(Minghui.org) A gennaio 2018 sono stata denunciata alla polizia per aver distribuito materiali informativi di chiarimento della verità della Falun Dafa e sona stata detenuta illegalmente in un centro di detenzione. Non ho avuto paura quando sono stata arrestata. Non ho avuto paura nemmeno quando ho chiarito la verità ai detenuti nelle celle. Il Maestro ha continuato a donarmi la saggezza. Il mio percorso per chiarire la verità e salvare gli esseri senzienti è diventato sempre più ampio e ho aiutato 124 detenuti a ritirarsi dal Partito Comunista Cinese (PCC) e dalle sue organizzazioni affiliate.

Mentre ero nel centro di detenzione, pensavo a come avrei potuto chiarire meglio la verità ai detenuti. Il giorno dopo, una guardia mi ha interrogata ma non ho collaborato e così mi ha trascinata fuori dalla cella e mi ha colpito con forza sul pavimento di cemento causandomi immediatamente un grosso bernoccolo sulla testa. La guardia ha sostenuto che l’avessi aggredita e ha dato l’allarme. Non mi sono tirata indietro e l’ho avvertita con fermezza: “Nessuno potrà mai cambiarmi!” Mi ha ammanettata.

Non ho collaborato con la dottoressa quando voleva prelevarmi il sangue e lei mi ha urlato contro. Le ho detto: “Non trattarmi così. Non è un bene per te. Stai commettendo un crimine”. “Sono disposta a commettere questo crimine” ha risposto urlando. Non ho discusso con lei e ho inviato pensieri retti. Dopo un po’ si è calmata e ha detto con un tono piatto: “Venerdì ti preleverò il sangue io stessa”.

Quando sono entrata in cella, tutte erano sedute tranquillamente. Mi sono seduta anch’io e ho detto: “Ho più di sessant’anni, eppure mi mettete ancora qui dentro. Perché non fate qualcosa contro quei funzionari corrotti? Voi perseguitate le persone buone. Pensate che il cielo non vi punirà? Fareste meglio a smettere di essere membri del PCC e delle sue organizzazioni affiliate per tenervi al sicuro”.

Poi ho cantato diverse canzoni composte dai nostri praticanti e le detenute hanno cominciato a piangere. La mia energia retta ha soppresso gli elementi malvagi e sentivo che c’era una forza che mi spingeva a continuare. Ho chiarito loro la verità e ho cantato canzoni della Dafa per circa venti minuti. Le guardie sembravano non sentirmi e nessuno è venuto a fermarmi. La cella era tranquilla.

Avevo il desiderio di chiarire la verità con i canti della Dafa. Con mia grande sorpresa, il mio desiderio si è avverato, nonostante l’ambiente ostile.

Successivamente, ho imparato che normalmente se non arrivavano le guardie, mi avrebbero fermata le detenute perché altrimenti avrebbero dovuto affrontare la punizione di essere private del tempo libero o persino del sonno. A nessuno, infatti, era permesso parlare ad alta voce. Le detenute erano stupite che fosse accaduto e in seguito questo evento mi ha reso più facile chiarire la verità a ciascuna di loro.

Le guardie non mi permettevano di parlare nella cella e non permettevano nemmeno alle altre persone di parlarmi. La cella era grande meno di trenta metri quadrati. Mi sono rifiutata di recitare il regolamento della prigione e sono stata punita con l’obbligo di stare seduta in silenzio con la schiena rivolta verso la TV.

Una sera tutti stavano guardando la televisione, per punizione ero seduta con la schiena rivolta verso il televisore. Una detenuta della mia città natale è venuta a versarmi dell’acqua nella tazza. A bassa voce le ho chiesto se avesse aderito al PCC e alle sue organizzazioni affiliate. Ha fatto un cenno con la testa. Ho detto che l’avrei aiutata a ritirare le sue iscrizioni e lei ha nuovamente annuito e sembrava contenta.

Ho colto ogni opportunità per persuadere le persone a ritirarsi dal PCC e dalle sue organizzazioni affiliate, come il tempo mentre ci lavavamo i denti o mentre facevamo la fila. Chi non guardava la TV la sera veniva a parlarmi, ed erano disposte a chiacchierare con me. Ho chiesto loro di ritirarsi dal PCC in silenzio e per ricordare tutti, ho compilato delle poesie usando i loro nomi.

Non mi sono limitata a chiarire la verità nelle celle. Ho anche colto l’occasione di vedere il mio avvocato, di essere interrogata o di parlare con le guardie per chiarire loro la verità. A volte ho cantato canzoni della Dafa o recitato poesie di Hong Yin.

Ho chiarito la verità al mio avvocato quando è venuto a trovarmi. Speravo che si dichiarasse non colpevole per me. Gli ho recitato le poesie del Maestro. Mi ha ascoltato in silenzio senza fermarmi.

Mentre usciva, mormorava tra sé e sé “Falun Gong. Falun Gong” come se volesse far sapere alla gente di me. Quando stavo tornando in cella, qualcuno ha gridato “La Falun Dafa è buona”. Poi molte persone hanno urlato “La Falun Dafa è buona”. Durante quei giorni, mi sono sentita molto soddisfatta e non ho avuto alcuna paura o preoccupazione.

Ero nella cella che riceveva i nuovi arrivati che arrivavano quasi ogni giorno. Ho chiarito loro la verità e li ho aiutati a ritirarsi dal PCC. Tre mesi dopo anche le guardie sono state sostituite. Le nuove guardie non mi limitavano la parola né mi impedivano di parlare con le detenute. Potevo parlare in qualsiasi momento e per me era un ambiente molto conveniente per chiarire la verità.

