(Minghui.org) Saluti, Maestro! Saluti, amici praticanti!

Ho iniziato a praticare la Falun Dafa con mia madre quando avevo 10 anni; ogni giorno facevamo gli esercizi e studiavamo gli insegnamenti della Fa, ed eravamo molto diligenti. Durante gli anni delle scuole medie, studiavo la Fa a fasi alterne, raramente comunicavamo con altri praticanti e coltivavamo da sole.

Quando ero all’università, un’amica praticante mi ha chiesto se avessi voluto imparare a impaginare i giornali, dicendomi che avrebbe potuto insegnarmelo. Dato che mi stavo specializzando in graphic design, pensavo che non sarebbe stato troppo difficile. Ho iniziato a fare art design per i media della Dafa. Dopo la laurea, ho iniziato a lavorare con i media nel design audiovisivo.

Sebbene cercassi di migliorare le mie capacità professionali, avevo troppi pensieri negativi e la mia coltivazione non era solida, il che mi impediva di stare al passo con il progresso della rettifica della Fa. Raramente consideravo gli aspetti del mio lavoro o le situazioni degli altri praticanti con i pensieri retti di un coltivatore, e quando le finanze hanno iniziato a scarseggiare ho abbandonato il progetto.

Gli attaccamenti nascosti sono emersi

Avevo partecipato ai progetti della Dafa per molti anni ed ero arrivata al punto in cui volevo andare a lavorare per una azienda della società comune: volevo mettere alla prova le mie capacità. Ho cercato un lavoro nel settore della progettazione audiovisiva. Con mia grande sorpresa, ne ho trovato subito uno, e anche ben retribuito. Il capo stava creando un canale sull’alimentazione. Ho accettato il posto. Siccome né io né gli altri della mia squadra avevamo molta esperienza in audiovisivi online, tutti avevamo molto da imparare.

Durante i primi tre mesi, la maggior parte delle volte tornavo a casa quasi a mezzanotte. Sentivo che la mia conoscenza era limitata e facevo del mio meglio per imparare il lavoro. Speravo solo che il canale potesse essere rapidamente attivato e funzionante; ansia e inquietudine mi accompagnavano quotidianamente. Ero molto apprezzata dal capo, e questo mi motivava a ricercare una carriera di successo, oltre che fama e fortuna; gli attaccamenti che prima pensavo di non avere sono affiorati tutti.

Il Maestro l’ha indicato:

“I giovani si controllano ancor meno facilmente. Si vede che si comportano bene nella vita quotidiana e nella società della gente comune e che badano poco alla fama e ai soldi, quando non hanno un talento particolare. Ma quando hanno qualcosa che li distingue dai loro pari, tendono a essere influenzati dalla fama e dal denaro. Pensano di aver ancora molti anni da vivere e si danno un gran da fare per farsi strada e per realizzare gli obiettivi della gente comune”. (Terza lezione; Zhuan Falun)

Il desiderio di creare un canale eccellente mi ha assorbito completamente e durante la notte la mia mente era occupata da pensieri rivolti a come progredire più rapidamente. Studiavo a malapena la Fa e non facevo gli esercizi: avevo quasi dimenticato di essere una praticante della Dafa.

Una domenica sera, tre dita della mia mano destra improvvisamente si sono irrigidite e non riuscivo più a muoverle, qualcosa di simile ai sintomi di un mini-ictus. Mi sono fatta prendere dal panico e ho inviato immediatamente pensieri retti per eliminare l’interferenza. Dopo un’ora circa la mano è tornata alla normalità.

In quel momento, mi sono chiesta se il Maestro mi stesse dando un suggerimento e mi sono accorta che la mia spasmodica ricerca di fama e fortuna mi stava controllando: stavo dedicando la mia vita al lavoro per raggiungere certi obiettivi. La cosa più preoccupante era che il mio desiderio di voler coltivare si stava indebolendo sempre di più.

