(Minghui.org) Una residente della città di Changchun, nella provincia dello Jilin, il 31 dicembre scorso è stata condannata a tre anni per aver praticato il Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999. Le autorità hanno ripetutamente impedito al suo avvocato di rappresentarla ed addirittura di farle visita.
La signora Jing Fengwei, una cinquantenne originaria della contea di Liuhe, città di Tonghua, che vive a Changchun, ha iniziato a praticare il Falun Gong nel 2005 ed attribuisce alla pratica il merito di avela guarita da una grave forma di ipertiroidismo. È stata arrestata il 15 luglio dello scorso anno ed il suo arresto è stato approvato il 26 luglio. La polizia ha presentato il caso di Jing alla procuradella contea di Liuhe il 22 settembre. Il pubblico ministero l'ha incriminata il 18 ottobre ed ha inoltrato il suo caso al tribunale locale.
La famiglia e l'avvocato di Jing hanno presentato diverse richieste di revisione dei documenti del suo caso. Lu Xu, il giudice che presiedeva, ha rigettato le loro richieste, ed ha anche rifiutato di accettare la procura dell'avvocato, inoltre ha affermato di non avere voce in capitolo nel determinare se l'avvocato potesse rappresentare Jing in tribunale. Anche i familiari della praticante, quando hanno cercato di rappresentarla da soli,sono stati minacciati.
Senza la presenza dell'avvocato e dei difensori della famiglia di Jing, il 17 novembre dello scorso anno il tribunale della contea di Liuhe ha tenuto un'udienza segreta sul suo caso.
Il centro di detenzione di Changliu, dove è detenuta la praticante, ha impedito al suo avvocato di farle visita di persona. Citando come scusa la pandemia, ha concesso soltanto le visite in videoconferenza ed ha collaborato con l'ufficio di giustizia della città di Tonghua affinchè il direttore Chen fosse responsabile della revisione e dell'approvazione di tutte le richieste di visita.
Dall'udienza, tenutasi il 17 novembre, il suo avvocato ha chiesto più volte di fare visita alla sua cliente, ma Chen ha sempre negato le richieste.
Quando l'avvocato ha chiamato di nuovo il 6 dicembre, Chen ha affermato che, poiché l'avvocato veniva da Pechino, avrebbe dovuto prima sottoporsi ad una quarantena di quattordici giorni. L'avvocato ha quindi chiamato il comitato residenziale responsabile della gestione della pandemia e gli è stato detto che, purché avesse fornito un risultato negativo del test PCR COVID-19, non avrebbe dovuto essere messo in quarantena. L'avvocato ha chiamato di nuovo Chen che, questa volta, gli ha detto che tutte le visite, dal mercoledì al venerdì, erano già state prenotate.
Qualche istante dopo la famiglia di Jing, senza identificarsi, ha chiamato Chen chiedendo informazioni sugli orari di visita e lei ha affermato di aver molti posti liberi il giovedì ma, quando l'avvocato ha chiamato di nuovo, Chen si è difesa dicendo che un appuntamento era stato cancellato dopo l'ultima chiamata dell'avvocato, ma era già stato preso prima che lui chiamasse nuovamente aggiungendo che, se avesse voluto prenotare una visita, avrebbe dovuto richiamare la settimana dopo. L'avvocato l'ha chiamata molte volte nella settimana successiva, ma Chen non ha mai risposto.
Il 22 dicembre un altro avvocato che rappresentava Jing ha ricevuto un appuntamento per una visita il venerdì (24 dicembre), ma Chen ha detto all'avvocato il giorno successivo cheprima avrebbe dovuto chiedere l'approvazione per la visita del Comitato per gli affari politici e legali. L'avvocato si è comunque recato al centro di detenzione il venerdì, come previsto, ma le guardie non l’hanno fatto entrare, sostenendo che Chen non fosse in ufficio.
L'avvocato ha scritto a Chen, e lei ha risposto che la visita avrebbe dovuto essere approvata dal tribunale intermedio della città di Tonghua. L'avvocato ha sostenuto che il tribunale non aveva il diritto di impedire ad un avvocato di visitare il suo cliente. Chen ha risposto che non aveva nemmeno il diritto di concederlo. Risultando inutile discutere con lei, l'avvocato ha chiamato il giudice Wang Junhong e l'impiegato Guo del tribunale intermedio della città di Tonghua ed entrambi hanno detto che non erano responsabili della visita dell'avvocato di Jing.
L'avvocato ha chiamato Chen ancora una volta e lei gli ha detto che, se avesse ottenuto il permesso dal centro di detenzione per visitare Jing, non lo avrebbe bloccato. L'avvocato ha fatto quattro chiamate al centro di detenzione ed una guardia ha accettato di lasciarlo parlare con il suo cliente per venti minuti e gli ha detto che doveva sbrigarsi a finire le scartoffie richieste all'ufficio di giustizia.
Quando l'avvocato ha detto a Chen che il centro di detenzione aveva approvato la sua richiesta di visita, lei ha risposto che avrebbe dovuto verificarlo di persona con il centro di detenzione, poiché sospettava che la guardia l'avesse approvata senza sapere chi fosse l'avvocato in visita. Diversi minuti dopo l'avvocato ha chiamato di nuovo il centro di detenzione per avere conferma del fatto di poter ancora fare visita a Jing, ma la guardia ha affermato che il monitor che usavano per la videochiamata era rotto e che non erano in grado di collegare Jing alla chiamata. In seguito, quando l’avvocato ha richiamato, hanno detto che, fintanto che l'ufficio di giustizia avesse approvato la visita, avrebbero condotto Jing nella stanza delle visite.
L'avvocato ha chiamato Chen dicendole che era illegale impedirgli di vedere la sua cliente. Sia Chen che il centro di detenzione hanno affermato che, fintanto che l'altra parte avesse approvato la visita, avrebbero permesso all'avvocato di visitare Jing. Dopo un altro giorno in cui sono state accampate un sacco di scuse, all'avvocato non è mai stata concessa la visita.
L'avvocato ha chiamato di nuovo Chen il giorno dopo, continuando a profondere i propri sforzi per chiedere giustizia per lei. Questa volta Chen ha chiesto all'avvocato di firmare una dichiarazione in cui prometteva di non praticare lui stesso il Falun Gong. Gli ha anche chiesto se fosse entrato a far parte di un ordine degli avvocati senza legami con Paesi d'oltremare o se avesse una residenza permanente in altri Paesi.
L'avvocato e la famiglia di Jing hanno presentato denunce all'ufficio di giustizia contro Chen per aver bloccato le loro richieste di visita, ma senza successo.
Jing è stata condannata a tre anni il 31 dicembre scorso. Ha presentato ricorso presso il tribunale intermedio della città di Tonghua. Il giudice Wang Junhong è stato incaricato di gestire il suo caso.
Informazioni di contatto dei perpetratori:
Hei Junxian (黑俊鲜), procuratore, procura della contea di Liuhe: +86-18744047650
Lu Xu (鲁旭), giudice, tribunale della contea di Liuhe: +86-435-7213686, +86-13844551195, +86-18626595717
Chen (陈), direttore, ufficio di giustizia della città di Tonghua: +86-15844581999
Zhao Shujun (赵树军), vicedirettore, Ufficio 610 della città di Tonghua: +86-18543575198
Zhang Chengxiang (张成祥), segretario, comitato per gli affari politici e legali della contea di Liuhe: +86-13944556777
(Ulteriori informazioni di contatto dei perpetratori sono disponibili nell'articolo cinese originale).
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