(Minghui.org)

Nome cinese:管凤霞

Genere:Femmina

Età:60

Città:Daqing

Provincia:Heilongjiang

Occupazione:N/A

Data della morte:5 Marzo 2021

Data dell'arresto più recente:28 dicembre 2000

Luogo di detenzione più recente:Campo di lavoro forzato femminile di Shuanghe

Nome cinese:代志东

Genere:Maschio

Età:60

Città:Daqing

Provincia:Heilongjiang

Occupazione:N/A

Data della morte:11 Febbraio 2022

Data del più recente arresto:8 gennaio 2022

Luogo di detenzione più recente:Dipartimento di Polizia della Contea di Lindain

Meno di un anno dopo che Guan Fengxia è deceduta a causa delle sistematiche molestie subite per aver praticato il Falun Gong, anche suo marito, Dai Zhidong, è deceduto, un mese dopo il suo ultimo arresto per la loro fede condivisa.

Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale e di meditazione che viene perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.

Guan Fengxia

Nel 1995 Guan, residente a Daqing, nella provincia dell'Heilongjiang, ha iniziato a praticare il Falun Gong e, dopo aver visto i positivi cambiamenti nella moglie, un anno dopo anche il marito Dai ha iniziato a praticare, rallegrandosi nel vedere molti dei suoi malanni scomparire, senza cure mediche.

L'uomo ha affermato: "Praticare il Falun Gong non solo mi ha liberato dalla sofferenza dei miei disturbi, ma ha anche salvato la mia anima. Ora ho capito come poter essere una brava persona".

La vita felice dei coniugi non è durata a lungo. Nel luglio 1999 Jiang Zemin, ex capo del Partito Comunista Cinese, ha ordinato lo sradicamento del Falun Gong in Cina, a causa dell’immensa popolarità della pratica spirituale. Da allora sono stati entrambi sottoposti a continui arresti, molestie e detenzioni, che alla fine hanno costato loro la vita.

Persecuzione della signora Guan

Guan lavorava alla biglietteria della stazione ferroviaria di Sartu. Poiché non voleva rinunciare al Falun Gong, è stata arrestata due volte e costretta, tra settembre 1999 e 2000, a subire due sessioni di lavaggio del cervello. È stata costantemente monitorata e costretta a guardare video di propaganda che diffamavano la pratica.

Dopo il suo rilascio è stata demansionata e le è stato ordinato di fare pulizie. Non le è stato permesso di tornare a casa per cinque mesi ed è rimasta nella stazione ferroviaria. Allo stesso tempo anche il marito è stato imprigionato, lasciando il loro figlio di dodici anni a cavarsela da solo.

Il 18 giugno 2000, dopo essere stati rilasciati, i coniugi si sono recati, con il figlio, a Pechino per appellarsi al diritto di praticare il Falun Gong, solo per essere arrestati sul treno, mentre stavano per arrivare. Il 21 giugno le autorità li hanno riportati a Daqing ed hanno trattenuto Guan per quarantacinque giorni.

Tra agosto e dicembre 2000 non le è stato permesso di tornare a casa, ed è stata costretta a vivere all'interno della stazione ferroviaria. In seguito, per farla tornare a casa, i suoi familiari hanno pagato alle autorità 2.000 yuan(circa 290 euro).

Giorni dopo, il 28 dicembre, è partita ancora una volta per Pechino, ma è stata arrestata nuovamente. Questa volta è stata condannata a due anni nel campo di lavoro forzato femminile di Shuanghe a Qiqihar.

Le guardie del campo spesso le ordinavano di rinunciare al Falun Gong, la picchiavano e la umiliavano. Non le era permesso di dormire ed era costretta a guardare video diffamatori nei confronti del Falun Gong. Era spesso tenuta in una cella d'isolamentoe, a volte, le guardie aggiungevano droghe sconosciute al suo cibo e all'acqua.

Oltre alla tortura fisica, è stata anche costretta a confezionare pesticidi senza retribuzione. Non indossava un'adeguata protezione e spesso respirava la polvere, che le causava una forte tosse.

Due anni dopo, quando è tornata a casa, è stata sconvolta nell'apprendere che il marito era stato condannato a sette anni di pena detentiva e si trovava nella prigione di Daqing. Ha lottato per prendersi cura del figlio da sola.

