(Minghui.org) Il 25 agosto scorso una sessantenne residente nella città di Anqing, nella provincia dell’Anhui, è stata arrestata per la sua fede nel Falun Gong e condannata a scontare una pena detentiva di un anno e mezzo. Le autorità hanno negato alla signora Shu Yulan di essere visitata dalla sua famiglia ed hanno proibito ai suoi cari di inviarle beni di prima necessità ed abiti, adducendo come scusa la pandemia.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale perseguitata dal 1999 dal regime comunista cinese.

Il 2 maggio dello scorso anno Shu e sua sorella maggiore, la signora Shu Yulian, sesantanovenne residente nella città di Hefei nell’Anhui, sono state denunciate per aver parlato per strada con la gente del Falun Gong ad Anqing. La polizia le ha seguite a casa del fratello minore, sempre ad Anqing, e le ha arrestate.

La polizia ha perquisito la residenza del fratello, confiscandogli 92.000 yuan (circa 12.000 euro), che Shu Yulan custodiva lì. Dopo aver portato sia le sorelle che la cognata, che non pratica il Falun Gong, alla stazione di polizia di Dananmen, la polizia ha anche perquisito la casa di Shu Yulan.

La sera successiva la polizia ha tentato di mandare le sorelle nel centro di detenzione di Anqing, ma è stata rifiutata loro l'ammissione a causa dell’ipertensione. Quando sono state rilasciate, la polizia le ha costrette ad indossare dei monitor alla caviglia e ha ordinato loro di presentarsi alla stazione di polizia ogni giorno per un mese.

Ad agosto Shu Yulan è tornata alla stazione di polizia edd ha chiesto la restituzione dei suoi risparmi di 92.000 yuan (circa 12.000 euro); poiché il denaro le serviva per aiutare a coprire le spese mediche sostenute da suo figlio, che era appena stato ricoverato in ospedale, ma la polizia ha rifiutato di restituirglieli.

Il 30 settembre dello scorso anno Zhan Wei, vicedirettore della stazione di polizia di Dananmen, ha chiamato Shu Yulan e le ha chiesto di andare alla stazione di polizia. Shu vi si è recata, pensando che la polizia volesse restituirle i soldi, invece Zhan le ha chiesto quanti materiali avesse distribuito. Shu gli ha chiarito i fatti sul Falun Gong e si è rifiutata di firmare i documenti del caso. Intorno alle 17:00 di quel pomeriggio è tornata a casa.

Il 16 ottobre Zhan e due ufficiali sono andati a casa di Shu Yulian a Hefei a circa 110 miglia (177 chilometri) da Anqing e le hanno chiesto quanti materiali avesse distribuito. L'interrogatorio ha causato un'enorme pressione mentale a Shu, facendole salire pericolosamente la pressione sanguigna. La polizia è rimasta a casa sua per più di due ore e, nonostante avesse avuto le vertigini, l'hanno costretta a firmare il verbale dell'interrogatorio.

A novembrela polizia ha presentato il caso delle due sorelle, alla Procura della contea di Taihu. Sono state presto incriminate ed i loro casi sono stati inoltrati al tribunale della contea di Taihu.

Il 16 marzo di quest’anno le due sorelle sono state processate: Shu Yulan è stata condannata ad un anno e mezzo di carcere, e Shu Yulian ad un anno di libertà vigilata.

Dopo il processo, Shu Yulan è stata riportata in custodia. Dopo che il centro di detenzione si è rifiutato di accettarla di nuovo a causa dell’ipertensione, la sera stessa la polizia l'ha rilasciata. Shu Yulan ha fatto appello al verdetto, ma all'inizio di maggio il giudice Zhang Yingte del tribunale di Taihu, l'ha convocata alla stazione di polizia, annunciandole che avevano deciso di confermare il suo verdetto originale.

Il 22 luglio l'ufficiale di polizia Zhan Wei ha chiamato di nuovo Shu e le ha chiesto di andare alla stazione di polizia per valutare se potesse scontare la pena fuori dal carcere. Lei ci è andata, ma si è sentita dire che non era qualificata per scontare la pena fuori dal carcere. Lo stesso giorno, nonostante la sua pressione alta, è stata portata direttamente nel centro di detenzione di Anqing.

Prima dell'ultimo episodio di persecuzione Shu, per evitare di essere ancora perseguitata, è stata costretta a vivere con suo figlio disabile mentale per sette anni lontano da casa.

La praticante ha detto che la pratica del Falun Gong le ha curato molti disturbi. Ancora più importante, quando nella sua vita ha perso ogni speranza, il Falun Gong le ha dato la forza di prendersi cura di suo figlio e di sua suocera disabile, per quasi dieci anni.

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