Lavorando in un ambiente ordinario ed essendo esposta a una gran quantità di relazioni complicate e caotiche tra uomini e donne, ero infelice e mi sentivo impotente. Non avevo pensieri retti abbastanza forti per cambiare l’ambiente. Ero grata alla mia compagna di stanza, un’amica praticante, che spesso mi avvisava quando mi perdevo nel mondo ordinario. Altrimenti non mi sarei resa conto che i miei valori erano influenzati dalle attività mondane e che inconsapevolmente mi stavo allontanando sempre di più dalla coltivazione.

Dopo molte difficoltà e riflessioni, il mio lato lucido mi ha ricordato che la rettifica della Fa era arrivata alla sua fase finale e che l’avevo trascurata per tutti questi anni: “Quando dovrei cominciare a coltivare veramente me stessa? Quando sarei stata più diligente?” Ho deciso di lasciare il lavoro e mi sono imposta di ritornare sul sentiero della coltivazione il più presto possibile.

Lavorando ad un progetto della Dafa i pensieri negativi si rafforzano

Nel dicembre 2019 sono entrata a lavorare a NTDTV Asia Pacific. In quel periodo lavorando, sentivo di far parte di un progetto per convalidare la Fa. Era un buon ambiente di coltivazione, e tutti studiavano la Fa, facevano gli esercizi e condividevano insieme, tutto questo avrebbe dovuto aiutarmi a migliorare la mia coltivazione; solo in seguito ho capito che non importava dove mi trovassi, solo io sono responsabile della mia coltivazione e non posso fare affidamento sull’ambiente. Un praticante dovrebbe coltivare attivamente, non passivamente.

Nel luglio 2020, oltre al canale di medicina tradizionale cinese (MTC) che trasmettevamo, la responsabile mi ha assegnato la gestione di un canale di viaggi; contemporaneamente dovevo anche formare un nuovo arrivato. Ero sotto pressione ogni giorno. Infatti, quando ho iniziato ad addestrare il neo assunto, mi sentivo sopraffatta dal carico di lavoro, che comprendeva: insegnargli le competenze sul software, assisterlo nel completare le miniature dei filmati e nello stesso tempo, occuparmi delle entrate del canale di MTC.

Non mi aspettavo che la responsabile volesse che addestrassi un altro nuovo dipendente. Le ho detto che non potevo assisterne un altro e le ho chiesto di trovare un’altra persona che lo facesse. Lei mi ha semplicemente consigliato di ampliare le mie capacità e di assumere il compito di formare le persone.

Ero piuttosto arrabbiata dopo questo scambio verbale. Pensavo che non avesse capito che avevo deciso di parlarle perché non potevo più gestire tutto, sembrava che non le importasse di me e di quanto fossi sovraccarica di impegni; era decisa a forzarmi ad assumere ulteriori responsabilità. Senza rendermene conto ho sviluppato sentimenti negativi e rancore nei suoi confronti.

Il risentimento è un enorme ostacolo sul proprio percorso di coltivazione

Quando ho raccontato il fatto alla mia compagna di stanza e che non ero a mio agio con la decisione della responsabile, lei mi ha subito fermata: “Ti stai lamentando di nuovo”. Mi ha convinta a lasciar perdere e a smettere di recriminare. Ero scioccata: pensavo che stessi solo parlando dei fatti e di come mi sentivo. Perché lei lo percepiva come una lamentela?

Dopo essermi guardata dentro, mi sono resa conto che questo era il modo in cui avevo sempre parlato alla mia famiglia, agli amici e ai colleghi. Ci ero abituata e non ero nemmeno consapevole di recriminare. Sono rimasta scioccata nel vedere il mio problema e che non stavo valutando le cose in base alla Fa.

