(Minghui.org) Secondo i familiari di Wang Yihong che, nel 2019, le hanno fatto visita nel carcere femminile della provincia dell'Heilongjiang, la donna di quarantasette anni, che sta scontando una pena di dieci anni per aver praticato il Falun Gong, soffre di dolori al petto e di un'ernia del disco lombare, come conseguenza delle torture subite. Non è chiaro se, a distanza di tre anni, si trovi ancora nelle medesime condizioni.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Arresto e condanna

Il 9 ottobre 2017 la signora Wang, residente ad Harbin, nella provincia dell'Heilongjiang, è stata arrestata insieme a più di cinquanta praticanti. La polizia li ha accusati di aver presentato denunce penali contro Jiang Zemin, l'ex leader del partito comunista che ha ordinato la persecuzione del Falun Gong. Prima di procedere agli arresti gli agenti hanno tenuto sotto controllo, per mesi, i loro cellulari e la loro vita quotidiana.

Poiché Wang è una madre single, il suo arresto ha lasciato i suoi due figli in una situazione difficile. Sua figlia aveva appena iniziato la scuola superiore e suo figlio, all'epoca quindicenne, era disabile mentale e non parlava.

Inizialmente la donna si è rifiutata di aprire la porta alla polizia, ma gli agenti hanno danneggiato lo spioncino della porta e hanno provato lo stesso a entrare. Dopo ore di stallo Wang è stata costretta ad aprire e gli agenti si sono precipitati all'interno dell'appartamento, mettendo tutto sottosopra. Le sono stati confiscati i libri del Falun Gong, un computer e due stampanti.

Il 3 agosto 2018 Wang e altri quattro praticanti, Wang Xiaohui, Wen Shuangling, Han Entong e Ran Lingjun, sono stati processati dal tribunale del distretto di Daoli. Mentre venivano portati in aula, tutti sono stati costretti a indossare cappucci neri in testa, ed erano incatenati e ammanettati..

Nel settembre 2018 il giudice ha condannato Wang a dieci anni di pena detentiva. Al signor Ran sono stati dati tre anni e gli altri tre praticanti sono stati condannati a due anni ciascuno.

Torturati in prigione

Il 9 ottobre 2018 Wang è stata portata nella prigione femminile della provincia dell'Heilongjiang, nota per le torture alle praticanti del Falun Gong. Dopo tre mesi nel reparto di "addestramento intensivo", è stata trasferita nell'undicesimo reparto, dove è stata costretta a lavorare senza retribuzione, a volte fino a mezzanotte. In seguito è stata trasferita nell'ottavo reparto.

All'inizio del 2019, quando i suoi familiari le hanno fatto visita, Wang ha chiesto loro di depositare 3.000 yuan(circa 430 euro)per le sue necessità quotidiane. Ha raccontato di avere dolori al petto e un'ernia del disco lombare, causati dall'essere stata costretta a stare seduta, per mesi, su un piccolo sgabello, senza potersi muovere, per molte ore al giorno. Sospettava anche di avere un'escrescenza anomala nel petto che le provocava dolore. Non è chiaro se le sia mai stato permesso di essere visitata da un medico.

Rievocazione della tortura: Seduta su un piccolo sgabello

Inizialmente la prigione non aveva posto limiti alle sue spese mensili, ma in seguito ha fissato un tetto massimo di 120 yuan (circa 17 euro), impedendole di fatto di acquistare qualsiasi cosa, tranne gli articoli più essenziali.

La prigione ha vietato ai familiari di farle visita, adducendo come scusa la pandemia, e le permette di telefonare a casa solo una volta al mese. Non sono disponibili altri dettagli sulla sua attuale situazione.

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