(Minghui.org) In base al rapporto di Minghui.org, nei primi tre mesi di quest’anno sono stati riportati ventotto casi di morte di praticanti del Falun Gong a causa della persecuzione del Partito Comunista Cinese (PCC). Le cause del decesso per tutti i praticanti sono state le tremende torture subite, sebbene fossero rinchiusi in differenti strutture.

Tra questi, sedici praticanti sono morti nelle prigioni, otto nei centri di detenzione, due nelle stazioni di polizia e uno è stato picchiato a morte mentre era detenuto nell'ufficio locale del comitato del partito del villaggio.

Tutte queste detenzioni erano illegali poiché i praticanti del Falun Gong non avevano commesso alcun illecito ma semplicemente sostenuto la loro fede. Nella propaganda del PCC, si ritrae spesso le prigioni e altre strutture di detenzione come luoghi in cui “vengono date cure ai detenuti per aiutarli a correggere i loro errori”. In realtà, queste strutture sono come un inferno che opera fuori dalle leggi, con le guardie che abusano e torturano i detenuti, specialmente i praticanti del Falun Gong, senza dover affrontare alcuna conseguenza.

Mentre il 21° secolo vanta un Internet onnipresente e un eccessivo flusso di informazione, la tortura subita dai praticanti del Falun Gong e molti altri crimini inimmaginabili che hanno luogo nelle prigioni e nei centri di detenzione del PCC rimangono in gran parte sconosciuti al mondo esterno, a causa della rigida censura dell'informazione in Cina.

In seguito ci sono alcuni esempi delle torture subite dai praticanti del Falun Gong.

Alimentazione forzata con il sale per ventivove giorni

È noto a tutti che solo un sorso di acqua molto salata può fare male ad una persona. Nel 2017, le guardie del centro di detenzione dell’Hunnan, hanno somministrato per ventinove giorni attraverso l’alimentazione forzata del latte mischiato con il sale al signor Li Hongwei, un praticante della città di Shenyang della provincia del Liaoning, perché aveva protestato contro la sua detenzione illegale.

A causa di ciò, il suo stomaco si è indurito e non poteva defecare. L’8 giugno scorso, dopo due anni di dolore senza fine a causa di danni ai suoi organi interni, è deceduto all'età di cinquantotto anni.

“Lasciala mangiare ma non permetterle di usare il bagno”

La signora Zhang Yanqin, sessantacinque anni, era residente nella città di Xiangtan, provincia dell’Hunan. Mentre era detenuta nella prigione femminile dell’Hunan, è stata costretta a partecipare a sessioni di lavaggio del cervello e le è stato ordinato di rinunciare al suo credo. Una volta, davanti agli altri, una guardia ha istruito una detenuta assegnata a sorvegliarla su come abusare di lei: “Lasciala mangiare ma non permetterle di usare il bagno”.

Dal 2017 ad oggi, tutti i praticanti trasferiti dai centri di detenzione locali alla prigione, sono stati abusati in questo modo. Per primo vengono tenuti nella Divisione di Ammissione per due mesi sottoponendosi ad esercitazioni militari intensive come forma di tortura ed in seguito vengono trasferiti presso la Divisione di Alta Sicurezza, conosciuta anche come Divisione di trasformazione. Le guardie costringevano i praticanti a stare in piedi per molto tempo senza accesso alla toilette. Quando non riusciva a trattenersi, le veniva permesso di togliersi i pantaloni solo per un breve risciacquo sotto l'acqua, ed in inverno doveva rimettersi i pantaloni bagnati. Era proibito pulirsi il corpo e con il passare del tempo, le natiche si sono coperte di croste di feci secche e di urina.

Il 12 dicembre dello scorso anno, il datore di lavoro di Zhang è stato informato dai funzionari della prigione che era deceduta. Alla sua famiglia è stato chiesto di organizzare la sua cremazione.

“Puoi torturarli come vuoi finché rimangono vivi”

Il 22 luglio dell’anno scorso, la prigione di Jinan, provincia dello Shandong, nel bel mezzo della pandemia ha ripreso il suo lavoro in schiavitù. Per aumentare la produttività, i funzionari hanno gradualmente aumentato il carico di lavoro, da 400 pezzi al giorno, a 600, 800, 1000, e anche 1.600 pezzi al giorno.

Ufficiale colonnello Gong Piqi

Quando Gong Piqi, ex ufficiale colonnello in pensione della città di Qingdao, nella provincia dello Shandong e più di dieci altri praticanti imprigionati si sono rifiutati di fare i lavori forzati, sono stati chiamati in un'altra stanza e gli è stato ordinato di guardare video diffamatori contro il Falun Gong. A causa della pressione alta, Gong voleva appoggiarsi al muro per riposarsi, ma i detenuti assegnati a guardarlo hanno rifiutato.

