(Minghui.org) Sono grata al Maestro Li, fondatore e Maestro della Falun Dafa per la propria grazia salvifica e ancora di più per la compassionevole protezione che mi permette a sessantaquattro anni di camminare sul sentiero della coltivazione.
I fiori di Udumbara sbocciano
Prima di iniziare a praticare la Falun Dafa soffrivo di: bronchite, nevrastenia, periartrite alla spalla destra, problemi al fegato e altri disturbi. Sebbene all’inizio non studiassi bene la Fa e facessi principalmente gli esercizi, tutte queste malattie sono scomparse.
Il 20 luglio 1999 Jiang Zemin ha iniziato a perseguitare i praticanti della Falun Dafa. Poiché chiarivo la verità pubblicamente, sono stata arrestata più volte, picchiata, mandata in un centro per il lavaggio del cervello e detenuta in un campo di lavoro. Sono stata anche multata e in molte occasioni mi hanno saccheggiato la casa. Oltre ad essere spaventata da tutto ciò, anche mio marito è stato spesso molestato subendo molti danni fisici e mentali, perché seguivo i principi della Falun Dafa. Nell’aprile del 2012 è morto di cancro ai polmoni. Quando è stato ricoverato in ospedale un altro praticante è andato a trovarlo e gli ha chiesto perché non praticasse il Falun Gong. Gli ha risposto: “So che il Falun Gong è buono, ma non ho avuto il coraggio di praticarlo”.
Durante la detenzione, a causa degli incessanti maltrattamenti. mi sono persa e compromessa con i malvagi. Tuttavia il Maestro non mi ha abbandonata, nonostante come discepolo fossi una delusione, ha fatto in modo che gli amici praticanti mi aiutassero a superare le tribolazioni.
Un giorno mi sono sdraiata sul letto, ero scoraggiata e stavo pensando di rinunciare alla coltivazione. Quando sono uscita in cortile sono rimasta sbalordita nel vedere alcuni fiori di udumbara che stavano sbocciando su un mucchio di vecchi cavi di acciaio che erano appesi sotto la grondaia di casa. Mio marito era ancora vivo allora, quindi l’ho chiamato. Con un sorriso mi ha detto: “È fantastico, può sbocciare anche su di un cavo, ed è così bello”. Ho capito che il Maestro mi stava incoraggiando e che dovevo continuare a coltivare il mio carattere.
I miracoli si manifestano molte volte
Mentre ero detenuta illegalmente in un campo di lavoro, mi costringevano a lavorare e non mi permettevano di fare gli esercizi del Falun Gong. Così mi sono ritornati i sintomi della periartrite detta anche “spalla congelata”. Ogni giorno avevo il braccio che penzolava e non osavo sollevarlo. È stato un periodo molto doloroso.
Un giorno una praticante mi ha trascritto una conferenza del Maestro. Mentre la stavo leggendo, una guardia mi ha chiamata nella stanza di servizio e mi ha chiesto di consegnargliela, ma l’ho tenuta così stretta che non riusciva a staccarla dalle dita. Alla fine mi ha stretto il braccio dietro la schiena e lo ha sollevato bruscamente. In quel momento la spalla congelata ha ripreso la normale mobilità e non mi ha più fatto male.
Mi sono chiesta perché la spalla fosse guarita. Dopo ho capito che era successo perché volevo proteggere l’altra praticante dall’essere punita, non avevo pensieri egoistici e questo soddisfaceva i requisiti della Fa. Il Maestro aveva eliminato del karma per me. Grazie Maestro Li.
Un giorno, prima del capodanno cinese del 2012, mentre usavo l’impastatrice per fare i noodle, tre dita della mano sinistra sono rimaste accidentalmente intrappolate nel macchinario. Istintivamente ho tirato l'arto indietro e la pelle, la carne e le unghie che erano rimaste schiacciate sono cadute. Il dito anulare era il più danneggiato, quindi con le forbici ho tagliato una porzione di pelle. La scena era davvero orribile.
