sue impronte digitali su una dichiarazione, da loro precompilata, per farla rinunciare al Falun Gong.

Venuto a conoscenza, tramite sua moglie, delle molestie fatte a Wang, suo figlio si è precipitato alla stazione di polizia.Ha detto agli agenti di essere laureato in legge e che quello che stavano facendo a sua madre era illegale. Ha promesso che li avrebbe denunciati, se avessero insistito nella loro azione, inoltre ha aggiunto che suo padre è morto quando era ancora piccolo, e la madre era stata costretta a crescerlo da sola. Lei pratica il Falun Gong per essere una brava persona, e finché lei si sentirà felice per questo, lui la sosterrà.

Intorno alle 21:00 gli agenti hanno ceduto e l'hanno rilasciata.