Un’altra volta, mentre le raccontavo l’operato della mia responsabile, la mia compagna di stanza ha espresso il suo parere dicendomi che percepiva in me un forte risentimento nascosto. Sono rimasta di nuovo molto sorpresa. Mi sono chiesta perché avrebbe dovuto pensarlo; mi lamentavo così tanto? Forse il Maestro ha visto che la mia illuminazione era tanto scarsa che ha fatto in modo che la mia compagna di stanza me lo ricordasse. Ho cominciato a realizzare che grande ostacolo fosse il risentimento per la mia coltivazione.

Il Maestro ha detto:

“La natura di Budda di un essere umano è Shan, e si manifesta come benevolenza, pensare agli altri prima di agire e capacità di sopportare le sofferenze. La natura demoniaca di un essere umano è la malvagità, e si manifesta con l’uccisione, furto e rapina, egoismo, pensieri perversi, seminare discordia, creare guai diffondendo dicerie, gelosia, malvagità, ira, pigrizia, incesto e così via.” (“Natura di Budda e natura demoniaca”; Elementi essenziali per un ulteriore avanzamento

)

Ho cominciato a rendermi conto che questa propensione al lamentarsi era molto malvagia. Quando ero piccola le vecchie forze avevano instillato questo tipo di pensiero nella mia famiglia: non si rendevano conto che ero una lagna e che ne ero contaminata.

Anche se ho ottenuto la Fa in età molto giovane, non coltivato in modo solido. Non sapevo come guardarmi dentro; spesso guardavo all’esterno e mi lamentavo quando mi imbattevo in certe situazioni e facevo commenti sugli altri con un atteggiamento altezzoso e naturalmente vedevo solo i loro difetti; non riuscivo a capirli con un cuore gentile e compassionevole, e ancora peggio, pensavo di essere molto più completa e migliore di loro. Dietro c’era l’incapacità di apprezzare e accettare l’altra persona, tutto aggravato da un senso di invidia.

Una sera, mentre facevo la doccia, la pressione dell’acqua si è abbassata improvvisamente ed ho pensato: “Chi altro la sta facendo? Perché si prende la mia acqua calda? L’ho accesa prima io!” In quell’occasione mi sono accorta che la propensione a lamentarsi non si manifestava solo se qualcuno o qualcosa non mi piaceva, ma esisteva nel mio campo dimensionale. Mi lamentavo ogni volta che incontravo qualcosa che non era di mio gradimento; anche quando non aveva niente a che fare con l’altro, c’erano semplicemente troppe cose che non potevo accettare, quindi esplodevo.

Lamentarsi porta con sé anche l’idea negativa di seminare discordia e incitare alla disinformazione. Se una persona non riesce a valutare le cose in modo razionale e oggettivo, ma lo fa con una mentalità negativa e si lamenta, allora si potrebbero anche causare pregiudizi e distorsioni nella comprensione delle cose? Le mie parole negative, se ascoltate da una persona non completamente lucida, avrebbero potuto indurre a fraintendimenti; in questo caso, non stavo forse creando disordine, seminando discordia e generando karma? La reazione a catena che si genera con la lamentela è enorme, non solo colpisce i praticanti, ma danneggia anche gli altri.

La sostanza oscura delle lamentele e del risentimento mi ha seguita per 30 anni, non ho prestato attenzione ad eliminarla con pensieri retti e questo ha portato la mia coscienza principale a soccombergli.

D’ora in poi, ogni volta che avrò in mente una lamentela, cercherò di rifiutarla e non la prenderò come il mio vero sé, la rimuoverò strato dopo strato; anche se sarà difficile da fare e potrei avere delle battute d’arresto.

Quando la pandemia è dilagata a maggio di quest’anno a Taiwan, la maggior parte di noi ha lavorato da casa. Poiché vivo vicino all’azienda, andavo in ufficio come al solito. Mi sono resa conto che il risentimento mi rendeva infelice ed ero in uno stato depressivo da molto tempo. Il tempo trascorso in quei mesi l’ho usato per rievocare il risentimento che è riaffiorato di nuovo al lavoro, e mi sono guardata dentro sempre più a fondo per scoprire perché fossi l’unica a provare tanto risentimento verso la responsabile.

