(Minghui.org) Il 16 ottobre si è aperto il 20° Congresso nazionale del Partito Comunista Cinese (PCC). Nei due mesi che precedono il Congresso, il PCC ha intensificato la persecuzione nei confronti dei praticanti del Falun Gong, nel tentativo di garantire la “stabilità” e di impedire loro di appellarsi al diritto di libertà di credo. Tra i responsabili ci sono agenti di polizia, funzionari del Comitato per gli affari politici e legali (PLAC) e di altre agenzie governative, nonché dei comitati di quartiere.

I molestatori si sono recati nelle case dei praticanti cercando di scattare foto, di girare video e hanno provato a prendere le impronte digitali ai praticanti. Nonostante le minacce e le pressioni delle autorità affinché rinunciassero alla loro fede, i praticanti sono rimasti calmi e hanno continuato a sostenere i principi di verità, compassione e tolleranza. Alcuni familiari si sono schierati al loro fianco per opporsi alla persecuzione e diversi agenti di polizia hanno ammesso di non voler molestare i praticanti, tuttavia dovevano seguire gli ordini dei loro superiori.

Di seguito sono riportati alcuni casi recenti di molestie nei confronti dei praticanti del Falun Gong.

Contea di Cang, provincia dell’Hebei

Zhang Xiuhua risiede a Daguanting, nella contea di Cang, nella provincia dell’Hebei. Alle 11:00 del 23 settembre due agenti della stazione di polizia locale si sono presentati a casa sua mentre lei e la figlia stavano riordinando il giardino. Un agente ha chiesto: “Sei tu Zhang Xiuhua? Siamo qui per controllarti”. Prima che lei rispondesse l'altro agente ha acceso la sua videocamera e ha iniziato a registrare.

Sia Zhang che la figlia hanno cercato di fermarli.

Un agente ha detto: “Questo è il nostro lavoro, potete filmare anche noi e potete anche farci causa”.

Zhang ha chiesto di vedere i loro documenti ma gli agenti si sono rifiutati e le hanno chiesto di “collaborare al loro lavoro”.

Zhang ha risposto che non poteva: “Non mi avete detto di cosa avete bisogno, vi siete presentati e avete iniziato a filmare, non è così che funziona, abbiamo i nostri diritti”.

L’agente ha risposto: “Va bene, allora ce ne andiamo ma non potrai scappare, perché sei sulla nostra lista”.

Un episodio simile è accaduto a Meng Xianghong, un’altra praticante della città di Daguanting. Tre agenti della stazione di polizia locale si sono recati sul suo posto di lavoro.

Uno degli agenti ha detto: “Sei ancora sulla nostra lista, dobbiamo sapere se pratichi ancora il Falun Gong, se non lo fai più ti cancelleremo dalla lista”.

Meng ha detto: “Potete rimuovere il mio nome, dopotutto se pratico o meno il Falun Gong è una mia libertà personale”. Ha spiegato agli agenti che la Costituzione cinese garantisce la libertà di credo ma, nel corso degli anni, la polizia di tanto in tanto ha continuato a molestare lei e la sua famiglia. La praticante ha aggiunto: “Una volta persino mio marito, che non è un praticante, è stato trattenuto con me in un centro per il lavaggio del cervello, lasciando il nostro bambino in età prescolare incustodito a casa. Ho chiesto a mio marito di tornare a casa per prendersi cura di nostro figlio, ma le guardie non gliel’hanno permesso”.

Un agente ha detto: “Che ne dite di andare da qualche parte a parlarne?”. Meng sapeva che probabilmente lui non voleva che i suoi colleghi assistessero a questa persecuzione. La donna ha risposto: “No, non andrò da nessuna parte perché non ho fatto nulla di male”.

Gli agenti l’hanno comunque filmata e fotografata prima di andarsene.

Anche diversi praticanti del villaggio di Panghe, a Jiuzhou, nella contea di Cang, sono stati molestati, tra cui Wang Fengjie, Xu Lisen, Pang Xinran e Xu Kai. Una volta arrivati a casa loro gli agenti hanno immediatamente scattato delle foto e, quando i praticanti hanno cercato di fermarli, gli agenti hanno detto che non avevano scelta. Un ufficiale ha riferito: “I funzionari superiori ci hanno ordinato di farlo, dobbiamo scattare delle foto per mostrare che siamo stati qui a farvi visita”.

Un praticante ha invitato gli agenti a entrare per una chiacchierata e, durante la conversazione, un ufficiale di polizia ha detto di aver capito che il PCC è marcio fino al midollo.

Città di Liaocheng, provincia dello Shandong

Il 12 agosto scorso dodici praticanti del Falun Gong nel distretto di Chiping a Liaocheng, nella provincia dello Shandong, sono stati arrestati da agenti dell'Ufficio per la sicurezza interna del distretto di Chiping e della stazione di polizia di Zhenxing. Sette di questi praticanti sono stati rilasciati due giorni dopo, mentre gli altri cinque sono stati detenuti per venti giorni prima di essere rilasciati sotto “sorveglianza residenziale”, una forma di arresto domiciliare.

Il 7 ottobre Wang Changsong e Yan Ming dell'Ufficio per la sicurezza interna del distretto di Chiping hanno chiamato nuovamente i cinque praticanti convocandoli alla stazione di polizia di Zhenxing. I praticanti hanno colto l'occasione per chiarire la verità riguardo al Falun Gong, e si sono rifiutati di rispondere a qualsiasi domanda durante l'interrogatorio. Alla fine tutti e cinque sono tornati a casa sani e salvi.