Anche se non è stata più arrestata, le autorità sono tornate costantemente a molestarla, ordinandole di rinunciare al Falun Gong. La persecuzione continua ha avuto ripercussioni sulla sua salute. Ha sviluppato fibromi all'utero ed ha avuto emorragie anomale. Non era in grado di mangiare autonomamente ed è divenuta emaciata. Il 5 marzo dell'anno scorso Guan è deceduta, all'età di sessant'anni.

Persecuzione del signor Dai

Dai, ex dipendente di una società di pompe sommerse della compagnia petrolifera di Daqing, ha subito una prima estorsione di 3.000 yuan (circa 430 euro) e, nel dicembre 1999, è stato monitorato attentamente quando il suo supervisore, al lavoro, ha scoperto le sue intenzioni di recarsi a Pechino per appellarsi in favore del Falun Gong.

Nell'aprile 2000 l'uomo è stato arrestato dopo essere stato indotto con l’inganno a presentarsi alla stazione di polizia, dov’è stato trattenuto per trenta giorni. E' stato attentamente monitorato anche quando è ritornato al lavoro.

Giorni dopo, il 12 maggio, la polizia l’ha arrestato nuovamente, e trattenuto per quindici giorni.

Il 18 giugno Dai e la moglie si sono recati a Pechino per fare appello a favore del Falun Gong e sono stati arrestati dal personale di sicurezza del treno quando stava per arrivare nella capitale. Il praticante è stato detenuto per settantacinque giorni, dopo essere stato riportato a Daqing, e costretto a pagare 500 yuan (circa 75 euro) per il cibo, più altri 4.000 (circa 580 euro) all'Ufficio 610, un'agenzia extralegale, creata appositamente per perseguitare il Falun Gong.

Il suo datore di lavoro l’ha sospeso per un anno e gli ha offerto un'indennità di 100 yuan (circa 15 euro) al mese, ma cinque mesi dopo, in novembre, il suo supervisore ha deciso di licenziarlo definitivamente.

Nel dicembre 2000 Dai è stato arrestato un'altra volta, ma è riuscito a fuggire dalla stazione di polizia ed è stato costretto a vivere lontano da casa. Settimane dopo il suo posto di lavoro gli ha comunicato che avrebbe dovuto ritirare una somma forfettaria di 70.000 yuan (poco più di 10.000 euro). Il suo supervisore si è rifiutato di lasciare che fossero i suoi familiari a ritirare il denaro, ma ha insistito che fosse lui stesso a prenderlo. Temendo di essere arrestato, il l'uomo ha rinunciato ai soldi.

Il 2 gennaio 2001 è stato arrestato, mentre cercava un lavoro nella vicina città di Harbin e trattenuto, per diciotto giorni, nel centro di detenzione del distretto di Taiping. La polizia gli ha estorto 2.000 yuan ed il centro di detenzione gli ha ordinato di pagarne 300 (circa 45 euro) per coprire le spese di sostentamento.

Dopo essere stato riportato a Daqing, gli agenti l’hanno ammanettato dietro la schiena ed interrogato per sette ore. Dai si è rifiutato di rispondere alle loro domande ed è scappato di nuovo.

Dopo oltre un anno di sfollamento, il 22 aprile 2002, l'uomo è stato arrestato a casa di un praticante. La polizia l’ha nutrito a forza con acqua piccante e trattenuto nel centro di detenzione di Daqing. Ha fatto uno sciopero della fame, per protestare contro la persecuzione, per sessantaquattro giorni, ed è stato nuovamente sottoposto ad alimentazione forzata.

Dopo che l'infermiera gli ha ferito l'esofago con il tubo di alimentazione, Dai ha vomitato sangue. Quando i suoi familiari si sono recati a trovarlo in ospedale, l'uomo era ammanettato ad una sedia. La sua bocca era coperta di sangue, il viso era pallido ed aveva il naso tutto livido. Poiché la sua famiglia non poteva permettersi di pagare le spese mediche, la polizia l’ha riportato al centro di detenzione.

Il 4 luglio 2002 Dai è stato incriminato dalla procura del distretto di Ranghulu ed il 15 agosto è stato processato dal tribunale distrettuale, mentre il 6 settembre è stato condannato a sette anni e condotto nella prigione di Daqing.

Poiché si è rifiutato di rinunciare al Falun Gong, di indossare l'uniforme da detenuto o di fare lavori non retribuiti, le guardie ed i detenuti l’hanno sistematicamente picchiato, gli hanno versato addosso acqua fredda e l’hanno costretto ad esporsi alle basse temperature. Il detenuto Yang Youlong l’ha costretto a comprare per lui le necessità quotidiane, estorcendogli tra i 100 ed i 200 yuan (circa tra i 15 ed i 30 euro) ogni volta.

