(Minghui.org) Un praticante del Falun Gong, che viveva lontano da casa da oltre dieci anni per evitare di essere perseguitato, è stato arrestato a casa di un altro praticante che gli ha fornito rifugio. Non è chiaro dove il signor Yang Kai sia detenuto in questo momento.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale perseguitata dal 1999 dal regime comunista cinese.

Negli ultimi dieci anni, Yang, di circa cinquant’anni, ha vissuto a casa del signor Chen Xianju, un padre single con un figlio, a Guanghan, nella provincia del Sichuan.

Alle 15:00 del 7 aprile scorso, gli agenti della stazione di polizia della città di Xiangyang hanno fatto irruzione nella casa di Chen ed hanno arrestato Yang. Hanno affermato che l’uomo è stato filmato in un mercato mentre parlava con la gente del Falun Gong. Gli agenti, dopo averlo arrestato, se ne sono andati senza perquisire l’appartamento.

Ore dopo, guidato da un funzionario del villaggio, un altro gruppo di ufficiali ha raggiunto Chen nella fabbrica dove lavorava e l’ha portato a casa. Senza mostrare un mandato di perquisizione, la polizia l’ha costretto ad aprire la porta e gli ha confiscato oltre cento libri del Falun Gong, i computer, dei libri sia suoi che di suo figlio, un tablet che Yang stava riparando per un amico, diverse stampanti, alcuni contanti ed altri oggetti. Poichè la polizia non ha fornito un elenco degli oggetti confiscati, Chen ha detto di non sapere esattamente quanti fossero.

Dopo l’arresto sia Yang che Chen sono stati prima portati nel centro di detenzione di Hexing e poi, il pomeriggio successivo, trasferiti nel centro di detenzione della città di Mianzhu.

Il pomeriggio del 14 aprile entrambi sono stati rilasciati, ma sono stati nuovamente arrestati da diversi agenti in attesa fuori dal centro di detenzione, che li hanno ammanettati e hanno messo loro dei cappucci neri in testa. Poi quella sera ed il giorno successivo li hanno portati in un luogo segreto, dove i due praticanti sono stati sottoposti ad un esame fisico approfondito, sempre con la testa coperta.

Sapendo che il regime comunista cinese preleva organi da praticanti vivi del Falun Gong, Chen è diventato sospettoso per quegli esami medici, allora si è tolto il cappuccio ed ha gridato alla polizia: "Siete coinvolti nel crimine di prelievo di organi?". La polizia l’ha immobilizzato tenendolo per le braccia e ha terminato l'esame fisico.

Poi entrambi i praticanti sono stati portati alla stazione di polizia di Mengyang. Il 16 aprile, dopo che l'esame è stato refertato, sono stati trasferiti nel centro di detenzione di Lichun, nella città di Pengzhou, a circa circa 48 chilometri da Guanghan.

Nel pomeriggio del 7 maggio, Chen dopo tre settimane di detenzione, è stato rilasciato. Gli agenti della stazione di polizia di Mengyang l’hanno prima portato alla stazione di polizia della città di Xiangyang, poi l’ hanno riportato a casa.

Gli agenti hanno riportato Yang a casa di Chen pochi giorni dopo, così hanno potuto finire di fargli identificare gli elementi relativi al caso. Chen ha esortato Yang a chiedere aiuto a suo fratello che lavora a Chengdu, nella capitale del Sichuan. Yang gli ha detto che suo fratello era già stato intimidito dalle autorità e non ha osato farsi coinvolgere.

La polizia ha poi portato Yang a casa di un altro praticante, il signor Chen Zongguo, di sessantanove anni, a Guanghan e gli ha ordinato di ammettere che le stampanti che aveva a casa appartenevano tutte a Yang.

Chen Xianju ha detto che non poteva entrare in contatto con la famiglia di Yang, il che gli ha impedito di assumere un avvocato per difenderlo. Un ufficiale ha rivelato che stavano progettando di portare Yang nel distretto di Xinjin a Chengdu, dove si trova il famigerato centro per il lavaggio del cervello di Xinjin, ma Chen ha detto che è difficile per lui verificare se Yang tutt’ora sia effettivamente detenuto lì.

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