Città di Yingkou, provincia del Liaoning

Recentemente alcuni agenti di polizia e membri dei comitati di quartiere di Yingkou, nella provincia del Liaoning, hanno molestato i praticanti locali del Falun Gong, con la scusa di garantire la stabilità in vista del 20° Congresso nazionale del PCC. Con macchine fotografiche in mano o appese al collo, la polizia ha fotografato i praticanti presi di mira non appena arrivati nelle loro case.

Diversi praticanti hanno detto loro che questa era una grave violazione dei diritti dei cittadini e hanno ribaltato la situazione fotografando gli agenti.

Un praticante ha detto: “So che probabilmente avete scattato le foto perché i funzionari superiori vi hanno chiesto di farlo, ma è comunque sbagliato, quindi pubblicherò le vostre foto su internet perché tutto il mondo le veda, così tutti sapranno che avete partecipato alla persecuzione”. Gli agenti di polizia si sono fermati e il praticante ha colto l'occasione per sfatare la propaganda diffamatoria del PCC nei confronti del Falun Gong.

Alcuni agenti non solo hanno scattato foto ai praticanti, ma hanno anche chiesto le loro firme. I praticanti hanno spiegato loro che questo era sbagliato e che i praticanti sono persone innocenti che seguono i principi di verità, compassione e tolleranza per essere buoni cittadini. Tuttavia gli ufficiali hanno continuato a dire loro di non uscire durante il 20° Congresso nazionale del PCC, e diversi agenti hanno persino effettuato telefonate a distanza per molestare i familiari dei praticanti che vivevano fuori città.

Gli agenti di polizia coinvolti nelle molestie provenivano dalla stazione di polizia di Jianfeng (nel distretto di Zhanqian), da quella di Wutaizi (nel distretto di Xishi) e dall’Ufficio per la sicurezza interna del distretto di Xishi.

Contea di Yanshan, provincia dell’Hebei

Dal 20 luglio di quest'anno le autorità della contea di Yanshan hanno perseguitato i praticanti locali almeno quaranta volte; l’hanno fatto attraverso l'Ufficio per la sicurezza interna di Yanshan e le stazioni di polizia locali.

Alcuni ufficiali hanno chiamato i praticanti chiedendo loro se praticassero ancora il Falun Gong, alcuni hanno chiamato i loro familiari chiedendo loro numeri di telefono e fotografie, alcuni si sono recati a casa dei praticanti per fotografarli e chiedere se praticassero ancora il Falun Gong; alcuni hanno persino fatto irruzione nelle loro case senza permesso e hanno scattato foto a caso. Gli ufficiali hanno anche ordinato ai praticanti di firmare documenti per rinunciare al loro credo, minacciando di mettere a rischio l’istruzione o il lavoro dei loro figli o nipoti se si fossero "rifiutati di cooperare".

Contea di Fenxi, provincia dello Shanxi

In vista del 20° Congresso nazionale del PCC la polizia e i membri dei comitati di quartiere della contea di Fenxi hanno recentemente molestato più di dieci praticanti del Falun Gong.

Il 28 settembre Hao Lili, del Comitato di quartiere di Funan, e due agenti della stazione di polizia della città di Yong’an si sono recati a casa della praticante Li Yuanlan. Poiché Li non era in casa si sono recati a casa della sua vicina per chiedere dove si trovasse; un'altra praticante si trovava lì per caso e hanno cercato di fotografarla, e se ne sono andati quando la praticante ha detto loro che ciò costituiva una violazione dei suoi diritti personali.

Città di Dashiqiao, provincia del Liaoning

Dall'inizio di ottobremolti praticanti del Falun Gong della città di Dashiqiao, nella provincia del Liaoning, sono stati molestati in vista del 20° Congresso nazionale del PCC.

Quando gli agenti di polizia sono arrivati a casa dei praticanti con i membri del comitato di quartiere, alcuni praticanti si sono rifiutati di farli entrare, dicendo loro che tali molestie erano illegali. Prima di andarsene alcuni agenti li hanno fotografati fuori dalla porta.

Diversi praticanti hanno cercato di chiarire la verità ai responsabili, ma la polizia si è rifiutata di ascoltare e se ne è andata. Alcuni agenti hanno chiamato i familiari chiedendo foto dei praticanti scattate a casa e un agente ha detto: “Dato che il Congresso nazionale del PCC si sta avvicinando abbiamo ricevuto l'ordine di ottenere una foto di ogni praticante per dimostrare che era a casa”.

Città di Harbin, provincia dell’Heilongjiang

Guo, un ufficiale della stazione di polizia di Haxi, ad Harbin, nella provincia dell’Heilongjiang, ha recentemente chiamato la praticante Lin Xuejun, dicendole che era importante "garantire la stabilità", dato che il 20° Congresso nazionale si stava avvicinando.

Lin ha spiegato: “Il Congresso nazionale non ha nulla a che fare con i praticanti del Falun Gong che, seguendo i principi di verità, compassione e tolleranza, sono diventati persone migliori, ed hanno un'influenza stabilizzante sulla società. Se non ci fosse stata la persecuzione, la nostra società sarebbe stata decisamente migliore rispetto a quella attuale”.

La persecuzione del Falun Gong da parte del PCC dura da ventitré anni, è iniziata nel luglio 1999. Negli ultimi anni il PCC ha intensificato la repressione attraverso varie campagne e ora il 20° Congresso nazionale del PCC è diventato un altro pretesto per le autorità per perseguitare i praticanti.

La nostra società ha bisogno di più persone buone ed è sbagliato per il PCC reprimere i praticanti innocenti del Falun Gong solo perché vogliono essere cittadini migliori. Aiutare i praticanti a garantire il loro diritto alla libertà di credo e respingere il PCC non sarà di beneficio soltanto a loro, ma anche a tutte le persone e alle generazioni future.