(Minghui.org) Un'infermiera, poco dopo essere stata condotta in prigione per scontare una pena di sette anni per la sua fede nel Falun Gong, è stata licenziata dall'ospedale in cui lavorava.
Il Falun Gong, noto anche come Falun Dafa, è una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese dal 1999.
La signora si chiamava Liu Xiaohong, di cinquantatré anni, residente a Dalian nella provincia del Liaoning. Il 24 novembre 2020 il Comitato per gli Affari Politici e Legali aveva dato l'ordine alla polizia di arrestare tutti i praticanti presenti sulla loro lista e Liu era una di essi.
Sia Liu che suo marito, il signor Wu Qi, sono stati arrestati, anche se non è chiaro se Wu pratichi il Falun Gong. La coppia è stata trattenuta nel seminterrato della stazione di polizia di Baishanlu per oltre trenta ore e non è stato dato loro nulla da mangiare o da bere. L’uomo è stato successivamente rilasciato, mentre Liu è stata trasferita al centro di detenzione della città di Dalian, noto anche come centro di detenzione di Yaojia.
La polizia ha convinto due dipendenti di un supermercato a fabbricare false accuse contro la praticante e poi ha presentato il suo caso alla Procura distrettuale di Ganjingzi.
Liu è stata condannata a sette anni dal tribunale distrettuale all'inizio di giugno dello scorso anno. La sua famiglia non è stata autorizzata a partecipare all'udienza e la corte ha inoltre rifiutato di emettere un verdetto nei suoi confronti.
L'appello di Liu al tribunale intermedio della città di Dalian è stato respinto.
Successivamente è stata condotta nella prigione femminile della provincia del Liaoning. Poiché si è rifiutata di rinunciare al Falun Gong, i funzionari della prigione non hanno permesso alla sua famiglia di effettuare un deposito in contanti per acquistare le necessità quotidiane.
Il 30 gennaio scorso l’ospedale popolare n. 4 della città di Dalian le ha comunicato di averla licenziata.
Precedentemente, nel 2008, Liu era già stata condannata ad un anno di lavori forzati per aver distribuito materiale informativo sul Falun Gong. All’interno del campo di lavoro forzato di Masanija, aveva subito intense torture ed era stata costretta a lavorare senza retribuzione.
La persecuzione del marito
Oltre a ciò che Liu ha sofferto per aver sostenuto la sua fede, suo marito, un ex professore del Politecnico di Dalian, nel 2008 è stato preso di mira per aver protestato contro la demolizione forzata della loro proprietà.
Nel 2012 Wu è si è recato presso la residenza di Gary Locke, l'allora ambasciatore degli Stati Uniti in Cina, tentando di parlargli. La polizia cinese l’aveva intercettato e arrestato. Dopo otto giorni trascorsi nel centro di detenzione del distretto di Chaoyang a Pechino, era stato riportato a Dalian e condannato ad un anno di lavoro forzato.
Quando la squadra di ispezione disciplinare del governo centrale è andata a Dalian, Wu ha fatto due tentativi per appellarsi a loro, ma la polizia di contro l’ha torturato.
L'ufficio per gli appelli di Dalian ha chiamato Wu il 22 ottobre 2020 e ha promesso di risolvere il problema riguardo alla sua proprietà, ma solo un mese dopo, è stato arrestato con la moglie e la loro casa è stata saccheggiata.
La madre di Wu è stata sconvolta dagli arresti della coppia ed è morta il 20 dicembre, senza vedere sua nuora per l'ultima volta.
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