Quando arrivava un nuovo detenuto, lo aiutavo ad analizzare il proprio caso. Sono rimasta in cella per un tempo relativamente lungo e ho accumulato una certa esperienza. Riuscivo ad analizzare i casi relativamente bene e diventavo loro amica. Gli chiedevo della propria situazione familiare e ho imparato a conoscerli abbastanza bene. Quando in seguito chiarivo loro la verità, avevo più successo e normalmente accettavano rapidamente di ritirarsi dal PCC. Alcuni hanno accettato di lasciare il PCC e sono stati rilasciati il giorno dopo.

Una detenuta della provincia di Sichuan aveva due figli, ma era un po’ ingenua. Non sapeva che i suoi amici trasportavano metanfetamine quando sono andati insieme in gita a Shanghai ed era stata coinvolta. In cella era molto ansiosa. Siccome mi sedeva vicino quando le altre persone se ne sono andate l’ho aiutata ad analizzare il suo caso. Le ho chiarito la verità e l’ho aiutata a ritirarsi dal PCC sperando che potesse uscire prima.

Quando il giorno dopo hanno chiamato il suo nome e le è stato chiesto di preparare le sue cose, è saltata in piedi e mi ha guardata piangendo mentre se ne andava. Ho pregato per lei in silenzio.

Durante il Capodanno cinese, non essendoci nuovi arrivati, in cella eravamo rimaste in venti. Ho usato questo tempo per chiarire loro la verità in dettaglio e far loro sapere perché avrebbero dovuto ritirarsi dal PCC. Mi sono calmata per guardarmi dentro e ho anche rivisto i metodi che avevo usato per salvare gli esseri senzienti. Mentre ero in servizio a mezzogiorno, ho inviato pensieri retti e poi ho recitato Lunyu.htm">Lunyu e le poesie di Hong Yin, Hong Yin II e Hong Yin III. Potevo quindi salvare gli esseri senzienti in modo più efficace.

Ho scritto piccole poesie per aiutarmi a ricordare i nomi delle persone che si erano ritirate dal PCC in modo da poterle pubblicare online una volta che sarei stata rilasciata. Ho chiarito la verità ai detenuti durante la pausa di mezzogiorno usando metodi diversi a seconda della loro età e del loro livello di istruzione in modo da poter passare rapidamente all’argomento principale. Se i detenuti avevano un livello d’istruzione più alto, prima recitavo loro delle poesie e poi gli spiegavo perché dovessero ritirarsi dal PCC. Normalmente accettavano prontamente.

A volte ero di cattivo umore e non parlavo con i detenuti per alcuni giorni. In quei momenti regolavo il mio stato di coltivazione per eliminare le interferenze e non dimenticavo la mia missione. Non avevo paura, ma a volte temevo che qualcuno potesse denunciarmi alle guardie. Quando avevo appena iniziato a chiarire la verità, avevo qualche preoccupazione. Alcuni detenuti hanno saputo la verità ma non hanno osato lasciare il PCC. Non ho osato parlare più forte. Più tardi mi sono resa conto che i miei pensieri retti dovevano sottomettere il male in modo che le persone gentili potessero sfondare il controllo degli spiriti maligni. Non avevo più paura. Cosa dovrei temere se la gente si risveglia? Spesso cantavo canzoni composte dai nostri praticanti e recitavo poesie di Hong Yin.

Sono stata trasferita in una nuova cella che era due volte più grande della precedente e a volte c’erano più di trenta detenuti. Prima di essere rilasciata mi sono affrettata a salvare altre persone. Non ho lasciato fuori nessuno. Il Maestro mi mandava sempre persone predestinate.

Una persona di Shanghai aveva qualche anno meno di me e appena arrivata mi ha sorriso. Un giorno mi ha chiesto di insegnarle l’esercizio di meditazione. Mi ha detto che sapeva della Falun Dafa e le ho chiarito ulteriormente la verità. Ha accettato di ritirarsi dal PCC.

Nel centro di detenzione nessuno mi ha mancato di rispetto o non mi ha apprezzato quando ho chiarito la verità. Nessuno mi ha denunciato alle guardie. Lì ho completato la missione di salvare gli esseri senzienti. Ho visto che le persone si stavano risvegliando. Non avevo nessun attaccamento su quante persone avevo persuaso a ritirarsi dal PCC, ma avevo ottenuto buoni risultati.

Il giorno in cui dovevo uscire, tutti erano seduti in silenzio. Una ragazza di Shanghai mi ha chiesto di cantare di nuovo la canzone “Essere salvato”. Sono stata portata via per essere rilasciata solo dopo aver finito la canzone. Ho augurato loro pace e felicità.

Sono rimasta nel centro di detenzione per un anno e quattro mesi. Ho fatto conoscere ai detenuti la verità sulla Falun Dafa. Ho detto loro di ricordare “La Falun Dafa è buona, Verità-Compassione-Tolleranza è buona”, e ho aiutato i centoventiquattro detenuti a ritirarsi dal PCC.

Sento profondamente la protezione e il rafforzamento da parte del Maestro nel mio percorso di salvare gli esseri senzienti e nel passaggio attraverso varie prove. Nessuna parola può esprimere la mia gratitudine al Maestro. Raddoppierò i miei sforzi per fare bene le tre cose ed essere degna della salvezza compassionevole del Maestro!