Mi sono inginocchiata davanti al ritratto del Maestro pregandolo di aiutarmi. Poi ho avvolto una garza intorno alle dita ferite e le ho sigillate con della plastica. Quella notte ho dormito profondamente e non ho sentito molto dolore. Sapevo che il Maestro aveva sopportato quella sofferenza per me.
Tre giorni dopo, una praticante è venuta a trovarmi e mentre cambiavo la garza ha visto la ferita e mi ha detto: “Fa davvero paura”. In quel momento forse avevo cattivi pensieri e la mano mi faceva molto male. Quando la praticante se n’è andata, ho pensato che l’aspetto della ferita fosse solo immaginazione. Non appena ho avuto quel pensiero retto, il dolore si è immediatamente attenuato.
La mia famiglia voleva che andassi all’ospedale per curare le ferite. Questa idea non mi ha convinto, ho pensato che il Maestro fosse onnipotente e che si sarebbe preso cura di me. I miei familiari non avendo visto la ferita della mano non mi hanno costretta ad andare in ospedale. Come al solito mi prendevo cura di mia madre e le lavavo anche i vestiti.
Un giorno, mentre stavo mangiando a casa sua, mia sorella minore mi ha detto: “La mano potrebbe facilmente infettarsi”. Infatti poi, si è davvero infettata, gonfiandosi ha reso la pelle dal dito al polso spessa e lucida, la suppurazione accumulata all’interno era molto fastidiosa.
Un altro giorno una praticante del villaggio mi ha visto la mano e mi ha chiesto: "Come mai è così gonfia?”. Con l’altra ho toccato la ferita e mi sono detta: “Che bello sarebbe se il pus potesse uscire”. Come volevasi dimostrare, il pus ha iniziato a fuoriuscire dalle ferite. Alla fine le dita della mano sono guarite completamente, sembravano proprio quelle di prima. Sapevo che questa era una manifestazione della potente virtù del Maestro Li e del potere della Dafa. Grazie Maestro.
Nell’inverno del 2003 sono rimasta da mia madre e quindi per alcuni giorni non ho utilizzato la stufa di casa mia. Mentre si avvicinava il capodanno ho detto a mia madre che sarei tornata a casa. Così, quando sono arrivata, prima di andare a letto ho acceso la stufa. Durante la notte mi sono svegliata, volevo lavarmi le mani e studiare la Fa. L’ultimo ricordo che ho avuto è stato quello di stare davanti al serbatoio dell’acqua. Quando mi sono svegliata ero sdraiata in un angolo del letto con i pantaloni intrisi di sudore. Mi sono resa conto di essere stata avvelenata dal monossido di carbonio. Il Maestro mi aveva salvata di nuovo.
Quando ho raccontato a mia madre cosa era successo si è molto spaventata. Una delle mie sorelle mi ha chiamata e ha detto: “L’avvelenamento dal gas o uccide una persona o le provoca gravi conseguenze”. Mi ha consigliato di andare in ospedale per sottopormi a ossigenoterapia iperbarica per contrastare il monossido di carbonio. Sono invece rimasta sdraiata sul letto per due giorni e non è successo niente di male. Ho un grande Maestro che è onnipotente.
Guardarsi dentro, eliminando gli attaccamenti
Questa primavera mio figlio è venuto per due sere al gruppo di studio della Fa per chiedermi le chiavi di casa. Due praticanti si sono congratulati con me e hanno detto che era un ragazzo bello e rispettoso. Sentire queste parole mi ha fatto molto piacere e ero molto contenta. Evidenziando però i miei attaccamenti di orgoglio e di mettermi in mostra.
