(Minghui.org) Un vulcano sottomarino al largo di Tonga è esploso la sera del 14 gennaio scorso, innescando un’allerta tsunami in diverse isole del Pacifico meridionale, compreso l'arcipelago giapponese.

Una delle più grandi eruzioni vulcaniche a Tonga negli ultimi decenni

Il 14 e 15 gennaio, un vulcano sottomarino vicino al largo del regno di Tonga, nell'isola del Pacifico meridionale, ha eruttato due volte, provocando onde anomale, intorno alle 17:00. La capitale del Paese, Nuku'alofa, e altre città sono state ricoperte di cenere vulcanica. L'elettricità si è interrotta in tutto il paese e anche le comunicazioni telefoniche e le utenze domestiche sono state sospese.

La massiccia eruzione, nota come Hunga Tonga-Hunga Haapai, si è verificata a circa 65 chilometri a nord di Nuku'alofa.

Eruzione del vulcano Tonga (da Internet)

Il vulcano ha eruttato per la prima volta venerdì 14 gennaio, con una seconda eruzione il sabato alle 17:26 ora locale, secondo quanto ha riferito Radio New Zealand (RNZ).

La seconda eruzione è durata almeno otto minuti, e un forte boato simile a un tuono è stato avvertito anche alle isole Fiji, a 800 chilometri di distanza.

Il 15 gennaio, le grandi onde hanno attraversato la costa di Nuku'alofa e si sono riversate sulle strade costiere, inondando le case. Il re Tupou VI di Tonga è stato evacuato dal palazzo e la gente si è rifugiata sulle alture circostanti.

Le immagini satellitari hanno mostrato un'enorme nuvola di cenere ed onde d'urto che si sono diffuse congiuntamente all'eruzione. Il servizio geologico di Tonga ha affermato che i gas, e il fumo carico di cenere sono stati emessi dal vulcano fino a 20 chilometri di distanza.

A livello locale è stato osservato uno tsunami alto 0,8 metri e conseguentemente è stato diramato un allarme di pericolo per le isole Fiji e Samoa, e la vicina Tonga. Gli stessi avvisi sono stati emessi anche per la costa occidentale degli Stati Uniti e lo Stato delle Hawaii, la Columbia Britannica, il Canada e l'Isola del Nord della Nuova Zelanda.

Al momento della stesura dell’articolo, l'Australia Bureau of Meteorology ha mantenuto un avviso di minaccia marina per alcune zone del Queensland, New South Wales, Victoria e Tas.

L'Agenzia nazionale per la gestione delle emergenze della Nuova Zelanda, a 2.300 km da Tonga, ha scoperto che mareggiate insolite, potenti e imprevedibili erano al largo della costa settentrionale e orientale dell'Isola del Nord del Paese.

Shane Cronin, un esperto di vulcani presso l'Università di Auckland in Nuova Zelanda, ha detto alla testata giornalistica BBC di ritenere che l'eruzione sia la più grande degli ultimi tre decenni: “La situazione più eclatante è stata la rapidità e la violenza con cui si è diffuso. Sicuramente è almeno una delle eruzioni più rilevanti dell'ultimo decennio”.

Il Giappone lancia l'allerta tsunami

Uno tsunami di 1,2 metri si è verificato alle 23:55 ora locale di sabato 15 gennaio a Kagoshima, in Giappone, e un'onda alta 3 metri è apparsa lungo la costa. L'Agenzia meteorologica giapponese ha emesso un avviso di pericolo per alcune zone costiere alle prime luci dell’alba del 16 gennaio.

Questo è il primo allarme tsunami in Giappone dal novembre 2016. Un’onda di 1,1 metri è stata osservata al porto di Kuji, nella prefettura di Iwate, alle 2:26 del 16 gennaio, e il livello della marea era ancora in aumento. L'Agenzia meteorologica ha quindi emesso un avviso tsunami per la prefettura di Iwate prima delle 3:00.

L'Agenzia meteorologica giapponese ha anche avvertito dei ripetuti arrivi di onde anomale ed ha esortato i residenti locali a rimanere in aree sicure fino alla revoca dell'allarme. Alle 4:00 del 16 gennaio, non erano state ricevute segnalazioni ufficiali di vittime.

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