(Minghui.org) La signora Cai Yuchang, residente a Shantou, nella provincia del Guangdong, il 13 settembre dello scorso anno è stata condannata a tre anni e mezzo per la sua fede nel Falun Gong. Il suo appello è stato respinto da un tribunale superiore.
Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
I familiari di Cai hanno insistito sul fatto di non aver fatto nulla di sbagliato nel praticare la propria fede e nel cercare di essere una brava persona. È il tribunale ad aver violato la legge impedendo a suo figlio di rappresentarla e tenendo un'udienza del suo caso senza informarne la sua famiglia.
Arresto e accusa
Cai, settantenne, è stata arrestata il 12 dicembre 2020, dopo essere stata denunciata da due giovani per aver fornito loro materiale informativo sul Falun Gong in un supermercato. Hong Zhide, un ufficiale della stazione di polizia di Waisha, ha confiscato i suoi libri del Falun Gong e l'ha condotta al centro di detenzione di Tuopu.
Il dipartimento di polizia del distretto di Longhu ha successivamente presentato il caso della praticante alla procura del distretto di Longhu, che l’ha accettato il 23 febbraio dello scorso anno.
Il 5 marzo il signor Xie Chunze, il figlio maggiore di Cai, si è recato in procura per chiedere informazioni. L'addetto alla reception gli ha detto che avrebbero potuto incriminarla o rigettare il suo caso alla polizia. Quando il 18 marzo Xie ha proseguito il suo intervento, ha appreso che la procura di Longhu aveva già deferito il caso di Cai a quella del distretto di Jinping il 25 febbraio, ma l'addetto alla reception non ha detto nulla al riguardo quando si è recato lì il 5 marzo.
Il 19 marzo Xie si è recato alla procura del distretto di Jinping per chiedere informazioni sul caso di sua madre. L'addetto alla reception gli ha chiesto di mostrare l'avviso di detenzione penale della donna, prima che potessero esaminare il caso. Xie gli ha risposto che la polizia non aveva mai fornito una copia dell'avviso di detenzione penale di Cai, ma era certo che la procura di Jinping avesse il caso, poiché la precedente procura aveva chiarito di averlo deferito. L'addetto alla reception ha insistito sul fatto di dover vedere l'avviso di detenzione penale di Cai prima di fornire qualsiasi informazione su di lei.
Soltanto il 19 aprile la famiglia di Cai ha scoperto che il pubblico ministero Liu Yue, della procura di Jinping, l'aveva incriminata alla fine di marzo. Il giudice Yang Junrong, del tribunaledi Jinping, è stato incaricato di occuparsi del suo caso.
Al figlio è stato impedito di rappresentare la madre
Il 17 maggio dello scorso anno Xie Chunze e suo fratello minore, Xie Chunfeng, si sono recati presso il tribunale di Jinping per presentare la procura del fratello più giovane a rappresentare la madre. Xie lavorava come impiegato presso il tribunale intermedio della città di Shantou, ma ha perso il lavoro per aver praticato il Falun Gong.
Un impiegato del tribunale di nome Li ha accettato la sua procura, ma gli ha chiesto di presentare una lettera emessa dalla polizia per dimostrare di non avere precedenti penali.
Xie si è recato presso la stazione di polizia di Waisha nel pomeriggio, ed ha chiesto la lettera. Poiché in precedenza era stato condannato due volte al campo di lavoro per aver praticato il Falun Gong, la polizia ha rifiutato di emetterla, tuttavia ha affermato che, se il tribunale l’avesse richiesto formalmente, per affermare che non aveva precedenti penali, avrebbero potuto farlo.
Xie è andato in tribunale due volte, rispettivamente il 19 e il 20 maggio, ed ha spiegato la situazione. Un altro giudice di nome Lin, che ha detto di essere l'assistente del giudice Yang, ha affermato che inviare richiesta formale alla polizia avrebbe significato attestare che non aveva precedenti penali. Ha ripetuto due volte che non era possibile che lo facessero, cosa che alla fine ha impedito a Xie di rappresentare sua madre.
Xie si è recato in tribunale altre due volte, il 26 e 28 maggio, cercando di negoziare, ma senza successo. Sebbene il giudice Lin avesse promesso che non avrebbe tenuto l'udienza prima che la questione della sua rappresentanza legale fosse risolta, il tribunale ha processato Cai il 10 agosto in videoconferenza, senza informare suo figlio.
Condannata al carcere
Il 13 settembre dello scorso anno il giudice Yang ha condannato Cai a tre anni e mezzo con una multa di 10.000 yuan (circa 1.400 euro), con l'accusa di "aver minato l’applicazione della legge con un'organizzazione di culto", un pretesto standard usato per incriminare i praticanti del Falun Gong.
Cai ha presentato ricorso presso il tribunale intermedio della città di Shantou, ma il collegio di tre giudici, Zheng Xianghong, Chen Lianjia e Lin Hongbin, ha deciso di confermare il suo verdetto originale il 30 novembre dello scorso anno. La praticante, dall’8 gennaio scorso, risulta essere reclusa nel centro di detenzione di Tuopu.
Persecuzione della famiglia
Fin dall’inizio della persecuzione i familiari di Cai hanno subito molestie implacabili a causa della propria fede condivisa nel Falun Gong.
Il figlio maggiore, Xie Chunze, che gestiva un negozio di abbigliamento, è stato arrestato nel marzo 2000 per essersi recato a Pechino per fare appello per il Falun Gong ed è stato trattenuto nel campo di lavoro forzato di Sanshui per due anni e due mesi. Le guardie l’hanno percosso con bastoni elettrici, sottoposto ad alimentazione forzata ed hanno mescolato droghe tossiche al suo cibo, causandogli allucinazioni e mal di testa atroci. È stato nuovamente arrestato nel gennaio 2004 ed interrogato per sei giorni, senza poter dormire. Una guardia, inoltre, gli ha colpito la testa con una scarpa, provocandogli gravi lesioni.
Il figlio minore di Cai, Xie Chunfeng, è stato arrestato nell'agosto 1999 per aver manifestato in piazza Tiananmen a Pechino contro la persecuzione. Le autorità l’hanno ricoverato in un ospedale psichiatrico a Shantou per nove mesi e gli hanno iniettato droghe tossiche, facendogli tenere la testa inclinata, causandogli così l’ingiallimento della sclera (il bianco dell'occhio). Successivamente l’hanno condannato ad uno e due anni nel campo di lavoro forzato di Sanshui rispettivamente nel 2000 e nel 2001. Dopo aver finito di scontare il secondo periodo nel campo di lavoro, le autorità l’hanno portato in un centro per il lavaggio del cervello e recluso per altri tre mesi.
Anche la figlia di Cai, la signora Xie Chunyao, che lavorava a Guangzhou come interprete, è stata detenuta nel campo di lavoro forzato di Chatou e torturata.
Cai ha subito continue molestie ed è stata trattenuta più volte in centri per il lavaggio del cervello. Nel 2011 è stata condannata ad un anno e mezzo. Suo marito, il signor Xie Jiqi, che non praticava il Falun Gong, è rimasto sconvolto dalla persecuzione dei suoi cari, ed è morto per il dolore.
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