(Minghui.org) Il 29 gennaio scorso una donna di settantaquattro anni residente a Shantou, nella provincia del Guangdong, è stata condannata a sei mesi per la sua fede nel Falun Gong, una disciplina spirituale e di meditazione perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Nel 1996, all’età di quarant’anni, la signora Cai Xiuhua ha iniziato a praticare il Falun Gong ed attribuisce alla pratica il merito di aver curato i suoi gravi problemi allo stomaco e l'ulcera duodenale, che le impediva di mangiare determinati cibi. Il suo medico le aveva prognosticato che, a causa dei suoi problemi, non avrebbe potuto vivere oltre i cinquant’anni, ma da allora la sua salute è andata via via migliorando.

La sera del 13 agosto dello scorso anno la praticane è stata denunciata da un residente locale per avergli consegnato del materiale informativo sul Falun Gong. Il 16 agosto la polizia ha fatto irruzione nel suo appartamento confiscando decine di libri sul Falun Gong, materiale inerente la pratica ed altri effetti personali. Suo figlio Wang Jianshu ha cercato di far ragionare gli agenti per impedire loro di perquisire la casa, ma è stato arrestato e trattenuto per un giorno.

Dopo il suo arresto Cai è stata accompagnata al centro di detenzione di Chenghai. Il 24 settembre la polizia ha sottoposto il suo caso alla procura distrettuale. Il procuratore ha rinviato più volte il suo caso per insufficienza di prove, prima di deferirlo alla procura di Jinping il 13 novembre.

Questa a dicembre ha incriminato Cai che, il 7 gennaio scorso, è stata processata dal tribunale distrettuale di Jinping, in videoconferenza. Due avvocati hanno presentato una dichiarazione di non colpevolezza in suo favore. Il 29 gennaio il giudice l'ha condannata a sei mesi.

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