(Minghui.org) Mi sentivo come fossi un tralcio di edera. Mi esprimo così perché in quel periodo non mi ero posizionato correttamente come praticante della Dafa nel periodo della rettifica della Fa, e in fondo accadeva perchè non avevo capito quale fosse la mia missione e responsabilità. Facevo affidamento sugli altri praticanti della famiglia per quanto riguardava la coltivazione e la vita quotidiana. Quando mi sono assimilato alla Fa e ho realizzato quali fossero le mie responsabilità e la mia missione, ho capito il da farsi e sono gradualmente maturato nella Dafa. Alla fine sono diventato un albero.
Posizionare sé stessi
Con l'altro praticante della mia famiglia ho lavorato principalmente su progetti tecnici. Si era assunto quella responsabilità alcuni anni fa, quando nella nostra zona c'erano solo pochi altri praticanti con quelle capacità tecniche. Essendo giovane e dotato delle competenze informatiche di base, ha imparato a fare manutenzione ai computer e alle stampanti, ed è diventato il tecnico di riferimento della zona.
Io ero responsabile della stampa e realizzazione del materiale informativo di chiarimento della verità; il familiare mi suggeriva spesso di imparare a riparare le macchine, avrebbe voluto che mi rendessi conto delle mie condizioni e capacità affinché potessi trovare il mio ruolo così da avere un impatto maggiore con le mie azioni. Ero ostacolato da parecchie nozioni umane: ero convinto che imparare la tecnologia dei computer e la manutenzione delle stampanti fosse veramente troppo difficile per me. Guardando i loro complessi meccanismi e tutti quei componenti, avevo l'impressione di non avere la capacità per lavorarci.
Il Maestro Li ha detto:
“ La coltivazione dipende da te, mentre il gong dipende dal maestro”.
(Prima lezione, Zhuan Falun)
Ho capito che il Maestro è con me, e se ho il desiderio di fare qualcosa mi aiuterà. Ho messo da parte i miei attaccamenti umani e ho creduto che con l'aiuto del Maestro avrei potuto imparare la meccanica dei computer e delle stampanti; Così ho cominciato ad imparare delle cose tecniche.
Responsabilità e missione
Sebbene mi stessi preparando a fare assistenza tecnica, il processo di apprendimento era lento, non ero molto motivato e mi mancava la volontà di applicarmi sul lavoro. Superficialmente sembrava che avessi il ruolo di supporto tecnico, avevo fatto il mio percorso, ma in realtà non ero indipendente e non stavo maturando esperienza.
Il più delle volte andavo a casa dei praticanti per riparazioni su computer e stampanti accompagnato dal mio parente; quando arrivavo da solo le persone a volte chiedevano dove fosse lui e mi chiedevano se da solo fossi in grado di fare il lavoro. A volte quando mi trovavo in difficoltà andavo a chiedere aiuto a casa. Il parente cercava il guasto sul web e veniva con me per risolverlo.
Ho sempre cercato di farmi aiutare da lui, e non ho mai cercato da solo le soluzioni su internet. Quando gli amici praticanti lo chiamavano per problemi tecnici, sentivo che quello era il suo lavoro, io ero solo l'assistente, e non avevo mai cercato d'essere indipendente. Nella coltivazione mi sentivo come un tralcio di edera che ricade verso il basso se non si riesce ad attaccare a qualcosa che la possa sostenere.
Leggendo l'insegnamento del Maestro:
“Come coltivatori, e soprattutto come discepoli della Dafa del periodo della rettifica della Fa, avete sulle spalle delle enormi responsabilità, e avete una grande missione, affidatavi dalla storia”. (L'insegnamento della Fa alla Conferenza Internazionale della Fa a New York 2004)
Ho cominciato a realizzare che, come praticante nel periodo della rettifica della Fa, ciascuno si assume le proprie responsabilità ed ha la propria missione. Ho trovato la motivazione per essere più diligente ed ho cominciato a pensare di assumermi le mie giuste responsabilità.
Non percepivo più il mio parente come l'unico responsabile del lavoro. Piuttosto sentivo che il lavoro era diventato un po' anche il mio, quindi ho preso l'iniziativa ed ho cercato di imparare a manutenere computer e stampanti. Quando incontravo delle difficoltà andavo sul web, scaricavo le istruzioni e cercavo di riparare il macchinario da solo. Chiedevo aiuto solo come ultima risorsa.
All'inizio trovavo difficoltà con la lettura delle istruzioni: erano lunghe e difficili da capire e spesso perdevo la pazienza. Ora non perdo la calma e leggo con attenzione tutte le informazioni.
Perdere l'attaccamento alla paura
Il mio parente doveva andare fuori città per lavoro per un determinato periodo di tempo, quindi ho capito che era arrivato il momento di assumersi la responsabilità dell'impegno.
In quel periodo avevo un forte attaccamento alla paura. Non avevo il coraggio di prendere l'autobus perché, a causa del Covid-19, le autorità richiedevano la registrazione col vero nome e numero di telefono. Ma i computer degli amici praticanti avevano bisogno di essere riparati, quindi mi son detto che era una mia responsabilità, e non dovevo impedire ai praticanti di salvare le persone. Così ho iniziato a prendere il taxi, che costava più dell'autobus, ma non così tanto da impedirmi di salvare le persone.
Una volta sono andato a casa di una praticante per ripararle la stampante, emi ha chiesto come fossi arrivato lì. Le ho risposto: “In taxi”. Ha ribattuto: “All'inizio ero preoccupata quando le autorità richiedevano la registrazione, ma poi ho pensato che quello che facciamo è la cosa più giusta. Il Maestro ci sta proteggendo e a poco a poco i miei pensieri retti sono diventati sempre più forti”.
