(Minghui.org) L'Ufficio 610 è stato istituito il 10 giugno 1999 su ordine dell'ex leader del Partito Comunista Cinese (PCC) Jiang Zemin, che ha promesso di sradicare il Falun Gong nel giro di tre mesi. L'agenzia segreta ha come unico scopo quello di eseguire l'ordine di Jiang di “rovinare la reputazione dei praticanti, distruggerli economicamente ed eliminarli fisicamente”. Attraverso l'apparato statale, l'Ufficio 610 centrale coordina filiali a tutti i livelli delle agenzie governative in tutto il Paese; ci sono filiali anche all'interno di alcune aziende. L'Ufficio 610 centrale e le sue agenzie di livello inferiore hanno ordinato alle forze dell'ordine, ai procuratori, ai magistrati e ad altri funzionari di molestare, detenere e torturare i praticanti. Hanno inventato bugie per diffamare il Falun Gong e incitare l'odio del pubblico nei suoi confronti. Oltre all'Ufficio 610, il Comitato per gli Affari politici e legali (PLAC), che soprintende alla pubblica sicurezza e alla magistratura, è un'altra agenzia extra-giudiziaria che ha il compito di attuare la politica persecutoria contro il Falun Gong. Ma come dice il vecchio proverbio “ciò che gira torna indietro”, i guadagni politici che i funzionari hanno ottenuto partecipando alla persecuzione, non sono arrivati senza alcun costo. Secondo i dati raccolti tra il 1999 e il 2020 da Minghui.org, un totale di 1.689 funzionari tra l'Ufficio 610 e il PLAC sono incorsi nella retribuzione karmica: qualcuno è stato rimosso dal suo ufficio, altri hanno accusato malattie terminali e altri ancora sono stati vittime di un qualche incidente. Quanto segue sono tre casi di retribuzione karmica verificatesi a Pechino, nella provincia del Gansu e nella provincia dell’Hunan.
Il capo della gestione globale del PLAC della provincia del Gansu muore per attacco cardiaco
Nel 2020, i funzionari della contea di Huining, provincia del Gansu, hanno seguito l'ordine del governo centrale di lanciare la “campagna zero praticanti”, come sforzo coordinato nel tentativo di costringere ogni praticante del Falun Gong nella lista nera del governo a rinunciare alla propria fede. Chen Cihang, l'allora capo della Gestione globale del PLAC della contea, ha partecipato attivamente alla campagna e non si è risparmiato nel perseguitare i praticanti. Nella campagna, la polizia e i funzionari di tutti i livelli governativi della contea hanno avviato la propaganda per diffamare il Falun Gong e i praticanti. Hanno minacciato i praticanti di perdere il lavoro, la pensione o l'istruzione, e di rovinare il matrimonio ai loro figli e di farli perdere il lavoro. Hanno interferito con ogni mezzo con la vita quotidiana dei praticanti cercando di costringerli a rinunciare alla loro fede. Un anno dopo, nel novembre 2021, Chen è morto di infarto all'età di quarantasette anni.
Il capo dell'Ufficio 610 nella città di Qianlianghu, nell’Hunan, muore per ictus
Nell'ottobre 2021 Yang Yu è morto di emorragia cerebrale all'età di quarantanove anni. Ha rivestito il ruolo di capo dell'Ufficio 610 e presidente del Congresso del popolo del municipio di Qianlianghu, città di Yueyang, provincia dell’Hunan. Prima di morire, ha fatto parte del Congresso del popolo del distretto di Junshan, a Yueyang. Yang una volta ha sospeso per un anno la pensione di una praticante del Falun Gong. La signora Zhou Langxiang non ha scoperto che la sua pensione era stata sospesa per diversi mesi fino a quando nel 2016 è andata in banca per prelevare dei contanti. Ha anche scoperto che dal suo libretto di accredito dello stipendio erano scomparsi oltre 10.000 yuan (circa 1.400 euro). Per chiedere la restituzione della pensione si è recata in vari uffici, ma senza successo. Dopo che, in seguito, le autorità hanno costretto suo marito a firmare una dichiarazione di rinuncia al Falun Gong a suo nome, l'allora neo capo dell'Ufficio 610 della città di Qianliang, aveva accettato di riattivarle il pagamento della pensione. Inoltre, Yang è stato anche responsabile di aver ordinato alle autorità cittadine di arrestare e torturare molti praticanti nei centri di lavaggio del cervello della città di Qianlianghu. La mattina del 12 maggio 2016 la polizia locale e Li Xudong, direttore della Divisione giudiziaria di Qianlianghu, hanno arrestato la signora Wang Ling nella propria casa nel villaggio di Sanfendian. L'hanno poi rinchiusa in un centro di lavaggio del cervello nella contea di Yueyang e hanno impedito al marito di farle visita. Quattro mesi dopo, la mattina del 12 settembre 2016, Li e diversi commissari residenziali locali hanno fatto irruzione nelle case di sei praticanti e le hanno perquisite. I praticanti in questione erano la signora Ren Huazhen, la signora Li Nianchun, il signor He Ruiping, la signora Li Xiaoyun , la signora Peng Quanxiang e il signor Luo Jichuan.
Yang Yu
Segretario del PLAC a livello distrettuale e capo dell'Ufficio 610 a Pechino attualmente in carcere
Wang Shuhe, nato nel febbraio 1954, viveva nel distretto di Changping, a Pechino. Quando Wang era segretario del PLAC del distretto di Changping e capo dell'Ufficio 610, ha esortato le autorità a intensificare gli arresti dei praticanti del Falun Gong, che in seguito sono stati portati nei centri di lavaggio del cervello o imprigionati. Quanto segue sono casi di persecuzione mentre era in carica. La signora Chen Shulan ha scontato sette anni e mezzo nella prigione femminile di Pechino perché si è rifiutata di rinunciare al Falun Gong. Dopo che la condanna è terminata il 16 marzo 2010, le autorità l'hanno immediatamente trasferita al centro di lavaggio del cervello del distretto di Chaofeng per continuare a torturarla. Un giorno del maggio 2011 la signora Xie Xiufang della città di Huangshi, provincia dell’Hubei, e un'altra praticante sono state trovate a distribuire volantini del Falun Gong a Pechino. Gli agenti della stazione di polizia di Dongxiaokou le hanno arrestate e rinchiuse in un centro di lavaggio del cervello per un mese. Le autorità le hanno poi trasferite altrove per continuare a perseguitarle. Il 30 giugno 2011 qualcuno ha denunciato la signora Mei Xuehong perché stava parlando del Falun Gong e della persecuzione nel mercato di Tiantongyuan, e in breve sono accorsi sul posto gli agenti della stazione di polizia di Dongxiaokou ad arrestarla. Al termine del processo che si è tenuto il 10 febbraio 2012 presso il Tribunale distrettuale di Changping, il giudice l'ha condannata a quattro anni di reclusione, da scontare nella prigione femminile di Pechino. Le autorità non hanno informato i suoi familiari del processo e hanno impedito loro di farle visita. Wang è stato successivamente incriminato e processato per corruzione. Nel 2016 un giudice della Corte Intermedia nr. 3 di Pechino l'ha condannato a 12 anni di prigione. In seguito la Corte Suprema di Pechino, alla quale ha fatto appello, gli ha ridotto la pena a 10 anni ma ha aggiunto al verdetto una multa di 400.000 yuan (circa 55.000 euro).
Wang Shuhe
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Categoria: Retribuzione karmica