(Minghui.org) Nel novembre dell'anno scorso, Chen Wenduo ha iniziato ad avere un'insufficienza cardiaca, con difficoltà a respirare ed un edema generalizzato; non riusciva a dormire. Lo scorso 23 gennaio, dopo aver lottato con questa condizione per tre mesi, è deceduto. Aveva cinquantadue anni.

La morte dell'uomo ha posto una tragica fine a due decenni di maltrattamenti, che ha subito per aver sostenuto la sua fede nel Falun Gong, un'antica disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Chen e sua moglie, Liu Dan, erano insegnanti di scuola media nella città di Yingkou, provincia del Liaoning. Entrambi hanno iniziato a praticare il Falun Gong nell'aprile 1997 e con l'inizio della persecuzione, due anni dopo, sono stati sottoposti a molteplici arresti e detenzioni. L'uomo è stato condannato al campo di lavoro forzato ed imprigionato, in seguito ha cominciato a soffrire di disturbi cardiaci ed insonnia dopo essere stato costretto ad assumere droghe sconosciute nella prigione di Dalian. Ha continuato a soffrire di salute cagionevole anche dopo il 14 novembre 2016, quando è stato rilasciato.

L'inizio della persecuzione

Un giorno, dopo che il regime comunista ha ordinato la persecuzione, nel 20 luglio 1999, Chen e la moglie si sono recati presso l'edificio del governo provinciale, per fare appello al diritto di praticare il Falun Gong.

Mentre i coniugi erano via, Chen Xingguo, ufficiale della stazione di polizia di Haixing, si è recato a casa loro di notte, ha sfondato la porta ed ha terrorizzato i genitori e la figlia piccola. Gli agenti se n'è sono andati per poi tornare la mattina dopo e confiscare i libri e la foto del fondatore del Falun Gong, le cassette audio e le videocassette.

I coniugi sono stati arrestati, portati alla stazione di polizia e trattenuti lì fino alle 15:00. Una settimana dopo, è stato ordinato loro di presentarsi ogni giorno.

La sera del 19 ottobre gli agenti Chen e Chai Xia si sono nuovamente recati a casa dei coniugi, ordinando loro di recarsi alla stazione di polizia per rispondere ad alcune domande. Ci sono andati, solo per essere trasferiti in cella intorno all'una di notte. Alla notizia dell'arresto, i loro familiari, amici e studenti si sono recati in carcere per chiedere il loro rilascio, ma la polizia ha invece incolpato i coniugi di non aver adempiuto alla propria responsabilità di prendersi cura della loro famiglia. Liu è stata, in seguito, rilasciata dopo quindici giorni di detenzione, mentre il marito è stato trattenuto in custodia più a lungo.

Un anno di campo di lavoro

All'inizio di luglio 2000 Shi Jingfu e Hong Jingshan della stazione di polizia di Haibin hanno molestato il signor Chen due volte e l'8 luglio lo hanno arrestato assieme alla moglie, dopo averli ingannati, facendoli tornare alla stazione di polizia.

Quando i familiari si sono recati a fargli visita, le guardie non gli hanno permesso di parlare e lo hanno riportato subito in cella. Sua madre ha discusso con la polizia, spiegando che la loro detenzione ha lasciato la figlia in una situazione terribile e Zhang Xingyuan, vice capo della stazione di polizia, ha risposto: "Puoi andare dove vuoi a sporgere denuncia! E non mi interessa come gestite vostra figlia. Non sono affari nostri!". In prigione, la polizia li ha interrogati diverse volte. L'ufficiale Wang Hongkui ha cercato di estorcere 10.000 yuan (circa 1300 euro) ai familiari, ma si sono rifiutati di farlo. Alla fine, la polizia ha dato a Chen un anno di lavori forzati, accusandolo di aver consegnato gli insegnamenti del Falun Gong ad altri praticanti. Liu è stata rilasciata dopo quaranta giorni di detenzione ed essere stata costretta a pagare una multa di 10.000 yuan.

Licenziata dalla scuola e costretta allo sfollamento

Nel gennaio 2002 il Comitato per gli affari politici e legali del distretto di Bayuquan ha ordinato ai coniugi di partecipare ad una sessione di lavaggio del cervello. Per evitare di essere molestati, hanno vissuto lontano da casa per oltre un mese.

Nell'aprile 2002, poco dopo il loro ritorno, Hua Ning della stazione di polizia di Haibin è tornato a molestarli e poiché il signor Chen non era in casa, la moglie non ha aperto la porta. Hua è tornato la sera del 24 aprile, affermando che il capo della polizia stava cercando Chen. Gli ha detto di recarsi con lui alla stazione di polizia, dicendo che gli ci sarebbero voluti solo venti minuti per rispondere ad alcune domande e le sue lezioni serali non ne avrebbero risentito.

L'uomo gli ha creduto ed è andato alla stazione di polizia, solo per rendersi conto che era stato nuovamente ingannato. Il capo della polizia, Zhang Yuanxing, ha firmato il suo terzo avviso di detenzione e quando Chen gli ha chiesto quale legge avesse violato, Zhang ha risposto: "Non dobbiamo seguire la legge quando si tratta di casi del Falun Gong".

Questa volta è stato trattenuto per un mese e mezzo e gli sono stati estorti 5.000 yuan (circa 650 euro). Allo stesso tempo, Zhang ha anche fatto pressione sull'ufficio dell'istruzione locale per impedire ai coniugi l'insegnamento e trasferirli ad altre posizioni lavorative.

Nel luglio 2002 l'ufficiale Hua ha chiamato di nuovo l'uomo dopo il suo rilascio, ordinando a lui ed a sua moglie di partecipare ad una sessione di lavaggio del cervello. Per evitare la persecuzione, la coppia è stata nuovamente costretta a vivere lontano da casa, inoltre entrambi sono stati licenziati dal lavoro.

Una condanna a tre anni di prigione

L'ultimo arresto del signor Chen è avvenuto il 13 novembre 2013, eseguito da Hui Huaiqi dell'Ufficio per la sicurezza interna di Bayuquan. La polizia ha assunto un fabbro per fare irruzione nel suo appartamento, dove sia l'uomo che suo fratello minore, Chen Wenhao, sono stati arrestati. Mentre il giovane è stato rilasciato un mese dopo, Chen Wenduo è rimasto in custodia.

Nonostante la pressione sanguigna estremamente alta di Chen, il centro di detenzione di Bayuquan si è rifiutato di rilasciarlo. Nell'agosto 2014 è stato poi condannato a tre anni e trasferito alla prigione di Dalian.

La prigione gli ha negato la libertà condizionata, nonostante la sua condizione. Le guardie invece mettevano segretamente droghe nel suo cibo e lo costringevano a assumerle, da allora ha iniziato a soffrire di una grave disfunzione cardiaca.

Tre mesi prima del suo rilascio, un detenuto gli ha dato una tazza di tè. Quella notte, ha cominciato a soffrire di insonnia, con ulteriori problemi cardiaci. I sintomi si sono manifestati per mesi, cominciando ad attenuarsi solo dopo il suo rilascio, ma ancora non riusciva ad addormentarsi di notte e poteva dormire solo la mattina presto per un brevissimo periodo di tempo ogni giorno.

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