A luglio mio fratello mi ha detto che mio figlio aveva installato il tavolo da gioco mahjong. A quel tempo non solo non mi guardavo dentro, ma mi sono anche lamentata con lui per aver sostenuto mio figlio in ciò che aveva fatto. Verso di lui provavo del risentimento, perché molte volte gli avevo detto che il gioco d’azzardo non era una cosa buona. Non solo si è rifiutato di ascoltarmi, si è pure arrabbiato così tanto che per molto tempo non è più tornato a casa.
Ad agosto la mia secondogenita è venuta a trovarmi e mio figlio è tornato al tramonto. Dopo cena ha preso dei prodotti da bagno dalla macchina della sorella. Non appena me ne sono accorta ho iniziato a litigare, dicendogli che quello che aveva fatto non era giusto e che non avrebbe dovuto farlo. Il giorno dopo ho scoperto che questa figlia era infelice. Ho riflettuto e mi sono chiesta: “I ragazzi non sono felici, forse perché io non sono in accordo con le caratteristiche dell’universo?”. Poiché non mi ero guardata dentro, il problema non si era risolto e il conflitto si è intensificato.
Quando mi sono calmata, guardandomi dentro, ho scoperto di avere attaccamenti di competizione, risentimento e irritabilità. Il Maestro vedendo che mi guardavo dentro mi ha aiutata di nuovo. Mi sono venuti in mente gli attaccamenti di orgoglio e di esibizionismo per come i praticanti avevano elogiato mio figlio. Mi sono resa conto che questi attaccamenti erano stati sfruttati dalle vecchie forze e per questo lui faceva cose cattive. Sono arrivata a capire ciò che ha detto Il Maestro:
“Per un coltivatore, guardarsi dentro è uno strumento magico”. ( Insegnamento della Fa alla Conferenza Internazionale della Fa di Washington DC 2009)
Allo stesso tempo, mi sono resa conto della serietà della coltivazione.
Un pomeriggio, più di dieci giorni fa, una mia parente (una praticante), non riuscendo a trovarmi, è andata a casa di un’altra praticante di nome Alice, la quale le ha raccontato un sogno che aveva fatto. La mia parente poi è andata a casa di altre due praticanti che abitavano non troppo lontano, tutte parlavano di quel sogno. Quando anche mia figlia maggiore è venuta a saperlo, ne ha avuto paura e mi ha chiesto di restare a casa sua per alcuni giorni, così mi sono arrabbiata con Alice.
Il Maestro ha detto:
“Ciò che si fa senza obblighi morali e limitazione è di natura demoniaca. La coltivazione della natura di Budda serve per eliminare la vostra natura demoniaca e rendere solida la vostra natura di Budda”. (Natura di Budda e natura demoniaca - Elementi essenziali per un ulteriore avanzamento)
Mi sono resa conto di avere attaccamenti al fanatismo, all’esibizione e alla competizione e che dovevo eliminarli.
Lo scorso giugno sono andata in una città vicina con un praticante per parlare della Falun Dafa alla gente. Qualcuno che non conosceva i fatti, mi ha denunciata e sono stata arrestata. Dopo essere stata trattenuta nel centro di detenzione per un mese, sono stata rilasciata su cauzione e sono tornata a casa.
Nel luglio di quest’anno sono stata perseguitata dalla polizia. Diversi praticanti erano preoccupati per la mia sicurezza e mi hanno consigliato di non restare a casa. Tuttavia mi sono ricordata che il Maestro ha detto:
“... non è perché ci sono degli insetti nella vasca da bagno che non dobbiamo nemmeno più lavarci; non è perché ci sono delle zanzare che dobbiamo traslocare; non è neanche perché i cereali e gli ortaggi sono vivi che dobbiamo stringere la cinghia e smettere di bere o di mangiare”. (Settima lezione, Zhuan Falun)
Mi sono resa conto che gli agenti di polizia non erano diversi dagli insetti e dalle zanzare. Voglio vivere a casa mia e non devo andarmene per trovare un altro posto dove stare solo perché vengo molestata. Così sono rimasta.
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