Inoltre, le guardie hanno ordinato ai detenuti di torturare i praticanti in modo sconsiderato. “Potete torturarli come volete, finché rimangono vivi” ha detto ripetutamente una guardia ai detenuti.

Alla fine, il 12 aprile scorso, Gong è deceduto. Al momento della sua morte, c’erano dei visibili segni di feriti sulla testa e tracce di sangue dalle orecchie. La sua testa era gonfia e bagnata.

Un medico sottoposto a più di quaranta metodi di tortura

Il Dott. Wu Qun ha lavorato nella clinica della Società di ceramica di Chongqing prima di aprire la sua clinica privata nel 1997.

Ha iniziato a praticare il Falun Gong nel maggio 1996 e nel giro di un mese, le numerose malattie che lo avevano tormentato per trentasei anni sono scomparse, compresa una grave rinite, problemi gastrici, artrite e insonnia.

Illustrazione di tortura: Pungere le dita con un ago

Il Falun Gong ha dato la possibilità al Dott. Wu di diventare una persona con migliori competenze mediche, ma è stato detenuto per un totale di quasi otto anni per la sua fede nei principi di Verità, Compassione e Tolleranza, compresi tre periodi di campo di lavoro, un periodo di prigione e sei detenzioni penali.

Wu è stato torturato con più di 40 metodi diversi durante le varie detenzioni. I metodi di tortura includevano percosse, bruciature, tirare i capelli e le sopracciglia, scavare le orecchie, coprire la bocca, soffocamento, pungere le dita e le cosce, bruciare le sopracciglia e le dita con un accendino, bruciare i palmi delle mani con le sigarette, e introdurre il fumo degli spirali antizanzara in fiamme nella bocca, naso e occhi.

Il Dott. Wu è ancora detenuto nella prigione di Yongchuan nella città di Chongqing.

Versare acqua bollente sulla schiena: Strumenti comuni con dolore insopportabile

La terza ondata della campagna di “trasformazione” contro la signora Xu Guixian è iniziato il 1° giugno dello scorso anno, nel reparto 5 della prigione femminile del Liaoning. Ma Xu non ha ceduto e si è rifiutata di scrivere dichiarazioni contro la sua volontà per calunniare il Falun Gong.

Lo scorso 4 giugno, una tragedia ha poi avuto luogo nella cella 404 alle 20.00. Le detenute Xiao Miao e Song Lanjie hanno versato dell’acqua bollente sulla schiena di Xu mentre la detenuta Li Feifei la bloccava, rendendola incapace di muoversi.

Diverse detenute della stessa cella hanno visto l'incidente. Gli agenti in servizio erano Li Zhe e Li Yan. La responsabile di turno era Yang Min e il supervisore della sezione 6 era Niu Jingjing.

Versare acqua bollente

La mattina dopo, il vestito di Xu era ancora bagnato di acqua misto sangue, ed ha continuato a gocciolare per diversi giorni. Per coprire il crimine, le guardie hanno incaricato i detenuti di portare la donna a lavarsi separatamente dalle altre. Nei primi giorni di agosto dell’anno scorso Xu ha iniziato uno sciopero della fame di due mesi.

Spaccare le gambe oltre il limite fisiologico

Nell’ottobre 2017, una nuova Divisione di Trasformazione è stata formata nella prigione di Wangling nella città di Zhuzhou provincia dell’Hunan per costringere i praticanti a rinunciare al loro credo.

Tra tutti i metodi di tortura usati contro i praticanti, il più crudele è chiamato “uccidere un maiale” o “spaccata”. Consiste nel separare le braccia della vittima dietro la schiena, mentre vengono aperte le gambe fino a quando si forma una linea retta. Il dolore è insopportabile e la vittima di solito grida fortemente. Alla fine, l'estrema agonia spesso fa perdere i sensi alla vittima rendendola incapace di emettere qualsiasi suono.

Spaccata

Il signor Hu Wenkui, un praticante di trent’anni della città di Changde, dopo aver subito questa tortura è diventato incontinente ed in seguito ha sviluppato un disturbo mentale. La spaccata era solo uno dei tanti metodi di tortura usati nella prigione di Wangling. Ci sono metodi ancora più crudeli e spregevoli. Alcuni ufficiali vantandosi hanno detto:“Abbiamo molta esperienza nel trattare i praticanti del Falun Gong”. Essi provenivano dalla contea di You, provincia dell’Henan, ed erano noti per il loro spietato talento nel torturare i praticanti.

È importante sottolineare che le guardie che hanno torturato i praticanti del Falun Gong nelle strutture di detenzione in tutta la Cina devono affrontare le conseguenze dei loro crimini, il PCC, che ha ordinato ai colpevoli di farlo e li ha premiati per le loro azioni malvagie, è la causa alla radice di questi atti perversi.