Dodici detenuti lo sorvegliavano a turno costantemente. Gli era permesso di dormire solo tra le 2:00 e le 4:00 del mattino e gli veniva ordinato di sedersi su un piccolo sgabello,senza muoversi per lunghe ore.

Nel gennaio 2003 è stato privato del sonno per tre giorni. Le guardie l’hanno spogliato, tenuto fermo a terra, hanno versato acqua fredda sul pavimento ed aperto la finestra per fargli soffiare addosso l'aria gelida dell'inverno. Dopo la tortura l'uomo non era in grado di alzarsi.

Nel 2005 le guardie l’hanno privato nuovamente del sonno.

Nel marzo 2006 i detenuti l’hanno picchiato fino a fargli perdere conoscenza. Il 19 maggio l'hanno picchiato ancora e costretto ad indossare l'uniforme da detenuto. Quando Dai si è tolto l'uniforme e l'ha gettata a terra, le guardie hanno minacciato di picchiarlo.

A metà agosto l'uomo non riusciva ad alzarsi dal letto, a causa di forti dolori allo stomaco. Vedendo che non indossava l'uniforme da detenuto, la guardia l’ha picchiato, gli ha tolto i vestiti e gliel'ha messa con la forza.

A causa delle frequenti percosse e degli schiaffi, tra marzo e maggio 2007, Dai ha sofferto di dolore alle orecchie per sei mesi. Ha subito anche una grave perdita dell'udito. Una volta le percosse gli hanno impedito di muoversi liberamente per due settimane.

Il 4 agosto 2007 è stato picchiato di nuovo per essersi rifiutato di indossare l'uniforme da detenuto. Le guardie hanno ordinato ad altri due detenuti di gettarlo a terra e di trascinarlo per i piedi per oltre cento metri. Il suo maglione era strappato ed aveva ferite in tutta la schiena.

Un episodio simile è accaduto un'altra volta, il 24 agosto. Le guardie gli hanno tolto i vestiti e gli hanno messo con la forza l'uniforme del detenuto. I suoi occhi erano pieni di lividi a causa del pestaggio ed in seguito l'uomo aveva enormi difficoltà a camminare.

Il 20 maggio 2008 Dai ha perso conoscenza a causa di un pestaggio, per aver fatto gli esercizi del Falun Gong. La sua testa era gonfia ed aveva nuovamente gli occhi lividi.

Il 21 aprile 2009, dopo essere sopravvissuto a sette anni infernali di abusi e di torture, è stato rilasciato, solo per essere continuamente molestato. Senza uno stipendio, ha contattato il suo vecchio datore di lavoro, chiedendo di riprendere il suo vecchio impiego. Il supervisore gli ha intimato di firmare una dichiarazione in cui prometteva di non praticare più il Falun Gong. Rifiutandosi di scendere a compromessi, l'uomo ha dovuto fare lavori saltuari per sbarcare il lunario.

Le molestie si sono intensificate negli ultimi due anni nel corso della campagna "Zero out", poiché le autorità hanno preso di mira tutti i praticanti presenti sulla loro lista, cercando di costringerli a rinunciare al Falun Gong.

L'ultimo arresto di Dai risale all'8 gennaio scorso, dopo che lui ed un altro praticante sono stati denunciati per aver distribuito un opuscolo con informazioni sul Falun Gong presso una stazione di servizio. La polizia ha perquisito la sua abitazione e gli ha fatto pagare una cauzione di 10.000 yuan (circa 1.430 euro), perrilasciarlo.

Nel corso dell'ultimo ciclo di persecuzione finanziaria Dai era sotto pressione, poiché stava ancora lottando per pagare le spese mediche della moglie. La polizia gli ha confiscato i suoi soli 5.000 yuan (circa 715 euro) in contanti e suo figlio ha pagato la cauzione di 10.000 yuan, così il praticante si preoccupava di quando sarebbe stato in grado di estinguere tutti i suoi debiti. Nel frattempo la polizia gli aveva intimato di non denunciare la persecuzione al sito Minghui.org. La pressione mentale ha provocato un peggioramento dela sua salute e, l'11 febbraio scorso, l'uomo è deceduto, all'età di sessant'anni.

Articolo correlato

Heilongjiang: Praticante muore trentacinque giorni dopo essere stato arrestato per aver distribuito un opuscolo del Falun Gong