(Minghui.org) Il 27 dicembre 2021, Li Shunhua, una donna di 82 anni della città di Maoming nella provincia del Guangdong, è stata processata per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal 1999 dal regime comunista cinese. I suoi due avvocati per difenderla hanno presentato una dichiarazione di non colpevolezza.
Alle 7 del mattino del giorno dell'udienza, gli ufficiali della stazione di polizia di Zhanqian, sono andati a casa della praticante e l'hanno portata al tribunale distrettuale di Maonan. Il figlio e la figlia di Li, intimiditi dall'Ufficio 610, non sono andati con lei.
I due avvocati di Li sono arrivati in tribunale alle 8:40 per il controllo di sicurezza. L'ufficiale giudiziario ha deliberatamente ritardato il processo e ha trascorso più di un'ora a cercare i loro oggetti personali. A un certo punto, un membro dello staff donna ha affermato che agli avvocati non era permesso portare i loro computer in aula e i legali l'hanno subito contestata dicendogli che non esisteva una regola che afferma una cosa del genere. Un altro membro del personale maschile si è poi avvicinato e ha fatto segno alla donna di andarsene.
Il presidente della Corte, Tan Wei, e il vicepresidente della corte, soprannominato Ruan, hanno inoltre chiesto agli avvocati se potevano usare i computer forniti dalla corte, ma gli avvocati hanno insistito per usare i propri computer, nei quali avevano i documenti preparati per il caso. I giudici hanno chiarito che non volevano che gli avvocati registrassero l'udienza, impedendo loro così di portare in aula qualsiasi dispositivo elettronico, nemmeno un cavo di ricarica.
Gli avvocati si sono arrabbiati e hanno detto di conoscere un loro collega, Lu Tingge, al quale era stato affibbiato lo stesso trattamento, così l'udienza del caso rappresentato da Lu alla fine è stata annullata. Dopo diversi giri di trattativa, i giudici hanno consentito agli avvocati di utilizzare i propri computer, solo dopo aver coperto telecamere e microfoni con uno spesso nastro adesivo.
L'udienza è iniziata dopo le 10 del mattino ed è durata meno di due ore. Vi hanno partecipato i giudici Tan, He Xuejun e Zhou Jinfeng, nonché il cancelliere del tribunale Liu Dan. Alla sessione ha partecipato anche il procuratore Deng Jinli, della Procura distrettuale di Maonan.
Gli avvocati hanno sostenuto che non ci sono leggi in Cina che criminalizzino il Falun Gong e sebbene il pubblico ministero abbia accusato Li di aver minato le forze dell'ordine, non è riuscito a elaborare quale legge fosse stata minata e come fosse stata minata. Inoltre gli avvocati hanno aggiunto che due testimoni, Guo Weiqing e Zheng Caiqin, i due membri del personale del comitato residenziale incaricati di monitorare Li, non si sono presentati in tribunale per accettare il controinterrogatorio, rendendo così i loro programmi non validi. Quindi hanno chiesto l'assoluzione della loro assistita.
Il giudice Tan è stato inizialmente molto scortese con gli avvocati, ma è rimasto in silenzio durante la restante parte delle dichiarazioni di difesa degli avvocati.
Arresto e accusa
Durante la sua giovinezza Li Shunhua ha sofferto di reumatismi, questo gli ha causato la deformazione delle articolazioni, tra cui le due dita. Dopo aver compiuto 20 anni, ha sviluppato la nefrite e in seguito ha lottato contro la tubercolosi per altri sette anni. Crescendo, ha avuto molteplici problemi cardiaci, la sindrome di Meniere, la sciatica, la spalla congelata e molte altre malattie. La sua nefrite era così grave da portarla quasi all'uremia. Visitava i medici ogni settimana e ogni giorno, doveva prendere manciate di medicine. A causa delle sofferenze che pativa, aveva perso la speranza nella vita.
Nel settembre 1995, all'età di 55 anni, ha iniziato a praticare il Falun Gong e presto ha visto scomparire tutte le sue malattie.
Il 23 ottobre 2020, per non aver rinunciato alla sua fede, è stata arrestata e la sua casa è stata saccheggiata. Il giorno successivo, durante un esame fisico, Li è stata trovata affetta da pressione alta e una grave condizione cardiaca indotta dal disagio mentale dovuto alla persecuzione subita. Il dottore ha detto alla polizia che la sua vita poteva essere in pericolo in qualsiasi momento.
Lo stesso giorno, nonostante le sue condizioni, la polizia l'ha portata nel centro di detenzione n. 1 della città di Maoming. Le guardie hanno ordinato a un detenuto di monitorarla da vicino e di riferire loro se si fosse ammalata. Alle 16:00 del 26 ottobre 2020, il detenuto ha notato che il viso di Li era arrossato e lo ha riferito a una guardia che alle 23:00 l’ha rilasciata su cauzione.
Tornata a casa la praticante ha sofferto di un forte dolore allo stomaco. Per undici giorni ha avuto le viscere molli e il suo peso corporeo è sceso di oltre 9 chili.
Il 22 ottobre 2021 il pubblico ministero presso la Procura distrettuale di Maonan, l'ha incriminata con l'accusa di "aver minato le forze dell'ordine con un'organizzazione di culto", un pretesto comunemente usato per criminalizzare i praticanti del Falun Gong in Cina. L'accusa affermava che da quando lei aveva iniziato a praticare il Falun Gong, aveva attivamente promosso la pratica ad altri, in particolare tra il 2015 e il 2020 a Guo Weiqing e Zheng Caiqin.
Sia Guo che Zheng erano membri del Comitato Residenziale di Gaoliangnan. Entrambi, tra il 2015 e il 2020, hanno molestato Li Shunhua più volte e con l'ultima molestia avvenuta nel luglio 2020 le hanno ordinato di rinunciare al Falun Gong. Poiché la praticante è rimasta ferma nella sua fede è stata denunciata alla polizia che ha portato al suo arresto con conseguente incriminazione.
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