Come fanno gli altri colleghi ad andare d’accordo con i loro responsabili? Non sembra siano scontenti o rancorosi. E perché ogni volta che mi veniva assegnato del lavoro extra la mia attenzione si riversava sempre e solo su quello? Questi pensieri erano immaturi, molto egocentrici ed egoisti. Non mi importava quanto facessi bene il mio lavoro o del mio ruolo nel salvare veramente tutti gli esseri, mi concentravo solo sul fatto che la mia responsabile non fosse più premurosa nei miei confronti e mi costringesse a lavorare così tanto.

Il Maestro vuole che salviamo tutti gli esseri senzienti, che mettiamo gli altri al primo posto e che valutiamo le cose con pensieri retti. Perché provo così tanto dolore quando gli altri vogliono che io dia un po’ più del mio tempo personale? Questa mentalità è veramente egoista ed è lontana dallo standard di un discepolo della Dafa che il Maestro ci richiede.

Ho realizzato che non è sufficiente lavorare in un progetto della Dafa; non sarò in grado di salvare gli esseri senzienti se il mio cuore non sarà puro, perché è come essere una persona comune che fa il lavoro della Dafa. Ricordo a me stessa di essere rispettosa degli altri e gentile, anche se il loro comportamento in quel dato momento non mi piace, devo comunque rispondere con gentilezza.

Ogni volta che sorge una lamentela, la respingo, la separo dal mio vero essere e nego questo pensiero negativo. Cerco di trasformarla in una cosa più positiva, pensando a come posso migliorare la situazione, in modo che la mia coscienza principale non sia manipolata dal risentimento. Dopo alcuni mesi di impegno minuzioso, ho percepito che nel mio campo c’erano molte meno sostanze rancorose. Gradualmente stavo iniziando a guardare gli altri con gentilezza e ad apprezzarli, e una grossa fetta di quella sostanza che da tempo mi causava stanchezza fisica e depressione era sparita! Tutto il mio corpo si sentiva molto più leggero.

Qualunque cosa accada a un coltivatore è buona

Dopo un anno, il neo assunto che ho formato, investito di molti compiti, è stato in grado di aiutare il canale di MTC. Grazie al suo operato, posso ottimizzare altre questioni che hanno a che fare con il canale, e lui è disposto ad incrementare il suo aiuto. Quello che all’inizio era stato difficile per me, nel giro di un anno si è trasformato in un dono.

Proprio come ha detto il Maestro:

“Tutte le vostre esperienze durante la vostra coltivazione - sia quelle buone che quelle cattive - sono tutte buone, poiché accadono soltanto perché state coltivando.”(“Alla Conferenza della Fa di Chicago”; Elementi essenziali per un ulteriore avanzamento III

)

Questa volta l’ho sperimentato davvero! Grazie, Maestro, per averla organizzata! Apprezzo anche la mia responsabile per aver avuto fiducia nelle mie capacità e per avermi affidato importanti responsabilità.

Osservazioni conclusive

Mi vergogno di dire che ho ottenuto la Fa da più di 20 anni, ma ho perso molto tempo prezioso. Grazie, compassionevole Maestro per non avermi abbandonata e per avermelo ricordato ripetutamente.

La coltivazione è veramente la cosa più seria dell’universo. Questa è una cosa che ho sempre saputo, ma che non avevo capito veramente fino ad ora. Ci sono ancora così tanti esseri che aspettano di essere salvati. Devo essere più diligente, imparare e comprendere bene la Fa e prenderla sempre come maestro, per svolgere un ruolo attivo nel salvare tutti gli esseri. Grazie, Maestro, per la tua grazia salvifica.

Questa è la mia comprensione al mio livello, per favore, fate gentilmente notare qualsiasi cosa non appropriata.

Grazie, Maestro! Grazie, amici praticanti!

(Presentato alla Conferenza di condivisione delle esperienze della Falun Dafa di Taiwan 2021)