Tuttavia mi sentivo ancora timoroso e sono tornato a casa ancora in taxi.
Dopo non molto tempo la praticante mi ha chiesto di comprarle un computer portatile ed ecco che nuovamente mi ha assalito la preoccupazione: sarei dovuto andare in un'altra città per comprarlo, e lungo la strada mi sarei potuto imbattere nei controlli. Senza dubbio la mia identità era già stata registrata dal momento che nel passato avevo presentato una denuncia contro Jiang Zemin per i suoi crimini e per aver lanciato la persecuzione contro il Falun Gong, ed avevo usato il mio vero nome.
Avrei potuto trovare qualcun altro che facesse l'acquisto per me, però quello era il mio lavoro e dovevo percorrere la mia strada fino in fondo, consapevole di non dover fare affidamento sugli altri.
Ho preso un taxi e durante il tragitto ho inviato pensieri retti per eliminare qualsiasi interferenza dalle altre dimensioni. Il viaggio è stato tranquillo e nessuno ha controllato la mia carta d'identità. Ho ringraziato il Maestro e gli ho chiesto ancora un altro aiuto. Anche quando sono entrato nel negozio nessuno mi ha controllato, mi hanno solo misurato la temperatura.
Un paio di giorni dopo ho raccontato la mia esperienza alla praticante e lei ha ribadito che quello che facciamo è giusto, e che le divinità rette ci sostengono e il Maestro Li ci protegge. Infatti, di cosa avrei dovuto aver paura? Il Maestro Li sovrintende a tutto.
Il Maestro ha detto:
“Quindi i discepoli della Dafa non devono avere paura, e dovrebbero affrontare ogni cosa in modo retto e dignitoso. Sono gli esseri malvagi ad essere spaventati”.
(Insegnare la Fa alla Conferenza Internazionale della Fa di Manhattan 2005; Insegnamento della Fa nelle conferenze V)
Alla fine ho superato la mia paura e ho riniziato a prendere l'autobus.
Riparare la stampante e coltivare la xinxing
La stampante di un altro praticante aveva smesso di funzionare. Non conoscevo ancora molto bene quel genere di stampanti e non ero sufficientemente esperto per affrontare la riparazione di quel modello. Quando il mio familiare era fuori città speravo sempre che non mi capitassero riparazioni di quel genere. Ma è successo, e ho capito che non era casuale. Era il momento di elevarmi.
Ho studiato attentamente il manuale di riparazione e poi sono andato a casa del praticante con gli attrezzi e i pezzi di ricambio.
Mi sono imposto di prendermi il tempo necessario, di non cercare risultati immediati e di fare solo quello che dovevo. Dopo aver trascorso più di un'ora a smontarla, ho sostituito il pezzo rotto. Tuttavia quando l'ho riaccesa la stampante ha mostrato un messaggio di errore. Ho aperto il manuale di riparazione, l'ho studiato attentamente e mi sono assicurato di aver identificato correttamente il problema. L'ho continuato a leggere per altri 30 minuti ed ero sicuro di aver identificato il problema.
Sospettavo di non aver installato correttamente un componente. Ho seguito l'illustrazione del manuale un passo alla volta e l'ho riassemblata lentamente. Ho aggiustato la mia mentalità e mi sono detto di non essere precipitoso. Non stavo solo riparando il macchinario, ma anche coltivando il mio cuore. Ho acceso la stampante dopo aver finito il montaggio ed ha funzionato correttamente. Ero rilassato e con gioia ho dichiarato: “La stampante è riparata”.
Erano già passate le 22, e con la praticante abbiamo riposto la stampante dentro il suo mobile e abbiamo avviato alcune pagine di prova, ma è nuovamente comparso un messaggio di errore. Ero perplesso. Non avevo più la mente calma e mi sentivo un po' scoraggiato e nervoso. Poi la stampante ha cominciato a tirar fuori messaggi di errore uno dopo l'altro, e non ho neppure cercato di risolverlo.
Dopo aver inviato i pensieri retti della mezzanotte, la praticante ha suggerito di fare una pausa fino al mattino seguente prima di fare altre prove. Al mattino, dopo aver inviato i pensieri retti, mi ha detto: “Prima di lavorare sulla stampante, parliamone: sono tutte illusioni. Ieri ho visto qual è la tua mancanza ma non ti ho detto niente per non farti star male. Ho accennato al fatto che avresti dovuto guardarti dentro, ma sembrava che non lo capissi”.
Dopo averla ascoltata ho cominciato a riflettere sulla situazione e a calmarmi; quando l'ho riparata, ero compiaciuto e felice di aver risolto un problema la prima volta.
Ho scoperto anche di essere propenso a convalidare me stesso; in passato quando riuscivo a riparare una stampante o un computer, subito dopo ringraziavo sempre il Maestro: sentivo di esserci riuscito con l'aiuto e l'ispirazione del Maestro. Stavolta il mio primo pensiero è stato che avevo riparato la stampante grazie al mio impegno. Convalidavo me stesso e mi prendevo i meriti dal Maestro.
Dopo ho alimentato l'attaccamento all'ansia, dimenticando di guardarmi dentro ho guardato solo l'aspetto tecnico, e ho cercato di risolvere il problema tecnicamente, invece di guardare le cose dalla prospettiva di un coltivatore.
Dopo qualche riflessione la praticante ha suggerito di accendere la stampante per vedere se funzionava: infatti funzionava normalmente.
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